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 2010  agosto 22 Domenica calendario

Viaggio nel regno dei Tulliani: alloggi nella periferia chic - Senza navigatore Val Cannuta è una trappola

Viaggio nel regno dei Tulliani: alloggi nella periferia chic - Senza navigatore Val Cannuta è una trappola. Ben­venuti a «Tullianitown», oasi vagamente urbana che co­steggia via di Boccea tra vialo­ni senza uscita e palazzi foto­copia. Una volta ci si veniva per pomiciare in macchina e per rubare la cicoria al conta­dino. Ora, grazie ai nuovi re del mattone Elisabetta & Giancarlo, lo «sprofondo» è stato promosso a quartiere bene, dei Fini. Il passato è alle spalle. Il campo (e i camper) rom, sono ricordi come gli ap­punti­presi a suo tempo da Lu­ca Bianchini, lo stupratore se­riale che aveva segnato la zo­na di Val Cannuta come idea­le per la caccia. Tutto finito, pare, anche se in realtà ci sa­rebbero sempre il Sert e i suoi tossicomani, la scarsa illumi­nazione e le risse tra romeni alticci come variabili. Le agenzie immobiliari ringra­ziano e studiano già il ritoc­chino delle tariffe. Siamo in un afoso sabato d’agosto a via Raffaele Con­forti 52, l’impietoso termome­tr­o segna 35 all’ombra e attor­no non si vede un cane. C’è la fermata dell’autobus 889, un bar e una palestra. Più in là un supermercato e negozi ge­neralmente chiusi per ferie. Da queste parti se non hai mu­scoli de fero o un guardiano rischi di ritrovarti in casa un acrobata dell’est Europa dai modi spicci. Qui vicino (via Gregorio XI) c’è un tabaccaio che fino a pochi mesi fa veni­va rapinato con micidiale re­golarità. Ora tutto si è calma­to. Andrea De Nardo, titolare di un baretto in via Gregorio XI racconta il nuovo corso: «Adesso si sta meglio, Fini passa da queste parti con l’au­to blu e la scorta quasi tutte le mattina, ma non si ferma, for­se va a comprare i giornali, sfreccia a tutta callara (sgom­ma) e si dilegua. Magari mi chiedesse un cappuccino e cornetto, gli chiederei un pa­io di cosette...». Naturalmente la palazzina al 52 è blindatissima e ospita i quattro appartamenti, i sei ga­rage e le quattro soffitte di Eli­sabetta oltre all’appartamen­to, i due garage e la soffitta di Giancarlo. L’amministratore del condominio tale Sandro Polchi raggiunto telefonica­mente preferisce non com­mentare: «I Tulliani? Certo che abitano qui, ma questa è una questione delicata, prefe­risco non parlare, cercate di capirmi. L’unica cosa che posso dire è che non me li ri­cordo alle riunioni condomi­niali... ». Abbottonati anche i pochi vicini di casa rimasti in città. «La signora Tulliani? ­dice un attempato condomi­no - Sì, la vedo spesso, abita qua da qualche anno e mi sembra una persona gentile. Ma è solo una questione di buongiorno e buonasera, nul­la di più». Entra un giovane sui trent’anni: «Ho letto sui gior­nali che questi appartamenti sono entrati a far parte dell’in­chiesta dei pm di Perugia sul caso Gaucci. Ma, per il mo­mento, non ho visto sigilli af­fissi sulle porte». Cento metri più avanti, al numero 80, subi­to dopo il «curvone», spunta il villino di nove stanze con il garage di 60 metri quadri ac­quistato il 2 luglio di quest’an­no dove Giancarlo Tulliani parcheggia la Ferrari. Fa par­te del Centro residenziale «Le Colonne», una sciccheria nel deserto. Anche qui non si vede anima viva, la portine­ria è chiusa per ferie. Torniamo al 52, il quartier generale edificato tra il 2000 e il 2003 dall’immobiliare «Il Papillo». Fuori spicca il cartel­lo di Gabetti che annuncia la vendita di un appartamento, un altro invece ha solamente l’indicazione di un telefono cellulare, questione di strate­gie, si legge: «Vendesi, due ca­mere, terrazzo, doppi servizi, secondo piano. No agenzie». «L’appartamento - spiega un altro inquilino - è nella scala C ma non si può vedere, nem­meno dall’esterno perché qui ci abita un onorevole e ci sono telecamere dappertut­to ». Le vendite sono alle stelle: nello stesso «comprensorio signorile» per un primo pia­no viene chiesto mezzo milio­ne di euro per ottanta metri quadri «commerciali». Per un appartamento di quattro stanze, 120 metri quadri in via Vezio Crisafulli (una via adiacente) «comprensivo di parco e piscina condominia­le con giochi per bambini e terrazzo» si arriva a 650mila euro. Spese escluse. Ma da un rapido excursus in zona si scopre che da questa parti an­che gli affitti sono cari, inspie­gabilmente cari. Per sessanta metri quadri si pagano me­diamente dai 1000 ai 1200 eu­ro. Si parte da 700 per uno stri­minzito monolocale da qua­ranta metri quadri, quello che in pratica si pagherebbe per starsene nel più centrale Nomentano. Alla faccia della periferia.