Rossella Bocciarelli, Il Sole 24 Ore 14/6/2014, 14 giugno 2014
DEBITO PUBBLICO, NUOVO RECORD A 2.146 MILIARDI
In aprile il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 26,2 miliardi, raggiungendo un nuovo massimo assoluto a quota 2.146,4 miliardi, secondo quanto si evince dall’ultimo bollettino statistico della Banca d’Italia. A questo punto in teoria solo un miliardo di euro separa l’Italia dalla Germania. Il dato diffuso ieri da Bankitalia, infatti, conferma che il debito pubblico italiano è ormai - per ammontare - il più alto in Europa. Il debito pubblico tedesco, che a fine 2012 era molto più alto del nostro a quota 2.160,9 miliardi, si attestava a dicembre scorso a 2.147 miliardi: e siccome il trend è di netto calo per il debito di Berlino, mentre purtroppo la tendenza dello stock italiano è in ascesa, nei fatti il poco invidiabile sorpasso dovrebbe essere già avvenuto.
L’incremento di aprile, spiega via Nazionale, è dovuto per 11,3 miliardi al fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche e per 15,4 miliardi all’aumento delle disponibilità liquide del Tesoro; queste ultime hanno raggiunto alla fine di aprile l’ammontare di 77,4 miliardi mentre erano 42,0 ad aprile 2013. Inoltre, l’emissione di titoli sopra la pari, l’apprezzamento dell’euro e gli effetti della rivalutazione dei BTp indicizzati all’inflazione (BTpi) hanno permesso di contenere l’incremento del debito per 0,5 miliardi.
Il fabbisogno del mese di aprile ha risentito, mette in evidenza Bankitalia, sia del versamento del contributo italiano al capitale dell’European Stability Mechanism (2,9 miliardi) sia di quello della quota di competenza dell’Italia dei prestiti erogati dall’European Financial Stability Facility (1,5 miliardi).
Quanto alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 26,1 miliardi, quello delle Amministrazioni locali di 0,2 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è diminuito di 0,1 miliardi.
Nel complesso dei primi 4 mesi dell’anno il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche, al netto delle dismissioni, è stato pari a 41,1 miliardi, in riduzione rispetto al dato relativo allo stesso periodo del 2013 (48,4 miliardi).
Le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato, secondo la Banca d’Italia sono state pari in aprile a 28,6 miliardi, segnalando quindi una riduzione del 2,0 per cento rispetto allo stesso mese del 2013. Nei primi quattro mesi dell’anno le entrate sono cresciute dell’1,2 per cento (1,4 miliardi); tenendo conto di una disomogeneità nella contabilizzazione di alcuni incassi, le entrate tributarie sarebbero rimaste sostanzialmente invariate rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Di certo non potrà non occuparsi del problema del rapido aumento del debito pubblico in Italia, mentre il Pil nominale tende ad aumentare poco più dell’uno per cento (nel 2014 la crescita reale sarà intorno allo 0,6 per cento e l’inflazione allo 0,7 per cento) anche la «lettera» degli ispettori del Fondo monetario internazionale, che dovrebbe essere consegnata al governo italiano, secondo il rito annuale previsto dall’articolo IV dello statuto, nella giornata di martedì 17 giugno.
Del resto anche la Bce, nel suo ultimo bollettino, ha ricordato al nostro Paese: «La Commissione europea ha segnalato che l’Italia dovrebbe rafforzare le misure di bilancio per il 2014, alla luce del divario emergente rispetto ai requisiti del Patto di stabilità e di crescita, in particolare per quanto concerne il parametro di riferimento del debito».
Rossella Bocciarelli, Il Sole 24 Ore 14/6/2014