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 2013  ottobre 02 Mercoledì calendario

LUTTO A SPRINGFIELD


Era il primo ottobre 1991 quando I Simpson, con quell’irruenza che di lì in avanti li avrebbe sempre caratterizzati, sbarcavano in Italia, facendo inorridire alcuni ed entrando nel quotidiano di altri.
Puntata dopo puntata, serie dopo serie, i volti gialli, caricaturali, della famiglia assurta ad emblema della modernità hanno accompagnato la crescita dei tanti bambini nati con loro, riempiendo quel pigro momento tra il ritorno a casa dopo la scuola e l’apertura dei libri. Siamo cresciuti noi, spettatori affezionati, ma non loro. Homer, Marge, Bart, Lisa e la piccolina di casa, Maggie, hanno sempre la stessa età: solo i tratti del viso sono cambiati, evolvendosi. Ma al cambiamento fisico non è mai corrisposto alcun cambiamento anagrafico. Maggie è nata con il ciuccio e con il ciuccio è rimasta. Nessuno mai ha sentito la sua voce, al punto che, anche nelle puntate in cui è stata rappresentata adulta e matura nel suo tailleur da lavoro, il ciuccio non le è stato tolto.
Nella città (fittizia) di Springfield, il tempo non scorre, non come dovrebbe. La quarta elementare di Bart è eterna, così come la seconda di Lisa, seppur si fa un gran parlare dell’università di Yale. Un’eterna giovinezza quella dei Simpson, estesa a tutti gli abitanti della surreale cittadina. Nessuno cresce, nessuno invecchia, nessuno muore. Non di vecchiaia almeno.
Le uniche morti scaturite dalla penna magistrale di Matt Groening sono del tutto casuali, come quella di Maud Flanders, moglie dell’odiato Ned. La poverina, colpita da un bussolotto, è caduta dagli spalti dello stadio di Springfield, e la caduta le è stata fatale. Tuttavia, a parte questo tipo di morti tragi-comiche, nessuno dei personaggi, nemmeno quelli rinchiusi nel Castello di riposo della città, ha mai detto addio al proprio pubblico. Non nonno Simpson, non l’uomo talpa, non Montgomery Burns che di anni ormai ne ha un centinaio.
Eppure, in occasione della presentazione della venticinquesima stagione del cartone satirico, il produttore Al Jean ha assicurato che qualcuno lascerà la serie. Nessuna anticipazione concreta, solo un blando «Vi dico che l’attore che lo ha interpretato ha vinto un Emmy Award per aver dato voce a quel personaggio» è uscito dalla bocca di Jean. Inutile la dritta. Dan Castellaneta e Hank Azaria di Emmy ne hanno vinti parecchi. Nella categoria «Oustanding voice-over performance», i due attori hanno trionfato più volte, ciascuna delle quali però per un personaggio diverso. Da Homer ad Abe a Krusty il Clown, passando pure per l’ubriacone Barney Gumble e l’indiano Apu. E ancora, Nancy Cartwright e Yeardley Smith nel corso degli anni ’90 sono state premiate per aver prestato la voce, rispettivamente, a Bart e a Lisa.
Difficile allora dire chi se ne andrà avvolto nel «manto della grande consolatrice», anche se i siti americani hanno accolto la provocazione di Al Jean, lanciandosi in previsioni azzardate. Stando a quanto riportato da IMDB e Today.com, le morti più plausibili sono quelle di Telespalla Bob, nemico storico di Bart, quella della signorina Caprapall, quella del rabbino, papà di Krusty, e pure quella della fidanzata del Clown, la principessa Penelope. Ultima ma non meno quotata, quella di Jacqueline Bouvier, madre di Marge e delle gemelle Patti e Selma. Insomma, tra questo coacervo di nomi e volti c’è solo l’imbarazzo della scelta e, per i più sicuri, la possibilità di votare via web.