Barbara Giglioli, il Giornale 2/10/2013, 2 ottobre 2013
E INTANTO 842 MILIONI DI PERSONE FANNO LA FAME
Nulla di nuovo sotto il sole, ma il colpo d’occhio resta a effetto: proprio mentre una parte del mondo si chiede se l’ultima dieta di moda sia efficace, l’altra parte conta quanti non hanno abbastanza da mangiare per vivere. In realtà, per chi vuol vedere il lato positivo, l’ultimo rapporto Fao rivela una diminuzione della malnutrizione del 2,8% rispetto al biennio precedente. Si passa infatti da 868 milioni di affamati del 2010-2012 a 842 milioni del 2012-2013. Per malnutrizione si intende «l’impossibilità di avere abbastanza cibo per una vita attiva e sana » e di rispettare gli standard minimi di «una dieta energetica». Nel mondo una persona su otto patisce ancora la fame. Il continente più colpito è l’Africa (soprattutto quella sub-sahariana) che raggiunge il 21% della popolazione. In Asia, invece, c’è stata una riduzione significativa delle persone sottoalimentate: in venti anni si è passati dal 31 al 10,7 per cento. Rimane però fuori portata l’obiettivo fissato dal vertice mondiale dell’alimentazione del 1996, ovvero quello di dimezzare il numero di persone che soffrono la fame entro il 2015. Un rapporto Fao della scorsa settimana sottolineava che oltre un terzo della produzione agroalimentare mondiale venga sprecata. È dalla «cultura dello spreco» che si dovrebbe ripartire. Produrre e buttare non ha senso, soprattutto quando la gente muore di fame.