Financial Times, 19 ottobre 2010, 19 ottobre 2010
Le multinazionali Usa chiedono a Obama una tax holiday (cioè una temporanea riduzione delle tasse) per riportare in America miliardi di dollari "intrappolati" all’estero
Le multinazionali Usa chiedono a Obama una tax holiday (cioè una temporanea riduzione delle tasse) per riportare in America miliardi di dollari "intrappolati" all’estero. JPMorgan calcola che il 30-40% dei mille miliardi di dollari di liquidità controllati dalle compagnie non finanziarie dello S&P500 siano all’estero, e che per qualche azienda è all’estero addirittura il 75% della liquidità. In generale per riportare in Usa i capitali bisogna pagare una tassa compresa tra il 25 e il 35%. "Se queste aliquote fosse un po’ più basse - dice Keith Sherin, chief financial officer di General Electric - riporteremmo i soldi in America e sarebbe buono per la nostra economia". Cisco, Microsoft, Google, Apple e Oracle hanno, tutte assieme, 200 miliardi di dollari all’estero. Nel 2004 e nel 2005 la tassa sui rimpatri fu temporaneamente ridotta al 5,25% facendo tornare 400 miliardi di dollari.