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 2012  aprile 03 Martedì calendario

Non si riesce nemmeno a immaginare l´amarezza di quel professore 51enne di Padova che con un test di paternità comprato per gioco su Internet ha scoperto che i due figli non erano biologicamente suoi

Non si riesce nemmeno a immaginare l´amarezza di quel professore 51enne di Padova che con un test di paternità comprato per gioco su Internet ha scoperto che i due figli non erano biologicamente suoi. Non solo, erano di due diversi papà. Lo sfortunato fa parte di quel gruppo sempre più nutrito di padri che si rivolge a un laboratorio genetico. Cerca la risposta al più atavico dei dubbi: «È veramente mio figlio?». In Italia nel 2011 solo nei laboratori accreditati sono stati eseguiti 3600 test di paternità "fai da te", ossia senza un ordine motivato del giudice. Chiesti e ottenuti per pura curiosità. Sono aumentati del 15 per cento rispetto al 2010 grazie al moltiplicarsi dell´offerta in rete, dove spuntano decine e decine di strutture più o meno accreditate. E la corsa al test del Dna come corollario regala ai mariti anche un´arma diabolica per scoprire l´infedeltà. Basta un mozzicone di sigaretta o un capello sospetto, e il tradimento può essere scoperto. Fare un´analisi genetica è diventato clamorosamente semplice. Ci sono multinazionali come la tedesca Medigenomix o la bolognese NGB Genetics che vendono online il test di paternità informativo (da non confondere con quello di genetica prenatale, che si fa a scopi medici, o parentale per stabilre la fratellanza). Il prezzo varia da 300 a 600 euro. Arriva a casa il kit con due tamponi da strusciare all´interno della guancia dei soggetti, padre e figlio, e da inviare al laboratorio in una busta chiusa correlata dal consenso scritto di entrambi. In 4-5 giorni si ha la risposta, con un´affidabilità del risultato praticamente del cento per cento. E qui arrivano le sorprese, perché in due casi su dieci quel timore atroce già ben sintetizzato dai latini con la frase "mater semper certa est, pater numquam" si conferma reale: non esiste legame biologico, la mamma aveva un segreto. «La percentuale di esito negativo è alta - spiega Matteo Ercolin, responsabile per l´Italia della Medigenomix - perché chi fa il test ha già un sospetto forte. Da noi vengono papà non più giovani o perché la coppia è andata in crisi o perché vogliono un certificato di paternità da allegare al testamento, per evitare controversie con l´eredità. A volte vengono i figli, di solito intorno ai 30 anni». C´è anche una quota pari al 20 per cento di extracomunitari a cui il certificato serve per il ricongiungimento familiare. Su Internet però si può trovare di tutto. Accanto ad aziende con laboratori certificati Iso 17025 come la EasyDna, colosso internazionale del settore, ci sono sedicenti centri medici che promettono test genetici al prezzo inverosimilmente low cost di 90-100 euro. Quando va bene sono società che fungono da intermediarie, altrimenti si cade nella truffa. «Non è tanto alla qualità che bisogna stare attenti - spiega Giovanni Neri, presidente della Società italiana di genetica umana - quanto all´interpretazione dei risultati. L´esito di un test del Dna dovrebbe essere spiegato da un genetista medico. Non so quante di queste società online abbiano strutture serie per analizzare i campioni». E quando i reperti inviati sono "rubati", cioè sono mozziconi di sigaretta, slip, lenzuola, stuzzicadenti o altro (il 2% dei test complessivi), l´intenzione è quella di scoprire un tradimento in atto. I laboratori possono stabilire se il Dna trovato su un reperto appartiene a chi l´ha portato, oppure a un terzo soggetto, di cui però al massimo viene comunicato il sesso. Senza consenso scritto non si possono fare confronti, ma c´è chi aggira il divieto e pur di incassare si presta a paragoni illegali tra campioni. Una possibilità che porta agli eccessi. Come racconta la storia di quel signore che si è presentato in un laboratorio a Roma con l´intero sedile dell´auto della moglie, su cui aveva trovato una macchia sospetta. Era gelato, per la cronaca.