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 2013  novembre 18 Lunedì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Pietro Grasso
Il Presidente della Camera è Laura Boldrini
Il Presidente del Consiglio è Enrico Letta
Il Vicepresidente del Consiglio è Angelino Alfano
Il Ministro degli Interni è Angelino Alfano
Il Ministro degli Esteri è Emma Bonino
Il Ministro della Giustizia è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Fabrizio Saccomanni
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Maria Chiara Carrozza
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Enrico Giovannini
Il Ministro della Difesa è Mario Mauro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Flavio Zanonato
Il Ministro delle Politiche agricole è Nunzia De Girolamo
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Maurizio Lupi
Il Ministro della Salute è Beatrice Lorenzin
Il Ministro di Beni culturali e Turismo è Massimo Bray
Il Ministro dell’ Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare è Andrea Orlando
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Graziano Delrio (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Carlo Trigilia (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Integrazione è Cécile Kyenge (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Gianpiero D’Alia (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento e di Coordinamento dell’attività è Dario Franceschini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Francesco I
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Xi Jinping
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente facente funzioni dell’ Egitto è Adly Mansour
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Hassan Rohani

Ieri Schifani è andato dalla Latella (su Sky) a manifestare «stima, affetto e massima riconoscenza» per Berlusconi, e però a dire anche che il governo non si poteva far cadere. Vuole rinnovare la classe dirigente e recuperare i sei milioni di voti persi dal Pdl nelle ultime elezioni.

Chi è più forte a questo punto, quelli di Forza Italia o quelli del Nuovo Centrodestra?
I primi conteggi danno gli alfaniani in maggioranza in Calabria, Sicilia e Lombardia. In Piemonte, Emilia Romagna, Veneto e Abruzzo sono numerosi, ma non più forti dei loro concorrenti. La contabilità della nuova forza politica è interessante: i membri del Consiglio nazionale che hanno aderito a Ncd sono 304. Questo significa che se fossero andati a votare, sabato scorso, avrebbero impedito la nascita di Forza Italia perché per la trasformazione del Pdl ci volevano i due terzi dei voti su 800 membri. Ncd ha a questo punto 31 senatori (la capogruppo sarà Laura Bianconi), 28 deputati (capogruppo Enrico Costa), cinque ministri, un governatore regionale (Scopelliti in Calabria), 12 assessori regionali, 75 consiglieri regionali, 7 presidenti di provincia, 4 sindaci di comuni capoluogo, 9 parlamentari europei, 51 tra capigruppo e vicecapigruppo nei consigli provinciali, 5 coordinatori regionali dell’ex Pdl, 17 coordinatori provinciali, 22 segretari cittadini. Il partito non ha ancora una sede, ma chiede al governo di sostituire con uomini suoi i sottosegretari e i viceministri forzisti che, passando i berlusconiani all’opposizione, dovranno lasciare le poltrone di governo. Qui c’è Scelta civica - a sua volta spaccata in due l’altro giorno - la quale sostiene che per una forza ridotta come il Nuovo centrodestra cinque ministri sono troppi. Ne vorrebbero qualcuno anche loro. A quanto pare, Letta non intende procedere a rimpasti. Certo, l’eventuale caduta della Cancellieri...  

E nel Paese, la forza di Alfano qual è?
I sondaggi di qualche giorno fa lo davano al 3%, cioè il Nuovo centrodestra, se si votasse domani e con questa legge, non entrerebbe neanche in Parlamento. Ma è un calcolo astratto: senza Berlusconi - il quale sarà come minimo ai servizi sociali e non potrà certo far comizi né in piazza né in tv - quanti voti sapranno raccogliere i forzisti? E poi già ieri si parlava di «primarie di coalizione»: i vari spezzoni del centrodestra, compresi Fratelli d’Italia e la Lega (molto interessata al nuovo corso), metterebbero in campo ciascuno il suo campione e sosterrebbero poi il vincitore finale. Ma, sulla forza di questo nuovo partito, e di Alfano, si devono fare anche altre considerazioni.  

Quali?
Comunione e liberazione sta tutta con la nuova formazione, a cui sarebbe molto vicina anche la Chiesa (il cardinale Ruini avrebbe chiamato qualche giorno fa Alfano). La presidenza della Repubblica vede in Quagliariello e nello stesso Alfano due uomini suoi. Starebbe con gli alfaniani anche il mondo della finanza, e ha più probabilità di essere ammesso nel Partito popolare europeo l’Ncd che Forza Italia. Lei sa poi che in ogni regione ci sono grandi elettori, gente capace di convogliare un gran numero di consensi. Si starebbero schierando con Alfano Fazzone nel Lazio, Marin nel Veneto e, al Sud, Milo e Cardillo. È vero che in Sicilia c’è Micciché, smanioso di rivincita... Insomma, l’analisi sulla forza di questi o di quelli va condotta con il microscopio, perché l’Italia è sempre più terra di tribù.  

Come mai Alfano non ha provato a tenersi il nome Popolo della Libertà?
Non gli appartiene, e poi quel partito ha tre milioni e mezzo di debiti. Piuttosto, ci saranno problemi anche con il nome Nuovo centrodestra. Lo ha depositato parecchio tempo fa Italo Bocchino, e per adoperarlo gli alfaniani dovranno venire a patti col delfino di Fini. È vero che tra gli scenari futuri c’è anche quello di un gigantesco rassemblement dei vari frammenti moderati, ex montiani, Fini e finiani, Casini e Udc, Gal e Fdi. In questa prospettiva magari Bocchino non farà storie.  

• Grillo non è preoccupato delle intemerate anti-europeiste di Berlusconi?
Se non è preoccupato, farebbe bene a preoccuparsi. Su quel terreno, finora, pascolava da solo. Berlusconi invece ha cominciato subito ad attaccare l’euro, le burocrazie di Bruxelles, la prepotenza tedesca e quant’altro. Il M5S potrebbe perdere, a causa di questo, parecchi consensi a destra. (leggi)

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