Antonio Lo Campo, La Stampa 18/11/2013, 18 novembre 2013
CHE COSA SI CERCA ADESSO SU MARTE?
Oggi avverrà il lancio della sonda Maven della Nasa: qual è il suo obiettivo?
Maven, salvo imprevisti dell’ultimo minuto, verrà lanciata questa sera alle 19.28 ora italiana (le 13.28 ora americana) da Cape Canaveral, in Florida. Il nome della sonda è l’acronimo di «Mars Atmosphere and Volatile Evolution» (atmosfera di Marte ed evoluzione volatile) e dovrà scoprire come e perché il Pianeta Rosso abbia perso buona parte della sua atmosfera originaria.
Che cosa è la «finestra di lancio»?
Il razzo vettore Atlas V è pronto a scattare dalla piattaforma 41 dello spazioporto americano: rispettare la «finestra di lancio» - vale a dire il periodo ottimale in cui lanciare il razzo - è fondamentale per ogni sonda diretta verso uno dei pianeti del nostro Sistema Solare. Quella per Marte si verifica ogni due anni: è così che si può sfruttare la massima vicinanza tra la Terra e il Pianeta Rosso, riducendo la durata del viaggio. C’è quindi tempo da stasera fino al 7 dicembre. In seguito il lancio dovrebbe essere rinviato a inizio 2016.
Tra quanti mesi la sonda raggiungerà Marte?
Se il lancio avverrà oggi, la sonda Maven si inserirà nell’orbita di Marte il prossimo 16 settembre 2014, compiendo un giro attorno al Pianeta Rosso in 4 ore e mezza.
Maven scenderà sulla superficie marziana?
No. E’ una sonda destinata a restare in orbita attorno a Marte per effettuare una serie di studi dell’atmosfera. Dalla distanza massima della sua orbita ellittica Maven potrà realizzare una mappa della superficie nel campo dell’ultravioletto. Farà così da «sentinella» per due anni.
Che cosa ci si aspetta di scoprire?
Maven determinerà la quantità di atmosfera marziana che si è persa nel passato, misurando il grado attuale di dissipazione dei gas nello spazio. Il passo successivo sarà quello di creare un modello dell’evoluzione dell’atmosfera stessa. Attraverso questi dati gli scienziati potranno capire come si sia creato il mega effetto serra che attanaglia il pianeta. Già le precedenti missioni americane avevano rilevato campi energetici e particelle solari capaci di strappare i gas all’atmosfera di Marte. Al contrario della Terra, infatti, il Pianeta Rosso non ha un campo magnetico capace di deflettere i venti solari che potrebbero essere responsabili della dispersione nello spazio di gran parte dell’atmosfera. Con i nuovi dati, quindi, si potrà ricostruire il passato di Marte e spiegare perchè è diventato deserto, polveroso e freddo. «Maven, perciò, non cercherà tracce di vita - ha detto Bruce Jakosky, responsabile scientifico della missione e ricercatore presso l’Università del Colorado -. Ci aiuterà, in vece, a comprendere la storia del suo clima, che è anche la storia della sua “abitabilità”».
Quali sono le caratteristiche della sonda?
Maven è stata realizzata dalla società Lockheed Martin: è a forma di cubo, affiancata da grandi pannelli solari e sormontata da una sezione che ospita i diversi strumenti scientifici. Questi ultimi sono stati ideati dalle Università del Colorado e di Berkeley. Pesa al lancio (e quindi con il combustibile) 2.250 chili.
Quali saranno le altre missioni già in preparazione?
Dopo quella che si chiude in dicembre, la prossima «finestra» utile per lanciare sonde verso Marte si aprirà ad inizio 2016, data in cui partirà la prima delle due missioni «ExoMars», realizzate in cooperazione tra Europa e Russia. Alla prima (che farà scendere su Marte una stazione meteo) seguirà nel 2018 l’invio di un rover, che andrà a caccia di forme di vita. Si tratta di un mega-progetto di esplorazione con un consistente contributo scientifico e tecnologico italiano grazie all’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana. Nel 2016, poi, è previsto anche il lancio del modulo di atterraggio americano «InSight».
Quali sono, oggi, le sonde attive su Marte?
Da 15 mesi è operativo il rover Curiosity, che ha già percorso oltre 4 km. Prossimo al 10° anno di funzionamento è, invece, l’altro rover della Nasa, Opportunity, che ha superato i 38 km. Intanto la sonda della Nasa Mars Reconnaissance Orbiter sta continuando le sue osservazioni, mentre l’americana Mars Odyssey e l’europea Mars Express proseguono nel loro lavoro di rilevazione della superficie, processando un grande numero di immagini ad alta definizione del Pianeta.