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 2010  ottobre 19 Martedì calendario

MAHARISHI MAHESH YOGI

(Mahesh Prasad Varma ) Jabalpur (India) 12 gennaio 1914, Vlodrop (Olanda) 5 febbraio 2008. Guru • «[...] una generazione di adolescenti scoprì sui rotocalchi il suo volto. Nelle foto scattate in India assieme ai Beatles ha un eterno sorriso di beatitudine sul volto, i capelli lunghi sciolti sulle spalle, la barba ispida e già un po’ bianca, corone di fiori gialli e rosa attorno al collo. Una celebre istantanea lo ritrae nel febbraio 1968 mentre scende dalla scaletta dell’aereo insieme a una Mia Farrow dall’aria impaurita (non a torto, si capirà in seguito), anche lei in pellegrinaggio con i Beatles sulle rive del Gange. [...] All’anagrafe era Mahesh Prasad Varma. Si faceva chiamare Maharishi (“grande profeta”) Yogi e fu anzitutto uno straordinario venditore di se stesso. Era già celebre in Occidente molto prima che il soggiorno dei Beatles nel suo ashram indiano lo rivelasse tra i milioni di fan delle pop star. Nato a Jabalpur, dopo gli studi di medicina aiurvedica diventa l’assistente del guru Swami Brahmananda Saraswati. Alla morte del maestro si isola per un paio di anni sull’Himalaya, per riapparire con un’idea geniale. Il suo primo sbarco negli Stati Uniti avviene nel 1959, dove introduce i corsi di meditazione trascendentale. Dimostra subito uno spiccato senso degli affari: deposita un brevetto sul logo “TM - transcendental meditation” per non farsi sfuggire un centesimo di royalties. Gli esercizi sono semplici. Due volte al giorno bisogna isolarsi, chiudere gli occhi per venti minuti, ripetere un mantra per rilassarsi, raggiungere la serenità interiore e guardare più lucidamente dentro di sé. Ha un successo immediato, confortato dalla scienza occidentale.
Molti medici americani ne raccomandano l’uso, è accertato che aiuta ridurre lo stress. Avendo già conquistato migliaia di adepti sulla West Coast americana, nel 1967 Maharishi sbarca a Londra dove affitta una suite dell’hotel Hilton per i seminari. I Beatles ne sentono parlare e decidono di iniziarsi in un ritiro spirituale nel Galles (insieme a Mick Jagger). Per John Lennon e George Harrison è il colpo di fulmine, trascineranno gli altri e un variopinto entourage. Nel febbraio il quartetto spicca il volo verso l’ashram di Rishikesh ai piedi dell’Himalaya, accompagnato da una corte di star, mogli e amiche. Il soggiorno indiano coincide con uno dei periodi più creativi dei Beatles, ne uscirà il White Album dove alcune canzoni alludono all’esperienza mistica e una, “Dear Prudence”, è dedicata alla sorella di Mia Farrow che li accompagna. Si conclude un po’ bruscamente, sembra per le pesanti avances che lo Yogi si ostina a fare ad alcune ragazze del gruppo. Nessuna di loro sporgerà mai una denuncia e la reputazione dello Yogi - celibe fino alla morte - è rimasta intatta. In quanto alla sua fortuna finanziaria, non ha mai smesso di lievitare. Dal suo inizio negli anni ’50 i corsi di meditazione trascendentale col copyright hanno formato oltre cinque milioni di persone, tra cui 40.000 insegnanti che si sono avvicendati per trasmettere il sapere del maestro. [...] Una sola volta ha subìto un fiasco. Poco dopo il rientro dei Beatles dall’India tentò di lanciare la moda della levitazione yoga; i suoi adepti, perlopiù giovani hippy californiani, si coprirono di ridicolo con dei tentativi battezzati “salti di rana”. Alla sua scuola si è formato un altro guru di fama mondiale, Deepak Chopra, leader di un movimento per la diffusione della medicina aiurvedica e della meditazione. [...]» (Federico Rampini, “la Repubblica” 7/2/2008).