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 2010  agosto 22 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Silvio Berlusconi
Il Ministro delle Politiche agricole è Giancarlo Galan
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro di Sussidiarietà e decentramento è Aldo Brancher (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta
Il Segretario Nazionale dei Popolari per il Sud è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Il ministero dell’Economia ha diffuso ieri la sua Relazione generale da cui risulta che lo Stato per questa voce ha sborsato nel 2009 15,504 miliardi di euro, contro i 13,054 del 2008. È un 18,7% in più. In quattro anni, dal 2005 al 2009, la spesa per le pensioni di invalidità è aumentata del 21,1 per cento. C’era stata una piccola battuta d’arresto nel 2006, poi nei tre anni successivi il fenomeno è ricominciato.

Perché dobbiamo considerarlo per forza un fenomeno criminale?
Non è tutto un fenomeno criminale, ma c’è una quota di malversazioni evidente: se tutti quelli che prendono questo tipo di assegni fossero davvero invalidi, il fenomeno dovrebbe essere distribuito più o meno regolarmente sul territorio. Oppure le differenze tra una Regione e l’altra avrebbero una spiegazione. Invece... Intanto c’è il macro-dato del raffronto tra Sud e Nord: nel Mezzogiorno si danno cinque pensioni di invalidità e mezzo ogni cento abitanti. Nel Nord, ogni cento abitanti, le pensioni di invalidità sono 3,4. Si tratta di una differenza del 60%: non c’è nessuna ragione — sociale o antropologica — perché vi sia una differenza tanto consistente tra le due parti del Paese. C’è però una ragione politica, e l’aveva spiegata mirabilmente Ciriaco De Mita vent’anni fa: le pensioni di invalidità al Sud rappresentano il corrispettivo della cassa integrazione al Nord. Erano però gli anni Ottanta e da allora ad oggi la situazione è cambiata completamente: primo, c’è la crisi e i soldi sono pochi; secondo, anche la cassa integrazione è — in un certo senso — un privilegio, perché molti lavoratori in difficoltà non possono godere neanche di questo ammortizzatore: quindi, privilegio la cassa e privilegio pure la pensione d’invalidità quando soccorre un non-invalido; terzo, qualunque truffa allo Stato incoraggia la criminalità comune e fa da rete di sostegno alla vastissima corruzione che corrode il tessuto civile del Paese e che non è più ammissibile; quarto, il Sud deve uscire da questa logica assistenziale e specialmente in vista del federalismo, perché la grande quantità di numeri che dividono le due parti del Paese sono un preannuncio di secessione; quinta, ma sicuramente non ultima ragione: i più colpiti da questi raggiri sono i veri invalidi, costretti a sottoporsi periodicamente a controlli che ai loro occhi devono apparire insensati. Insomma, bisogna smetterla.

Il Sud è tutto uguale? Non c’è qualche regione migliore delle altre?
Il numero maggiore di prestazioni è segnalato in Sardegna, Calabria, Campania e Abruzzo. Se si guardano le percentuali, la regione prima in classifica è l’Umbria. La Lombardia è quella con il minor numero di invalidi, cosa che ha provocato ieri un comunicato compiaciuto del governatore Roberto Formigoni. In base ad altre ricerche la regione con il maggior numero di falsi invalidi sarebbe la Basilicata (29%), seguita da Campania (25%) e Sardegna (18%).

Già, una cosa sonoi falsi invalidi, un’altra gli imbrogli. Quali sono i numeri degli imbrogli?
Qui bisogna rifarsi a ricerche precedenti, ai famosi carotaggi. La stessa Inps valuta in cento milioni di euro le somme indebitamente pagate nel 2010. I numeri forniti dalla magistratura e relativi ai primi sette mesi dell’anno sono questi: 5.245 persone indagate e 976 denunciate, 135 arrestate e 42 condannate. Per altre 32 i pubblici ministeri hanno richiesto condanne. Forse non sono grandi numeri, ma l’offensiva sul territorio ha avuto qualche effetto: le richieste di pensioni di invalidità sono diminuite quest’anno del 25%. La truffa maggiore ai danni dell’Inps è proprio quella della falsa pensione d’invalidità. L’ipotesi è che ci sia in media un falso invalido ogni sei pensioni.

Non si potrebbero colpire anche i medici-complici? Deve esserci per forza un medico-complice.
Uno dei problemi è che le Asl collaborano pochissimo. Nel 2009 ci sono state 200 mila verifiche, quest’anno ce ne saranno altre centomila e nel 2011 e 2012 ce ne deve essere un altro mezzo milione. Ottocentomila controlli che devono basarsi prima di tutto sulle cartelle in manoalle Asl. Ma le Asl, richieste di fornire la documentazione, 92 volte su cento non hanno risposto nemmeno! E quest’anno hanno risposto ancora di meno: 3 su cento! Chissà se la legge 122/2010 che prevede per i medici truffatori il rimborso di tutta la somma indebitamente erogata servirà finalmente a scoraggiare questi comportamenti incivili. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 22/8/2010] (leggi)

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