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 2010  ottobre 19 Martedì calendario

Rodriguez Robert

• San Antonio (Stati Uniti) 20 giugno 1968. Regista • «Tarantino e Rodriguez sono nati entrambi [...] nello stesso posto, il Texas, con lo stesso carattere aggressivo e ostinato: Non hanno imparato il cinema all’università, come Scorsese, ma sul campo, facendolo: Sono amici da [...] anni. Tutti e due hanno diretto il loro primo film nel 1992 (Tarantino Le Jene, Rodriguez El Mariachi) e per tutti e due il debutto è stato un’esplosione di successo, di affermazione, persino di idolatria da parte degli spettatori giovani. Hanno lavorato insieme; Tarantino ha scritto la sceneggiatura e ha interpretato un killer idiota in Dal tramonto all’alba di Rodriguez; Rodriguez ha diretto, come Tarantino, uno degli episodi di Four Rooms. Tutti e due amano i mezzi di comunicazione popolari (fumetti, caricatura, soap operas, melodramma, cronache criminali, televisione), sono soprattutto ispirati dall’orrore, dalla violenza: ma è qui che cominciano le differenze. Robert Rodriguez è legato alla tradizione latina, messicana. Nei suoi film d’azione frenetici (Desperado, The Faculty Spy Kids che rappresenta il suo maggiore successo commerciale) l’Orrore comporta fantasmi, vampiri, zombies, teschi, stregonerie malefiche, clangore, mutilazioni: il suo talento eccessivo genera mari di sangue. Quentin Tarantino al confronto è un intellettuale portato alla violenza orientale armata di sciabole, al “noir” metropolitano impastato di crudeltà: “Pulp Fiction” o “Kill Bill” sono film scritti e coreografati benissimo, con una struttura narrativa complessa che prevede salti temporali, ripetizione di scene secondo diversi punti di vista, dialoghi perfetti, ardire stilistico, humour nero: la differenza maggiore tra i due risulta però un’altra: Tarantino è molto più bravo» (Lietta Tornabuoni, “La Stampa” 15/3/2007). Ha girato l’episodio Planet Terror di Grindhouse, mentre Tarantino ha diretto l’altro, Death proof • «[...] Io sono un patito dei vecchi film con gli zombi [...] A me piacciono i film di genere, non so se riuscirò mai a fare un dramma serio. Cercare tra i generi mi permette di dar sfogo alla mia immaginazione. Tutto quello che ho fatto nel cinema è solo fantasia [...] Io farei film solo per andarli poi a vedere a casa di Quentin. Quante giornate e nottate ho passato a casa sua... Ha vecchi film di ogni genere su pellicola, alcuni rigati, alcuni ben conservati. [...] sono legatissimo alle mie origini messicane e sono fiero di venir considerato uno dei 15 più influenti ‘latinos’ nel cinema. Muy bien! Anche se ho imparato lo spagnolo solo quando ho sposato una venezuelana, e so fare la pizza molto meglio che i tacos [...]» (Lietta Tornabuoni, “L’espresso” 15/3/2007).