varie, 20 maggio 2009
Prasa F., 15 anni. Di origine indiana, adottato nel ’96 da una famiglia italiana «che l’adorava», residente a Pignola in provincia di Potenza, iscritto al liceo Galileo Galilei, «ragazzo splendido e ben integrato», appassionato di musica, da qualche giorno si rifiutava di mangiare per amore di una coetanea che dopo un breve amore non l’aveva più degnato d’uno sguardo
Prasa F., 15 anni. Di origine indiana, adottato nel ’96 da una famiglia italiana «che l’adorava», residente a Pignola in provincia di Potenza, iscritto al liceo Galileo Galilei, «ragazzo splendido e ben integrato», appassionato di musica, da qualche giorno si rifiutava di mangiare per amore di una coetanea che dopo un breve amore non l’aveva più degnato d’uno sguardo. L’altra mattina, zaino in spalla, salutò i genitori dicendo che andava a scuola, invece camminò fino a una balconata vicino a una ripida scalinata in pietra, mandò un sms alla sorella («Non ce la faccio più, sto per buttarmi. Mi troverete sull’asfalto»), tirò fuori dallo zainetto una bottiglietta piena di benzina, se la rovesciò addosso, con un accendino s’appiccò le fiamme ai vestiti e poi senza un lamento si gettò di sotto, precipitando per dodici metri «come una palla di fuoco». Verso le 8.30 di mercoledì 20 maggio vicino alla scalinata che congiunge piazza Matteotti con corso Garibaldi nel centro storico di Potenza.