Laura Verlicchi, il Giornale 3/4/2012, 3 aprile 2012
Aprile crudele per l’auto Mai così male dal 1983 - Il mercato dell’auto non accenna a ripartire
Aprile crudele per l’auto Mai così male dal 1983 - Il mercato dell’auto non accenna a ripartire. Ad aprile le immatricolazioni sono ancora scese: 129.633 auto in tutto, segnala il ministero dei Trasporti, il 17,99% in meno rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. È il peggior aprile dal 1983: un risultato negativo che si aggiunge al profondo rosso (-26,48%) del mese precedente. Anche il gruppo Fiat soffre, ma comunque si mantiene sopra la media: per il Lingotto, infatti, le immatricolazioni sono scese dell’ 11,78% a 40.746 unità, contro le 46.186 di un anno fa. Quindi, nonostante la flessione, Fiat riesce a recuperare quote di mercato rispetto a un anno fa, passando al 31,42% dal 29,21% di aprile 2011. A marzo scorso, invece, il calo nella vendita di auto per il Lingotto era stato del 35,6%: una flessione su cui aveva inciso lo sciopero dei Tir delle settimane precedenti. In particolare, il gruppo segnala aumenti di quota per i brand Lancia (+0,9 %) e Fiat (+1,4%), con cinque vetture nella top ten del mese: Panda, Punto, Ypsilon, 500 e Giulietta. Bene Jeep, che nel quadrimestre cresce rispetto al 2011 del 19,5 per cento. Alfa Romeo migliora volumi e quota (+ 0,6%) rispetto a marzo. Intanto, per il gruppo è tempo di ridefinire la joint venture indiana. Tata Motors non gestirà più le attività commerciali e di distribuzione relative al marchio Fiat in India, ma lo farà una società indipendente di proprietà del Lingotto, come hanno concordato Fiat e Tata. Tornando al dato generale, in Italia calano anche i trasferimenti di proprietà di auto usate, (-18,94% rispetto allo stesso mese del 2011), che restano comunque la fetta maggiore del mercato. Il volume globale delle vendite (457.049 autovetture) ha infatti interessato per il 28,37% auto nuove e per il 71,63% auto usate. «Il mercato italiano dell’auto soffre particolarmente per i livelli elevatissimi dei prezzi dei carburanti e dell’assicurazione RC auto», sottolinea il centro studi Promotor.