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 2010  ottobre 19 Martedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Claudio Scajola
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Occupiamoci di Lea Garofalo, 35 anni, la donna che aveva collaborato con la giustizia rivelando parecchi fatti di ‘ndrangheta e che alla fine è stata rapita, uccisa e sciolta in 50 chili d’acido. Oltre all’orrore per la vicenda, c’è da fare anche una considerazione – per dir così - politica: il crimine non è avvenuto in Calabria o in Sicilia, come al solito, ma a Milano.

È l’ennesima prova che la criminalità calabrese domina ormai anche al Nord?
Sì, certo. Il mandante dell’omicidio è il suo ex convivente, Carlo Cosco, padre di sua figlia Denise. Costui ha trovato a Milano – se la ricostruzione dell’Antimafia è corretta – il furgone dove rinchiudere la sequestrata (pare se lo sia fatto dare dai cinesi di via Sarpi), il terreno con capannone dove interrogarla (a Monza San Fruttuoso: gli assassini avevano bisogno di sapere che cosa avesse rivelato ai giudici) e dove ucciderla poi con un colpo di pistola e quindi scioglierne il corpo. Ieri i siti mostravano un video dove si vede all’opera un’escavatrice: rovesciava la terra, ma senza risultato. A quanto si capisce il corpo di Lea è stato disintegrato dall’acido, per una ragione simbolica e per una ragione pratica. Ragione simbolica: degli infami che raccontano quello che non devono raccontare non deve rimanere nessuna memoria, essi vanno polverizzati e perfino il loro nome deve essere cancellato dal ricordo degli uomini. Questo come ammonimento a chi fosse tentato di tradire. Ragione pratica: non trovandosi il corpo, sarebbe stato più difficile risalire agli assassini. Anzi si sarebbe pensato che la collaboratrice di giustizia era sparita per sua volontà, per sottrarsi alle vendette.

Non era protetta?
Lea aveva cominciato a collaborare nel 2002 dando una mano all’Antimafia che indagava sulla faida di Petilia Policastro (Crotone) tra i Garofalo e i Mirabelli. Si sa che aveva dato notizie sul delitto Comberiati (1995) coinvolgendo anche il fratello Floriano (ammazzato poi nel 2005) e Giuseppe Cosco, detto Smith, fratello del Carlo Cosco padre di sua figlia Denise e che ne ha ordinato adesso l’assassinio. Per proteggerla, l’Antimafia aveva trasferito lei e la figlia a Campobasso. Nel 2006 il programma di protezione viene sospeso – ufficialmente perché quello che sta dicendo non è rilevante (se ne sono accorti dopo quattro anni) - Lea ricorre al Tar, e perde, poi al Consiglio di Stato, e vince. Il programma di protezione viene riattivato nel 2007, ma nell’aprile del 2009 chiede lei stessa che la smettano di proteggerla. Un passo pericoloso e che fatico a capire. Un mese dopo l’ex convivente cerca di ammazzarla, mandandole a casa un falso idraulico. Lei, vedendo come maneggiava male i ferri del mestiere, capisce: «Se devi ammazzarmi, fallo subito». Quello le salta alla gola, lei si difende con un coltello e con qualche mossa di karatè, arriva la figlia diciassettenne a darle manforte e finalmente lo mettono in fuga. Il falso idraulico era Massimo Sabatino, 37 anni, in questo momento in galera.

Dopo un fatto simile non ha chiesto di nuovo la protezione?
No. Anzi, ha continuato a vedere il compagno. E lo ha incontrato ancora il 24 novembre 2009, a Milano, in uno stabile di via Montello 7, detto la “casa dei calabresi” perché ci vanno di solito ad abitare parecchi esponenti della ‘ndrangheta. La scusa era discutere il futuro della figlia, che era presente. Alla fine il padre ha mandato la ragazza dagli zii dicendo a Lea: «Ci vediamo alla stazione». Un posto dove Lea non arriverà mai. Ci sono dei video che la mostrano dalle parti di via Montello e poi al cimitero monumentale. La si vede salire su una macchina. L’ultimo viaggio.

Che dimensioni ha questa ramificazione settentrionale della ‘ndrangheta?
Forse bisognerebbe rovesciare la domanda. A quanto pare, la testa pensante della ‘ndrangheta si trova qui a Milano e la ramificazione, casomai, è quella calabrese. È un punto su cui discutono gli stessi malavitosi: Carmelo Novella, al secolo compare Nuzzo, che aveva la responsabilità del Nord, venne ammazzato il 14 luglio del 2008 perché andava in giro dicendo che ormai si poteva fare a meno di quelli di Reggio, Vibo e Crotone.

La famosa offensiva di Maroni?
In fondo i sei sono stati arrestati. Anzi: due si trovavano già in carcere. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 19/10/2010] (leggi)

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