Francesca Gambarini, Oggi 2/10/2013, 2 ottobre 2013
A PECHINO UMILIATO, A ROMA LASCIATO
Ma quale maretta. Ci siamo lasciati. Anzi, l’ho lasciato io. Appena scesi dall’aereo». Corinne Cléry mi prende in contropiede tra un’insalata e una fetta di pizza bianca. Allora era tutto vero, altro che produzione canaglia. Gli schiaffetti, le tirate di capelli, le minacce a mezza voce, i momenti di panico, i sospiri: Scléry (così l’ha ribattezzata la Rete) e il compagno Angelo Costabile, 28 anni più giovane di lei, una delle coppie più seguite e criticate di Pechino Express, marciavano dritti al capolinea. Ma dalla fine di un reality (sono stati eliminati lunedì sera, alla quinta puntata) alla fine di una storia, il passo è lungo.
Finita, kaputt. E adesso?
«Mi godo la vita da single. Le amiche ridono. È da quando ho 17 anni che sono fidanzata, sposata, sempre con qualcuno. Ora basta, sono in credito con la vita. È cambiato tutto, forse non è neanche colpa di Angelo».
Lui come l’ha presa?
«Ha capito le mie ragioni. C’è stato anche un riavvicinamento, non ha funzionato».
Quanto ha inciso l’esperienza in tv sulla rottura?
«La tv è una brutta bestia, puoi fare bella figura e in un secondo rovinarti. In trasmissione mi trovavo antipatica anch’io, ma non è questo il punto».
Qual è, allora?
«Io ho una personalità forte, che non vuol dire solo dominante. Ci sono stati uomini che hanno saputo zittirmi, come mio marito Beppe (Ercole, scomparso nel 2010, ndr). Io gli schiaffi me li prendo anche, metaforicamente parlando, perché una donna non si picchia mai. Ma solo se vale la pena. Negli ultimi mesi avevo al fianco una persona che lanciava il sasso e tirava indietro la mano».
Lei e Angelo avete sempre litigato molto?
«Anche su quanto sale mettere nella pasta. Siamo entrambi ottimi cuochi, ma io lo lasciavo cucinare volentieri. Siamo stati fidanzati 2 anni e 9 mesi. Lo rifarei, ma all’improvviso è tutto impazzito».
Com’era prima, quando andava bene?
«All’inizio Angelo era angelo di nome e di fatto: mi veniva a prendere alle prove, parlavamo tanto, piangevo spesso davanti a lui. Ci siamo conosciuti a un aperitivo, il primo che facevo dopo il periodo buio, seguito alla morte di mio marito Beppe. Per un mese mi ha fatto la corte, era testardo, insisteva. Anch’io sono testarda, ma so per esperienza che nella coppia ci vuole dialogo».
Che fidanzata è Corinne Cléry?
«Se stai con me devi sapere che stai in trincea. Io non sono un pesce rosso, non sto dove mi metti. E non ho paura a mollare il colpo quando le cose non vanno più».
Una femmina dominante.
«Basta non fingere di essere quello che non si è. Come quel romanzo delle sfumature grigie... che noia, tutto costruito».
Lo sa che cosa hanno scritto? Dopo Pechino è caduto il mito erotico della Cléry protagonista di Histoire d’O.
«E se ne sono accorti solo ora? Io sono vent’anni che ho salutato il mito erotico».
Lei e Angelo vivevate insieme?
«Io non volevo, ma lui tutti i giorni faceva Pollicino, lasciava cose da me e io non mi accorgevo. La quotidianità ti ammazza».
No» è un po’ triste o banale, detta così?
«Io sono madre, nonna, attrice. Ho bisogno dei miei spazi e di un uomo intellettualmente impegnato quanto me».
Attenzione: così scadiamo nel cliché del toy boy bello e...
«Ma no, Angelo è un ragazzo maturo. Però veniamo da background culturali diversi. Io ho origini parigine, borghesi, la mia famiglia era ricca, viaggio per il mondo da sempre. Angelo amava il mio passato. Io gli dicevo: impara, fai cosi. E lui, testardo, no».
Forse il ruolo dell’allievo gli stava stretto.
«Secondo lei perché tanti ragazzi e ragazze stanno con persone più grandi di loro? Per succhiarne le esperienze: chi ha vissuto intensamente è più affascinante. Non sopporto chi ha passato mesi a sparlare di Gregoraci e Briarore. Però per stare con chi è più avanti di te devi continuamente metterti in discussione, abbandonare il lato infantile».
A proposito di modelli femminili, lei che mamma è stata?
«Giovane ma tosta. Con la fissa dell’educazione, una cosa molto parigina. Sono tanto legata a mio figlio Alex: quando era piccolissimo ha rischiato di morire. Eravamo in Nuova Caledonia, ho preso non so quanti aerei in giro per l’Asia per riportarlo a casa».
Suo padre dov’era?
«Non c’era. Per questo un giorno me ne sono andata. All’epoca non ero la donna di adesso, forse ero solo molto carina, ma avevo già un bel carattere. Ero gelosissima di lui, che non era bello, ma aveva molto charme».
Come sono le sue giornate, dopo Pechino?
«Sto con le amiche, ci aiutiamo a vicenda, ridiamo, andiamo agli aperitivi. Senza accettare la corte di nessuno, questa volta!».
Un altro reality?
«Un altro viaggio estremo, sì, ma con una donna. Io adoro stare con le donne, anche con quelle giovani e belle. Purché siano intelligenti. Non sopporto le ragazze stupide. E molto francese anche questo, vero?».