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 2013  ottobre 02 Mercoledì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Enrico Letta
Il Vicepresidente del Consiglio è Angelino Alfano
Il Ministro degli Interni è Angelino Alfano
Il Ministro degli Esteri è Emma Bonino
Il Ministro della Giustizia è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Fabrizio Saccomanni
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Maria Chiara Carrozza
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Enrico Giovannini
Il Ministro della Difesa è Mario Mauro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Flavio Zanonato
Il Ministro delle Politiche agricole è Nunzia De Girolamo
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni culturali e Turismo è Massimo Bray
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Andrea Orlando
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Graziano Delrio (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Carlo Trigilia (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Integrazione è Cécile Kyenge (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Gianpiero D’Alia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento e di Coordinamento dell’attività è Dario Franceschini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente facente funzioni dell’ Egitto è Adly Mansour
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Il Pdl/Forza Italia si sta spaccando, e la spaccatura la vedremo stamattina, quando il primo ministro Letta, avendo respinto proprio ieri sera le dimissioni dei cinque ministri pidiellini, pronuncerà un discorso di programma al Senato al termine del quale chiederà un voto di fiducia (si comincia alle 9.30, collegate tutte le tv). Alfano, segretario del Pdl, al culmine di una giornata piena di vertici, incontri e faccia-a-faccia, ha invitato il suo partito a votare compattamente la fiducia e sostenuto che «non esistono gruppi e gruppetti». Berlusconi, quasi nelle stesse ore, ha scritto una lettera al settimanale Tempi in cui sta scritto: «Enrico Letta e Giorgio Napolitano avrebbero dovuto rendersi conto che, non ponendo la questione della tutela dei diritti politici del leader del centrodestra nazionale, distruggevano un elemento essenziale della loro credibilità e minavano le basi della democrazia parlamentare. Come può essere affidabile chi non riesce a garantire l’agibilità politica neanche al proprio fondamentale partner di governo e lascia che si proceda al suo assassinio politico per via giudiziaria? Tutti (compreso Matteo Renzi) hanno tenuto un atteggiamento irresponsabile soffiando sul fuoco senza dare alcuna prospettiva politica. Resistere per me è stato un imperativo morale che nasce dalla consapevolezza che senza il mio argine – che come è evidente mi ha portato ben più sofferenze che ricompense – si imporrebbe un regime di oppressione insieme giustizialista e fiscale. Per tutto questo, pur comprendendo tutti i rischi che mi assumo, ho scelto di porre un termine al governo Letta».

Quindi, a una quindicina di ore dal voto, il segretario del partito dice una cosa e il presidente/padrone ne dice un’altra. Mi pare che una cosa simile non si sia mai vista.
Non s’è mai vista. E pensare che finora Alfano ci era sempre apparso come l’esecutore fedelissimo – e spesso persino tremante, ammettiamolo – della volontà berlusconiana. Il Cav deve aver intuito il disastro che gli stava piovendo addosso. L’altra sera ha proibito qualunque dibattito a seguito del suo discorso («altrimenti non la finiamo più») e ieri sera è rimasto chiuso fino a tardi con i cosiddetti falchi a Palazzo Grazioli. A questo vertice non si sono presentati né Alfano né Cicchitto, due pezzi davvero grossi. Riuniti altrove, hanno fatto sapere che attendevano da Palazzo Grazioli l’accettazione delle condizioni poste a Berlusconi nel corso della giornata.  

Sarebbero?
Votare la fiducia al governo Letta. Tutti. Compattamente. Giovanardi ha indorato la pillola dicendo che, da parte del premier, si tratterebbe di un «passo avanti». Quelli del Pd, invece, hanno detto che se si verificasse un voltafaccia di queste proporzioni, dopo quello che Berlusconi ha detto da mercoledì della scorsa settimana in poi, bisognerebbe chiamare l’ambulanza.  

È vero che Alfano aveva chiesto la testa della Santanché?
Mah. In un frangente come questo, mi parrebbe una richiesta davvero minima. In ogni caso la Santanché (oggi coordinatrice organizzativa) la sua testa l’ha offerta «su un piatto d’argento», «perchè l’unica cosa che mi interessa per il bene dei nostri elettori e dell’Italia è che su quel vassoio non ci finisca quella del presidente Berlusconi». I falchi ieri si sono lavorati Berlusconi perché tenga duro e si prepari a candidare Marina. Un’uscita della stessa Marina contro i traditori che stanno abbandonando il padre farebbe pensare che la figlia, stavolta, ci sta pensando.  

Ma una ricucitura complessiva per quali concessioni al Cavaliere dovrebbe passare?
Non mi pare che ci sia margine per concessioni di nessun tipo. Dopodomani la Giunta per le elezioni vota la decadenza del Cav (che per decadere effettivamente dovrà aspettare il voto dell’assemblea). Piuttosto, stamattina, Enrico Letta pronuncerà un discorso che darà al governo una prospettiva di almeno 15 mesi, cioè fino alla fine del 2014 e del nostro semestre di presidenza europea. I dissidenti hanno bisogno di tempo prima delle elezioni, e il premier glielo darà. La ricucitura è ancora più difficile per il grave insulto che Berlusconi ha fatto Napolitano, in una telefonata registrata dalla troupe di Formigli e trasmessa l’altra sera da Piazza Pulita
: Berlusconi, parlando con un senatore non identificato, sostiene che Napolitano avrebbe telefonato ai giudici della Cassazione per indurli a fargli restituire a De Benedetti 500 milioni invece dei 300 che i giudici avevano già deciso. Stiamo parlando del caso “lodo Mondadori”.  

Quindi dobbiamo scommettere sulla vittoria di Enrico Letta?
Maurizio Lupi, ministro dissidente e uomo di Comunione e Liberazione (l’altro giorno l’Osservatore romano ha severamente criticato il comportamento di Berlusconi), ha detto: «Sono ottimista. Sono molto ottimista». Sono ottimisti soprattutto i mercati: Piazza Affari è stata ieri la migliore Borsa europea, con un rialzo di tre punti e mezzo. E Mediaset, di punti, ne ha guadagnati addirittura sei. (leggi)

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