CARLO RIMINI, La Stampa 3/4/2012, 3 aprile 2012
Lui, la compagna e il mio bambino - Sono separata da mio marito che mi ha lasciata per un’altra donna
Lui, la compagna e il mio bambino - Sono separata da mio marito che mi ha lasciata per un’altra donna. Abbiamo un figlio. Mio marito, la prossima estate, vuole andare in vacanza con il bambino e la sua compagna. Posso impedirlo? Ciascuno dei genitori, dopo la separazione, deve avere cura di mettere i figli a contatto con il proprio nuovo compagno di vita con cautela e gradualità, in modo da rispettare la sensibilità del bambino. Nostro figlio ha incontrato la compagna di mio marito una sola volta e ne è rimasto molto turbato. Mi ha detto che non vuole vederla più! In questo caso è certamente prematuro che partano tutti assieme per le vacanze già la prossima estate. Tuttavia, se suo marito ha una relazione stabile è necessario che lei aiuti il bambino a superare le sue resistenze. Tenga conto che è possibile che vostro figlio mostri una decisa antipatia nei confronti della compagna del padre solo perché vuole fare contenta la mamma: i bambini, durante la separazione dei genitori, talvolta tengono comportamenti quasi protettivi nei confronti del genitore che pensano sia più debole. Lei deve invece convincerlo che non è il caso perché, se davvero si creasse una frattura insanabile fra vostro figlio e la compagna del padre, il bambino subirebbe un grave pregiudizio. Fatico ad accettare l’idea di mio marito, quella donna e mio figlio che vivono come una famiglia felice, mentre io lo aspetto a casa. Certo, capisco che è difficile. Tuttavia suo marito e la sua compagna potrebbero andare a vivere assieme e, dopo il vostro divorzio, potrebbero sposarsi; è possibile che abbiano anche dei bambini. Se vostro figlio non verrà progressivamente preparato a questo nuovo contesto, finirà per essere escluso dalla vita e dalla famiglia del padre e il danno sarà irreparabile. Sarà costretto a vedere il papà lontano dalla sua casa, in una serie di tristissimi fine settimana da soli. Comunque il problema non si pone perché sono certa che la relazione fra mio marito e questa donna non durerà. Allora sarebbe sbagliato che il bambino iniziasse a creare un rapporto con una persona se non c’è una ragionevole prospettiva che la relazione sia destinata a durare nel tempo. Ma che cosa posso fare per impedirlo? Se il giudizio di separazione è ancora in corso, è possibile porre il problema al vostro giudice. È piuttosto frequente che il giudice vieti ad entrambi i genitori di porre i figli a contatto con gli eventuali nuovi compagni di ciascuno se non con gradualità e a condizione che si tratti di una relazione stabile. Noi abbiamo già firmato una separazione consensuale e non abbiamo previsto nulla del genere. In questo caso lei può rivolgersi al giudice tutelare che ha il potere di vigilare sull’attuazione delle condizioni relative ai figli minori previste nella separazione. La procedura innanzi al giudice tutelare ha il vantaggio di essere molto rapida e priva di formalità: lei può rivolgersi al giudice anche senza l’assistenza di un avvocato. Suo marito sarà convocato per discutere il problema. Tuttavia, se il contrasto dovesse permanere, il giudice tutelare non ha il potere di imporre a suo marito determinati comportamenti e di sanzionare eventuali violazioni. Quindi, alla fine, può fare quello che vuole? No. Lei può ottenere che a suo marito sia ordinato di seguire una certa regola di comportamento, ma è necessario che si rivolga al tribunale con una procedura più formale e complessa di quella che si svolge davanti al giudice tutelare. Per questo è necessario incaricare un avvocato. Il tribunale, nel corso di una udienza, valuterà la situazione e cercherà di individuare una soluzione concordata nell’interesse del bambino. Nei casi più gravi, è possibile che il giudice incarichi uno psicologo di incontrare i genitori, il bambino, la compagna del padre, le altre persone importanti nella sua vita (come gli insegnanti), per poi fare una relazione sulla situazione. Si cerca così di capire se è giusto che il bambino sia messo a contatto con la compagna del padre, se è vero che non vuole incontrarla e, in questo caso, quale è la ragione del suo rifiuto. Alla fine il tribunale decide e fissa delle regole di comportamento a cui entrambi i genitori devono adeguarsi. E se mio marito violasse l’ordine del giudice? Lui è abituato a fare sempre le cose di testa sua! In questo caso il giudice potrebbe prevedere nei confronti di suo marito una sanzione: una semplice ammonizione oppure un risarcimento dei danni a favore di vostro figlio, oppure ancora una sanzione amministrativa fino a 5.000 euro.