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 2012  aprile 03 Martedì calendario

FORNERO

& POLILLO, CAOS TECNICO SULLA PELLE DEGLI ESODATI - Un giallo, un silenzio e uno sberleffo. E così continua la danza sulla pelle degli esodati, il piccolo carnevale di mordi-e-fuggi, di parole al vento, di promesse dissipate a spese della gente che sta con il fiato sospeso. E così continua ad aggiornarsi anche il repertorio di epiteti con cui i “tecnici” continuano a definire gli italiani: i giovani sono “sfigati” o aspiranti a posti fissi “monotoni”. Gli esodati consumatori “di caramelle”, e adesso anche scolaretti ancora non del tutto in grado di capire – come dice il sottosegretario Gianfranco Polillo rivolgendosi a uno di loro – “che l’erba voglio cresce solo nel giardino del re”. Ieri il sottosegretario, dopo la bufera che lo ha investito domenica sera per le sue dichiarazioni a In Onda, è tornato a parlare in pubblico della vicenda: “Agli esodati dico: state tranquilli e non agitatevi più di tanto...”. Magari. Mentre Elsa Fornero (colei che quel problema lo ha creato con la sua riforma) continuava a tacere. Non a caso: l’ultimo giro di valzer si era celebrato proprio domenica pomeriggio, quando – per rispondere alle esternazioni e ai tentativi di rassicurazione di Polillo – la ministra aveva fatto diffondere dalla sua portavoce una nota sibillina: “Se il sottosegretario ha una soluzione al problema ce lo dica”.
INVECE la soluzione non c’è, e il mistero si infittisce. Quello che agita il governo è uno scontro “asimmetrico”, ma non privo di implicazioni. Infatti sono passati 5 mesi da quando la riforma previdenziale ha lasciato a spasso 350 mila persone che erano state allontanate dal lavoro dalle rispettive aziende. Quattro mesi da quando questo giornale ha posto per la prima volta il problema. Due settimane da quando Report e il Fatto sono tornati a denunciare le storie di terribile incertezza di questi lavoratori rimasti senza stipendio e senza pensione. Eppure, le rassicurazioni in queste ore si sgretolano come biscotti; Napolitano chiede una soluzione ottenendo in cambio solo una generica rassicurazione della ministra: “Troveremo una soluzione entro fine giugno”. La prima domanda da porsi è: cosa nasconde questo giallo, perché si prende tanto tempo? La seconda è su rapporti di forza che questo duello rivela: come mai la Fornero ha risposto in modo cosìdimesso?Ilministropiùimportante del governo non dovrebbe contare molto di più di un sottosegretario? La risposta è meno scontata del previsto: Polillo è un uomo forte del Pdl, legato direttamente a Fabrizio Cicchitto, ex consulente del governo Berlusconi, esperto di conti e di bilanci, un uomo che viene dalla burocrazia amministrativa. È vero che è un sottosegretario, ma lo è di un ministero il cui titolare è Monti. Dunque un sottosegretario con maggiori deleghe e autonomia di altri, un ministro con un radicamento politico, uno dei pochi che “ci mette la faccia”, perché si sente così sicuro da non temere ripercussioni e “tirate d’orecchio”. Ecco perché il duello a distanza di domenica si lega direttamente al “giallo” degli esodati. Polillo in realtà – dal suo punto di vista – era andato in tv su La7 proprio a difendere la sua riforma. E aveva sì prospettato l’ipotesi che gli “esodati” potessero ricorrere” in difesa degli accordi sottoscritti. Ma lo aveva fatto proprio perché sottoposto a un fuoco di fila di cittadini lasciati a casa con gli accordi aziendali di Inps, Ibm e Poste, e letteralmente angoscia-ti dall’ipotesi di ritrovarsi nel nulla. La battuta più infelice, tanto per dire (ma su quella la Fornero non ha proferito parola) al sottosegretario era sfuggita perché una lavoratrice, molto pacatamente gli aveva detto: “Noi vogliamo una risposta chiara in tempi brevi”. E lui: “Vogliamo? L’erba voglio cresce solo nel giardino del Re!”. E la donna: “Ma lei si rende conto che noi da tre mesi non dormiamo?”. Nessuna risposta. Così, per capire cosa sta accadendo bisogna affrontare altri tre nodi. Il primo: quanti sono veramente gli “esodati” e perché questo calcolo non è stato ancora fatto? Domenica i lavoratori spiegavano al sottosegretario perché il tergiversare della Fornero non è più credibile. Tutti gli accordi sono stati sottoscritti al ministero del Welfare, e tutte le cessazioni di attività lavorativa vengono tempestivamente comunicate agli Uffici regionali del lavoro. Il che può richiedere qualche settimana di verifiche, non certo mesi. Seconda questione: quanto costerebbe la copertura previdenziale di tutti gli esodati accertati fino ad ora?
QUESTO è uno dei veri motivi del silenzio della ministra. Nella celebre intervista rilasciata a Report la Fornero si lasciava sfuggire una frase inquietante, coperta dalla gaffe delle caramelle: “Io per loro penso a dei sussidi”. Che cosa voleva dire? Che il ministero già da ora non pensa di reintegrare tutta la cifra che viene meno per la mancata pensione, ma solo una parte (più o meno gli 800 euro di una cassa di mobilità). Una linea che – come le è stato spiegato – in queste ore è ormai indifendibile. Da qui il nervosismo della componente politica del governo, che vorrebbe prospettare una soluzione certa (per placare l’ira degli elettori) e il conflitto dei tecnici che vogliono invece temporeggiare: più la soluzione si allontana, meno impatto economico avrà sui conti. Già, i soldi della riforma previdenziale. Il risparmio quantificato nel 2014 è di 14 miliardi. Il buco creato dagli esodati non costerà meno di un miliardo. Ecco perché la Fornero non vuole distribuire “caramelle” e il suo silenzio imbarazzato rende fragorose le parole di tutti gli altri, a partire da Polillo.