Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Il consiglio dei ministri di ieri s’è forse prolungato troppo. Renzi ha poi tenuto una conferenza stampa esplicativa che è durata fino alle otto e mezza di sera, ha informato in generale sulle decisioni prese e, per i dettagli, ha rinviato a oggi.
• Di che cosa si discuteva?
Due questioni: i poteri del nuovo commissario anticorruzione, cioè Raffaele Cantone; la riforma della Pubblica Amministrazione, titolo forse un po’ troppo pomposo per i provvedimenti che, sia pure a volo d’uccello, il premier ci ha illustrato. Diciamo che si tratta di decisioni ficcanti, articolate in 44 punti, intese soprattutto a realizzare risparmi.
• Cominciamo da Cantone.
C’era la questione dei poteri dell’Autorità anticorruzione, il giudice Raffaele Cantone aveva detto con una certa decisione che non sarebbe andato a Milano per fare una passeggiata. Bene, i poteri, così come li ha illustrati Renzi, consistono soprattutto nella possibilità di commissariare, attraverso l’intervento del prefetto, l’attività sospetta dell’azienda finita nel mirino della magistratura o la cui attività non sia comunque chiara. Attenzione: commissariare l’attività sospetta significa che l’azienda, se ha altri cento contratti, potrà continuare a onorarli. Verrà commissariata solo per la parte non chiara, la cui contabilità verrà tenuta separata dal resto. In caso di innocenza, non ci saranno danni per nessuno. E i lavori, con questo criterio, non si fermeranno, pericolo massimo nel caso di Expo. Naturalmente sembra tutto facile quando lo spiega, col suo bello scilinguagnolo, il capo del nostro governo. Bisognerà poi vedere nel concreto. Tra le altre cose esiste già, e da molti anni, un’Autorità di vigilanza sui contratti pubblici, presieduta dal consigliere di Stato Sergio Santoro, autorità evidentemente inutile fino ad oggi dato che le è sfuggito quel po’ po’ di roba che i pm hanno tirato fuori dall’Expo e da Venezia. Nelle anticipazioni di ieri pomeriggio si annunciava che Cantone, fra le altre cose, avrebbe dovuto presentare al governo un piano per sopprimere questa Autorità (al cui taglio aveva pensato già Monti, a dire il vero). Ma capiremo meglio oggi, suppongo.
• Veniamo alla riforma della Pubblica amministrazione.
Un sacco di provvedimenti che il premier ha snocciolato con evidente soddisfazione. Si tratta molte volte di misure che colpiscono burocrati e superburocrati, una classe di cittadini contro cui Renzi s’è scagliato parecchie volte. Glieli snocciolerò pure io, come ha fatto il capo del governo, ma intanto devo darle per primo il provvedimento a cui il presidente del Consiglio sembra tenere di più: «Interveniamo con decreto legge sul ricambio intergenerazionale, con la modifica del trattenimento in servizio, per creare 15mila posti nella pubblica amministrazione».
• Che cos’è il trattenimento in servizio?In pratica, verrà abrogato questo istituto, che consente a chi ha maturato il diritto di andare in pensione di restare al lavoro altri due anni. Niente proroga per gli statali, pensione per chi ha raggiunto l’età e ingresso, secondo Palazzo Chigi, di 15 mila giovani nell’amministrazione. Poi: si riducono di molte ore i permessi sindacali nella burocrazia, si dimezza il contributo che le imprese pagano alle Camere di Commercio, si tagliano del 10 per cento le bollette energetiche delle aziende, il diritto di rogito per i segretari comunali (col quale questi lavoratori integravano il loro stipendio) è azzerato («il loro stipendio è più che sufficiente»), ridotta dal 75 al 10% la percentuale sulle spese legali degli avvocati dello Stato (che non avranno più diritto a compensazioni). Una misura assai importante potrebbe essere quella del modulo unico per la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (Scia) da distribuire a tutti gli ottomila comuni italiani. Misure di maggior peso, come la revisione delle prefetture o delle Camere di Commercio, non ci sono: «Non si prendono decisioni come queste per decreto». Sono anche stati nominati i quattro magistrati che affiancheranno Cantone nel suo lavoro all’Anticorruzione (due uomini e due donne), il nuovo consigliere della Consob (Anna Genovese), soprattutto il nuovo capo dell’Agenzia delle Entrate, la persona che prende il posto di Attilio Befera: anche qui una donna, Rossella Orlandi, toscana di Empoli.
• Qualche domanda politica?
Sì, sull’affare Mineo, che abbiamo raccontato ieri. La posizione di Renzi è chiarissima: la riforma del Senato è stata approvata da tutte le istanze del Pd, chi sta in commissione deve rappresentare la volontà del gruppo e non la propria. Se dissente, ha modo di manifestare la sua crisi di coscienza in aula.
(leggi)