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 2010  ottobre 19 Martedì calendario

Il segreto raccontato a una donna dura 34 ore - Le bugie, si sa, si dice, han­no le gambe corte. Anche bel­le, non sempre

Il segreto raccontato a una donna dura 34 ore - Le bugie, si sa, si dice, han­no le gambe corte. Anche bel­le, non sempre. Nel senso che se appartengono alle donne allora potrebbero essere più solide e forti, le gambe e le bu­gie, di quelle maschili, nervo­se e arcuate. Sto forse vaneg­giando? Parrebbe ma dall’In­ghilterra, terra di sorprese di ogni tipo, giunge una notizia che sta a metà tra il cazzeggio e l’approfondimento scientifi­co demoscopico psicosociale (?!). Pensate un po’ che, per re­galarsi uno squarcio di pubbli­cità, la catena di negozi Esqui­res Coffee Houses, ideata in Canada e sviluppatasi nel Re­gno Unito, ha allestito un son­daggio tra le clienti non sulla qualità della torrefazione, sul­la arabica o sulla brasiliana, ma sul tempo impiegato per tenere un segreto. Quattromi­la testimoni hanno appoggia­to­sul tavolino il muffin e il cro­issant, hanno trangugiato il caffè e soffiato sulla tazza di the e, intanto, hanno pensato le risposte per completare il formulario presentato insie­me con la tazzina e il cucchiai­no. Il sondaggio ha fornito il seguente risultato: le donne riescono a mantenere la boc­ca chiusa, o meglio a non libe­rarsi di un segreto per tren­taquattro ore, fanno un gior­no e dieci ore consecutive, una specie di record cosmico, considerata la tendenza alla portineria del soggetto intervi­stato. Calma, non ce l’ho con l’esercito di donne ma il pette­golezzo è femmina, il segreto è globale e, devo ammetterlo, noi uomini crolliamo dopo minuti due, basta una doman­da, una richiesta di chiarimen­to e l­a riservatezza va a farsi be­nedire, avvampiamo nelle go­te, gli occhi prendono una strana luce, quasi balbettia­mo. Trattasi di segretucci, di piccole cose ma basta poco e il gioco finisce, se ne parla, parliamone. Il sondaggio è stato svolto soltanto tra le femmine, per suscitare una reazione imme­diata, da repertorio, i maschi non avrebbero accettato que­sto tipo di quesito, noi siamo duri e puri, a parole, il segreto ci crea problemi di comporta­mento, di pronuncia, al massi­mo c­i difendiamo e ci nascon­diamo dietro il solito ’ no com­ment’, meglio non insistere. Eppure le clienti di Esquires Coffe Houses vorrebbero so­stenere il contrario, le donne sono fragili, resistono ma ca­dono nella trappola, confessa­no alla vicina di banco, di scri­vania, di computer, i propri problemi di lavoro, le proprie ansie di amore, alcune tengo­no duro fino al giorno dopo, altre non resistono oltre i tre quarti d’ora poi rompono le acque, diventano un torrente di notizie e indiscrezioni, tra­discono la parola data. La ri­cerca inglese non spiega, tut­tavia, come si sia arrivati a defi­nire il tempo limite di tren­taquattro ore, un mistero che, ovviamente, quelli di Esqui­res non riveleranno mai, que­sto è il vero, grande enigma. Oppure è una balla colossa­le alla quale ho abboccato in­sieme ad altri mille. Dunque non lo dirò a nessuno, terrò il segreto, per almeno tren­taquattro secondi.