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 2009  maggio 20 Mercoledì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Silvio Berlusconi
Il Ministro degli Interni è Roberto Maroni
Il Ministro degli Esteri è Franco Frattini
Il Ministro della Giustizia è Angelino Alfano
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Mariastella Gelmini
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Maurizio Sacconi
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Giulio Tremonti
Il Ministro della Difesa è Ignazio La Russa
Il Ministro dello Sviluppo economico è Paolo Romani
Il Ministro delle Politiche agricole è Luca Zaia
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Altero Matteoli
Il Ministro della Salute è Ferruccio Fazio
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Giancarlo Galan
Il Ministro dell’ Ambiente è Stefania Prestigiacomo
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Gianfranco Rotondi (senza portafoglio)
Il Ministro della Gioventù è Giorgia Meloni (senza portafoglio)
Il Ministro delle Pari opportunità è Mara Carfagna (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche europee è Andrea Ronchi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Innovazione è Renato Brunetta (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Elio Vito (senza portafoglio)
Il Ministro di Rapporti con le Regioni e Coesione territoriale è Raffaele Fitto (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme per il federalismo è Umberto Bossi (senza portafoglio)
Il Ministro della Semplificazione normativa è Roberto Calderoli (senza portafoglio)
Il Ministro del Turismo è Michela Vittoria Brambilla (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

C’è di nuovo un guaio giudi­ci-Berlusconi. uscita la moti­vazione della sentenza relativa al processo Mills e dentro c’è scritto che questo Mills, un avvo­cato inglese di fama, mentì a un processo per corruzione «per sal­vare Berlusconi». Berlusconi, che è ricorso in appello e si dice sicurissimo dell’assoluzione fi­nale, ha rilasciato dichiarazio­ni di fuoco, preannunciando che riferirà in Parlamento e «in quella sede dirò finalmente quanto da tempo penso a propo­sito di certa magistratura». Di Pietro gli ha chiesto di dimetter­si, Franceschini vuole che rinun­ci all’immunità, Berlusconi ha fatto rispondere al suo avvoca­to- parlamentare Nicola Ghedi­ni, quello magro magro che ve­diamo sempre da Santoro: «Se rinunciasse, condannerebbe il paese all’ingovernabilità».

Mamma mia. Ma intanto, se hanno condannato a quattro anni e sei mesi Mills, il presun­to corrotto, non dovrebbero condannare anche Berlusco­ni, il presunto corruttore?
Già, ma la posizione di Berlu­sconi è stata stralciata dal pro­cesso per via del lodo Alfano. Si ricorda? L’anno scorso, po­co prima delle vacanze estive, il premier fece varare in fretta e furia dal Parlamento un dise­gno di legge di un solo articolo che teneva immuni dai proces­si penali il Presidente della Re­pubblica, il Presidente del Se­nato, il Presidente della Came­ra e il Presidente del Consiglio (in ordine di gerarchia istitu­zionale). «La sospensione si ap­plica anche ai processi penali per fatti antecedenti l’assunzio­ne della carica» era scritto al primo comma. Di Pietro disse: «Se il premier ammazza la mo­glie, nessuno gli può dire nien­te ». Vero, però finché resta in carica. Il quarto comma della legge sospende infatti anche la prescrizione. E l’immunità non è reiterabile. Quindi, se uno di­venta presidente della Repub­blica dopo essere stato presi­dente del Consiglio, i processi a quel punto li deve affrontare.

Però, nel frattempo, Berlusco­ni potrebbe essere stato assol­to.
Lui si dice sicurissimo. Il lodo Alfano venne varato in tutta fretta proprio perché stava arri­vando la sentenza su questo ca­so Mills e, senza lo scudo del lodo, Berlusconi sarebbe stato sicuramente condannato. Lo sapeva, e tentò anche di ricusa­re il giudice Nicoletta Gandus, facendola accusare dai suoi av­vocati di nutrire «una grave ini­micizia » per lui. Richiesta re­spinta. Essendo stata stralciata la sua posizione, adesso Berlu­sconi ha il tempo per l’assolu­zione di Mills in appello. Però con l’incognita dell’eccezione di incostituzionalità sollevata dal pm Fabio De Pasquale nel corso del processo sui diritti tv di Mediaset. Se la Corte la acco­gliesse, il premier dovrebbe presentarsi in tribunale. Forse ci sarebbero le elezioni antici­pate.

Ma questa sentenza Mills, alla fine, che dice?
Nella motivazione, i giudici di­cono che Mills «agì da ”falso te­stimone” per consentire a Ber­lusconi e alla Fininvest l’impu­nità dalle accuse, o almeno, il mantenimento degli ingenti profitti realizzati attraverso il compimento di operazioni so­cietarie e finanziarie illecite». I giudici sostengono anche che Mills incassò per questi suoi servigi «enormi somme di de­naro » (600 mila dollari e nel 1996 45 mila sterline). La falsa testimonianza di Mills sarebbe servita a Berlusconi per na­scondere le società off-shore at­traverso cui faceva arrivare a Marina e Piersilvio «ingenti profitti illecitamente consegui­ti all’estero». Vale a dire che se­condo i giudici evadeva il fi­sco.

Quindi nel processo dovrebbe esserci anche lo Stato, per chiedere i danni.
C’è addirittura la presidenza del Consiglio, nella persona dell’avvocato Gabriella Vana­dia, che vuole 250 mila euro di risarcimento. Penso sia un ca­so unico al mondo: la presiden­za del Consiglio contro il presi­dente del Consiglio.

In che cosa consisteranno alle fine questi fuochi e queste fiamme che Berlusconi pro­mette in Parlamento?
Le riporto tale e quale quello che ha detto ieri: «Quando il processo riprenderà con altri giudici, dimostrerò la mia tota­le estraneità. Da questi giudici non mi farò processare». Poi: «E’ un fatto indiscutibile che non c’è stato nessun versamen­to di nessuno al signor Mills. Durante il processo è stato spie­gato chi aveva dato i soldi, è stato individuato il tragitto dei soldi e sono state individuate le azioni che Mills ha fatto con quei soldi e il fisco inglese ha costretto il signor Mills a paga­re le imposte, considerando queste entrate come un com­penso professionale. Se fosse stata una donazione, Mills non avrebbe dovuto pagare alcuna imposta. Se questo non vi ba­sta (Berlusconi stava parlando con dei giornalisti, ndr), se non vi basta la presa di posizio­ne di uno Stato a riguardo, allo­ra non so...» [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 20/5/2009]
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