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 2010  ottobre 19 Martedì calendario

IL PIRATA BERLUSCONI E IL COVO SMERALDO DI ANTIGUA

Di chi è la società Flat Point Development Ltd? Intorno a questa domanda ruota il giallo di Antigua lanciato ieri da Report su Rai tre. Al Fatto Quotidiano risulta una circostanza poco rassicurante: Giuseppe Poggioli, l’avvocato svizzero che secondo le visure mostrate da Report sarebbe “il proxy holder” della società Emerald Cove Engineering NV di Curacao che controlla a sua volta la Flat Point, è stato coinvolto nell’indagine sui soldi in Svizzera di Saddam Hussein. Il presidente del consiglio Silvio Berlusconi probabilmente non sapeva nemmeno chi era Poggioli ma probabilmente conosce il vicepresidente della Emerald Cove Engineering, Elisa Gamondi, sorella dell’architetto che sta curando i lavori della villa di Antigua, dopo aver curato quelli di Villa Certosa.
Domenica sera Paolo Mondani ha dimostrato, carte alla mano, che da Flat Point Silvio Berlusconi ha comprato un terreno e una serie di ville, usando i fondi depositati in una banca soggetta ad accertamenti di Bankitalia e ad indagini penali per il sospetto di riciclaggio: la Arner Bank di Lugano.
“SONO IO l’azionista di riferimento della società Flat Point, mediante la Kappomar Holding Nv”, ha detto un altro avvocato svizzero, Carlo Postizzi, ieri alla stampa, subito accolto da una salva di dichiarazioni entusiaste e di condanna a Report da parte di Nicolò Ghedini e compagni. La verità è che - per gli inquirenti milanesi che indagano sul caso della Banca Arner - nessuno sa con certezza chi sia il beneficiario effettivo della Flat Point. Nell’isola di Antigua mormorano che dietro si intraveda proprio l’ombra del Cavaliere. L’importo dell’intervento sulla baia di Nonsuch Bay è davvero importante. Nel 2006 il bilancio della società caraibica che costruisce stimava le attività della limited company in 42 milioni di euro. Ma eravamo appena agli inizi della costruzione di un villaggio su uno dei mari più incontaminati ed esclusivi, vigilato da guardie armate e riservato ai vip più vip. Le finiture e i materiali delle ville e degli appartamenti sono tutte al top e ovviamente di gusto italiano. A Emerald Cove si respira un’aria di Bell’italia a partire dai materiali pregiati (Graniti & Fiandre, Gabinelli e simili) per finire con gli occupanti. Molte ville hanno finiture e arredamenti personalizzati. E ovviamente quella di Silvio Berlusconi super ogni immaginazione di lusso sibaritico. Solo per arredamenti e finiture, il Cavaliere ha sborsato 15 milioni di euro su 23 milioni complessivi. Al confronto i 4 mila e 500 euro della cucina Scavolini del povero Giancarlo Tulliani impallidiscono. Complessivamente a Emerald Cove saranno costruite un centinaio di ville su sei chilometri di costa, secondo quello che ha raccontato Piergiorgio Rivolta, l’architetto che segue il lavori per conto della Flat Point Development Ltd e che si è occupato anche delle ville di Silvio Berlusconi. Secondo Rivolta, che lo aveva raccontato un anno fa al Fatto Quotidiano, le ville del Cavaliere sarebbero due. L’avvocato Niccolò Ghedini, invece, ha dichiarato al Corriere della Sera: “Flat point altro non è che il costruttore delle ville che con assoluta trasparenza e massima notorietà il Presidente Berlusconi possiede ad Antigua. Si tratta di denaro regolarmente inviato e fatturato da Flat point per i lavori di 5 ville”. Due o cinque, comunque le ville sono costate una fortuna.
SILVIO BERLUSCONI , come ha precisato il suo legale Ghedini, ha pagato correttamente alla Flat Point italiana che poi ha usato la filiale di Lugano per girarli alla casa madre di Antigua. Secondo gli ispettori di Bankitalia, la Arner di Lugano non avrebbe rispettato le regole stringenti dell’antiriciclaggio e anche per questo i suoi dirigenti sono nel mirino della Procura di Milano. Mentre, sempre secondo quello che dichiara il legale del premier , Berlusconi avrebbe indicato i suoi acquisti immobiliari all’estero nell’apposito quadro della dichiarazione dei redditi.
E allora dove è lo scandalo?
Il problema è che nella vicenda dell’Emerald Cove, c’è molto covo e poco smeraldo, molto mistero e poca trasparenza. I fatti certi in questa storia sono pochi. Proviamo a metterli in fila:
1) Silvio Berlusconi è proprietario dal 20 settembre del 2007 di un terreno che domina Nonsuch bay, acqusitato dalla Flat Point Development Ltd;
2) Silvio Berlusconi ha inviato 23,3 milioni di euro alla Flat Point Development Ltd con una serie di 15 bonifici di importo differente. L’ultimo dei quali, di un importo pari a 3 milioni e 450 mila euro è dell’agosto del 2008, mentre il primo - per un valore di 1,4 milioni - risale all’agosto del 2005;
3) l’acquisto del terreno, per un prezzo di 1,7 milioni secondo Report, coincide con uno dei versmenti, avvenuto dieci giorni dopo il rogito nel 2007; 4) Un mese dopo l’inizio dei versamenti di Berlusconi alla Flat Point Development, nel settembre del 2005, il premier è ad Antigua a colloquio con il primo ministro dell’isola: Baldwin Spencer. Berlusconi racconta ai giornalisti locali che sta costruendo 4 ville per i nipotini e si impegna a intervenire sulla Francia e su altri paesi per risolvere il problema del debito di Antigua. Inoltre si impegna a interessare le maggiori imprese italiane per risolvere il problema della viabilità dell’isola. In quell’occasione Berlusconi sostiene di avere incaricato l’architetto Gamondi di studiare il problema. Proprio quel Gamondi che vanta una sorella nella società che controlla la Flat Point, e che sta lavorando anche alle ville dell’Emerald Cove.