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 2014  giugno 14 Sabato calendario

QUELL’IMBARAZZO DEL PPE PER LA NIPOTE DEL DUCE


E alla fine, fra un «nessuno tocchi mio nonno» e un «mò mi sono rotta… dovremmo inchinarci al fascismo», nel cuore d’Europa qualcuno si sta innervosendo: l’arrivo di Alessandra Mussolini, nipote del fu Duce, nel gruppo europarlamentare del Partito popolare europeo — una prima volta in assoluto — provoca qualche brontolio tra i popolari di altri Paesi, e soprattutto tra i tedeschi. Niente documenti o proposte, solo bisbigli, e nessuno viene allo scoperto chiedendo di sbarrare il partito alla signora: qualche proposta sarebbe però già aleggiata. Ma la fumantina Alessandra nel gruppo parlamentare del Ppe ci sta già, per la prima volta nella sua carriera politica e formalmente a buon diritto, grazie alle 81.955 preferenze prese alle elezioni europee nella lista di Forza Italia. «La nostra nuova famiglia», così è stata battezzata la lista provvisoria degli iscritti diffusa dal Ppe: gli italiani sono 17, con Toti alla testa, e la Mussolini sta fra Tajani e Fitto. Essendo provvisoria, però, quella lista dovrà probabilmente andare incontro a un momento di convalida definitiva. E su questo conterebbero i contestatori. Se ciò avvenisse, si ripeterebbe così — in un’altra area politica — la situazione del 2007, quando Martin Schulz, leader dei socialisti e democratici europei, chiese che un «argine» dell’Europarlamento bloccasse la stessa Mussolini, appena eletta. Non se ne fece nulla, e l’eurodeputata napoletana si rivelò poi come una dei colleghi più presenti, lavorando in diverse commissioni. Dopo essere stata all’inizio nel gruppo dei non iscritti, entrò in quello «Identità, Tradizione, Sovranità», con belgi e romeni fra gli altri: andò tutto all’aria quando proprio la Mussolini spiegò che «violare la legge è divenuto un modo di vita per i romeni». E quella volta, furono gli altri ad arrabbiarsi con lei.