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 2012  aprile 03 Martedì calendario

periscopio – A Gad Lerner. Non sarai tu a decidere come sarò ricordato. Tu, quando arriverai a 80 anni, ma ti auguro di arrivarci, sarai ricordato come un imbecille

periscopio – A Gad Lerner. Non sarai tu a decidere come sarò ricordato. Tu, quando arriverai a 80 anni, ma ti auguro di arrivarci, sarai ricordato come un imbecille. Vergognati. Deciderò come ricambiare. La mia vita è stata prestigiosa dal punto di vista professionale e umano. Se ho avuto delle storie d’amore me le sono meritate. Tu sei troppo brutto per averne avute. Soltanto se ridi, scappano pure i mostri. Coglione. Lettera di Emilio Fede a Gad Lerner in risposta a un suo articolo uscito su Vanity Fair. Mauro Rostagno, nel ventennale del ’68 e pochi mesi prima di morire, mi disse. «Meno male che abbiamo perso». Ed io gli risposi: «Sono d’accordo». Adriano Sofri nel dattiloscritto sul web con il quale contraddice le tesi che hanno ispirato il film Romanzo di una strage. Se «sinistra» è un concetto di progresso contro la conservazione di ideologie patriarcali, allora un mercato del lavoro libero è una cosa di sinistra. Francesco Giavazzi e Andrea Alesina. Corsera. Fini, in questi giorni, è incartato nella leggina «ad personcinam» per mantenere i privilegi quando finirà la cuccagna della presidenza della camera. Marcello Veneziani. Il Giornale. Leoluca Orlando Cascio ha fatto il sindaco a Palermo per una quindicina d’anni, per tre volte deputato nazionale e per una quello europeo. È stato nella prima Dc, poi nella Rete, quindi con Romano Prodi del Democratici (successivamente nella Margherita) e infine nell’Italia dei valori di Antonio Di Pietro, senza contare candidature e trombature varie. Giuseppe Cruciani. Panorama. Che cosa mi spiegano i talk show della 7, a cominciare dal Tg di «Mitraglia» Mentana? Un tubo di niente. E non parlo soltanto delle signore, le Gruber, le Guzzanti, le Dandini, le Bignardi. Anche i maschietti come Lerner, Formigli, Telese, Porro mi sembrano comparse usurate. Oppure, per essere generoso, giapponesi dispersi nella giungla, incapaci di comprendere che la loro guerra solitaria è finita. Giampaolo Pansa. Libero. Vorrei una pillola per il giorno dopo elezioni. Altan, Donne nude. Longanesi. L’altoparlante della stazione diceva: «Partite Iva e tornate precari». Gli abbiamo dato retta. Massimo Bucchi. il venerdì. Salvo complicazioni sto per morire. Gesualdo Bufalino, Bluff di parole. Garzanti. Siccome ho sempre creduto nella magia della nebbia, subito mi sono incamminato verso il Duomo di Modena rasentando i muri e sfiorando le ombre dei pochi passanti ancora in circolazione e tutti diretti a casa. La chiesa e la Ghirlandina giacevano staccate dalla nebbia che non osava accarezzarle, ma che aveva cancellato il resto del mondo alle mie spalle. Mi trovai davanti al portale maggiore. Io, il Duomo e i due leoni di pietra che mi fissavano in silenzio. Pensai che davvero stavo viaggiando nel tempo e che presto avrei udito il parlare di un modenese di otto secoli fa. Il suono di una campanella mi fece trasalire, forse era quella di un lebbroso che si avvicinava, o di un monaco che chiamava a raccolta i fedeli. L’ombra di una guardia notturna in bicicletta emerse dalla nebbia scampanellando e si allontanò portandosi appresso il mio sogno. Giuseppe Pederiali, Padania felix. Edizioni Diabasis Tonino Guerra vestiva un vestito di velluto a coste, impregnato di nebbia, portava il berrettino a visiera e aveva quell’aria di uno che nasconde una lepre nella tasca della giacca. Natalia Ginzburg. La Stampa. Quando i sindacati inizieranno a tutelare i ragazzi che hanno voglia di lavorare e smetteranno di proteggere gli intoccabili fannulloni? Vincenzo Novari, a.d. di Tre Italia. AdnKronos. Per celebrare il ventennale di Mani Pulite, in procura di Milano sarà messa una targa dorata con incise in nero le parole intercettate di Chicchi Pacini Battaglia: «Di Pietro e Lucibello mi hanno sbancato». Frank Cimini. Il Foglio. Dopo che l’accordo da lui concordato per 17 milioni di euro di buonuscita era passato anche nel consiglio di amministrazione della Rai, Michele Santoro annuncia che vuole sospenderlo perché nella transazione deve risultare che è la Rai a volerlo mandare via e non lui a volersene andare via. Mauro Masi, Un nemico alla Rai. Marsilio.