La Stampa 20/5/2009 (Hugo Dixon), 20 maggio 2009
Il dollaro è sempre onnipotente. Ma la Cina e il Brasile hanno fatto un piccolo passo per cambiare questa situazione
Il dollaro è sempre onnipotente. Ma la Cina e il Brasile hanno fatto un piccolo passo per cambiare questa situazione. I leader dei due Paesi hanno raggiunto un accordo per tentare di gestire il loro commercio nelle loro valute locali: il real e il renminbi. Se riescono a realizzare questo accordo, l’egemonia del biglietto verde ne sarebbe indebolita. Gli Stati Uniti possono essere il più grande debitore del mondo, la loro politica monetaria può essere avventata e il loro deficit troppo elevato per stare tranquilli. Ma l’America mantiene quello che gli economisti chiamano il ”privilegio esorbitante” di indebitarsi nella propria valuta. E il dollaro rimane la moneta di riferimento per qualsiasi cosa, dal prezzo del petrolio ai confronti internazionali sul Pil. Una generazione fa, il Paese era l’indiscusso leader economico, politico, militare e culturale del mondo. Gli Usa sono stati declassati ma le abitudini - rivolgersi a Washington per la decisione finale e pensare in dollari - sono difficili a morire. Se il meccanismo real-renminbi decolla, interromperebbe una parte di questa tradizione. Ma il cambiamento non sarà facile fino a quando il prezzo globale standard per tutte le materie prime sarà fissato in dollari. Inoltre, gli Usa hanno l’influenza che deriva dal fatto di aver debiti per enormi importi di denaro. E le nazioni creditrici sostengono l’occupazione nazionale aiutando i consumatori Usa a pagare i prodotti importati. Costringere il cliente ad assumere il rischio valutario potrebbe mettere in pericolo questo comodo supporto. Queste forze gemelle - la tradizione e il peso del debito - significano che l’era del dollaro non finirebbe subito, anche se l’iniziativa di Brasilia-Pechino funzionasse. Ma questa iniziativa segue una serie di lamentele cinesi, ufficiali e ufficiose, sul valore del dollaro. Il mondo che non fa parte dell’area del dollaro sta diventando sempre più inquieto. Forse le altre due valute dei Paesi Bric (Brasile, Russia, India, Cina), il rublo russo e la rupia indiana, potrebbero unirsi per creare un’area valutaria delle Quattro R (real, rublo, rupia, renminbi).