Silvia Kramar, il Giornale 20/5/2009, 20 maggio 2009
New York - A casa di Britney Spears la recessione non è ancora arrivata. Almeno a giudicare dall’insostenibile tenore di vita di una popstar che lotta per rimanere sulla cresta, ma che spende come se stesse arrivando la fine del mondo
New York - A casa di Britney Spears la recessione non è ancora arrivata. Almeno a giudicare dall’insostenibile tenore di vita di una popstar che lotta per rimanere sulla cresta, ma che spende come se stesse arrivando la fine del mondo. Il suo budget, tra guardie del corpo, vacanze, regali e trattamenti di bellezza, tra avvocati e assistenti personali, le sta costando un milione di dollari al mese. E rischia di portarla sul lastrico. Di certo la venticinquenne cantante di Womanizer, come la maggior parte dei suoi coetanei americani, non ha la minima idea di come si risparmi. O di come si pianifichi la vecchiaia. Che col ritmo delle sue spese, con i capricci del suo costosissimo lifestyle, con quei 138.369 dollari mensili in carte di credito, con quei 100.000 dollari in regali e vacanze, rischia di esser piuttosto misera. Ma Britney non pensa al futuro. Dopo aver trascorso quasi due anni sulle prime pagine dei rotocalchi rosa, nella complessa saga del divorzio dal cantante Kevin Federline e dell’affidamento dei suoi due figli, Sean Preston (tre anni) e Jayden James (due anni), dopo esaurimenti nervosi e plastiche, dopo diete e ingrassamenti improvvisi, Britney punta tutto sulla nuova tournée, il Circus tour. Ma nel frattempo i costi forsennati del suo entourage la stanno affossando. E quei cento milioni incassati in anni di tournée e album, si stanno assottigliando come la sua reputazione. Suo padre, Jamie Spears, che da anni maneggia i suoi beni insieme ad uno stuolo di costosissimi avvocati, venerdì scorso è dovuto apparire in un’aula di tribunale della contea di Los Angeles e presentare al giudice il budget di questa sua figlia che rischia di seguire le orme, al femminile, di Elvis Presley. Anche il giudice californiano ha alzato il sopracciglio incredulo nel constatare che la star dal febbraio del 2008 all’aprile di quest’anno aveva speso più di 11 milioni di dollari. Come? Una buona fetta era andata all’entourage della sua residenza di Studio City e nell’affitto della villa sulla spiaggia di Malibu, tra guardie del corpo (600.000 dollari) e assistenti personali. Più di 3 milioni e mezzo di dollari sono invece finiti nelle tasche di quei 17 legali (un numero più alto di quelli ingaggiati dal presidente Nixon all’inizio del Watergate) che avevano promesso di proteggerla dall’ex marito e da altri avvoltoi, ma che poi, alla fine, sono risultati anch’essi delle vere e proprie sanguisughe. Il marito, da bravo mantenuto, intanto si era fatto rifilare 625 mila dollari, di cui quasi 200 solo per trascorrere alcuni weekend con i figli (e pagare la babysitter). Ma la ragazzina nata in Louisiana e lanciata da Disney non pensa al futuro: l’anno scorso aveva incassato ben 15 milioni e mezzo di dollari e li ha già spesi, forse puntando tutto sul suo nuovo tour (che quest’estate la porterà anche in Irlanda, Russia e Germania). Dopotutto è la ottava cantante di maggior successo nella storia della musica americana e vanta ben 83 milioni di album venduti in tutto il mondo. Ma la cascata di miliardi che ogni mese esce dal suo portafoglio rischia di affossarla. E il suo amore per i due figli forse è solo un’invenzione pubblicitaria: Britney Spears spende più tra istituti di bellezza, make up e parrucchieri di quanto non spenda in giocattoli per i due maschietti (solo 178 mila dollari all’anno). Una briciola rispetto ai 188.556 dollari versati ogni mese negli stipendi degli assistenti, ai 285.594 dollari spesi per coprire spese ipotecarie, e ai 137.554 dollari buttati via in capricci vari.