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 2013  ottobre 02 Mercoledì calendario

NOI NOMADI NEL SEGNO DI CAINO È IL DESTINO DEGLI ESCLUSI ERRANTI

Chatwin: ecco i perché della mia passione per l’altrove
Pubblichiamo alcuni brani dagli scritti di Bruce Chatwin raccolti nell’antologia «L’alternativa nomade» che esce oggi per la Adelphi (pp. 473, 26). Le lettere inviate dal celebre viaggiatore coprono un’arco vastissimo, di oltre mezzo secolo: dal 1948 al 1989. Nell’ampio materiale curato dalla moglie Elizabeth e dall’amico Nicolas Shakespeare, nella traduzione di Mariagrazia Gini, si spazia dai primissimi scritti dell’infanzia e della giovinezza («A scuola»: 1948-1958) a quelli in cui Chatwin teorizza il concetto de «L’alternativa nomade», completati fra il 1969 e il 1972.Tra essi uno dei più significativi è la lettera indirizzata all’editore Tom Maschler, nel Gloucestershire, il 24 febbraio 1969 (qui ne pubblichiamo l’estratto). Chatwin elabora il suo progetto — che poi si rivelerà irrealizzabile — capitolo dopo capitolo, sempre riferendosi a un’idea di fondo: «cambiare» gli sembra «l’unica cosa per cui vale la pena vivere». Nell’antologia seguono, tra le altre, le lettere dalla Patagonia, spedite fra il 1974 e il 1976; quelle dalla Cina e dall’India (1985-1986) e quelle da Oxford e dalla Francia (1988-1989) che precedono di poco la sua morte. Del grande viaggiatore sono giù usciti in italiano per la Adelphi anche «In Patagonia» e la raccolta fotografica «Sentieri tortuosi», curata da Roberto Calasso. Questa raccolta «L’alternativa nomade» è apparsa in versione originale inglese nel 2010.