Fabio Savelli, Corriere della Sera 18/11/2013, 18 novembre 2013
DELLA VALLE: «PER BAZOLI È IL MOMENTO DI LASCIARE»
Davanti alle telecamere dell’Intervista di Maria Latella Diego Della Valle attacca la gerontocrazia — a suo dire — imperante nella politica, come nella finanza. Il riferimento è ancora Giovanni Bazoli, presidente del consiglio di Sorveglianza di Intesa Sanpaolo e della finanziaria Mittel, azionista di Rcs, la casa editrice che pubblica il Corriere della Sera: «È una persona che ha 80 anni, ha influenzato la politica in lungo e in largo come ha voluto, ha sempre tenuto le mani in Rcs perché gli serviva come strumento di trattativa per garantire il suo posto e infatti sta ancora lì», ha detto il patron di Tod’s, terzo azionista della casa editrice — dopo Fiat e Mediobanca — con il 9% delle quote. «È il momento — ha aggiunto — che gente di questo tipo abbandoni certi posti, anche perché le energie non sono più quelle di un cinquantenne». Non è la prima volta che l’imprenditore marchigiano solleva la questione anagrafica, che ha usato anche per chiedere il rinnovamento della classe politica facendo appello al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, come interprete ultimo di questa istanza: «Chiami queste persone una ad una — ha detto Della Valle — chiedendo loro di fare un passo indietro e lasciando il campo libero a chi ha 35 anni». Sullo sfondo — inevitabile — il rimando al termine «rottamazione» tanto caro a Matteo Renzi. Qui il numero uno di Tod’s si è sentito in dovere di smentire qualsiasi aiuto finanziario per la campagna elettorale del sindaco di Firenze («Rischio che si interpreti male il fatto che non ci sia una vicinanza di ideali ma una vicinanza di interessi»). Le parole di Della Valle su Rcs non sono passate inosservate. Luca Cordero di Montezemolo, all’Arena di Massimo Giletti, ha replicato con un misto tra benevolenza e fastidio per gli attacchi a John Elkann sulla gestione del gruppo: «Sono amico di entrambi. Non mi piace la gente che litiga e da imprenditore so che uniti si vince». Il presidente della Ferrari ha poi invocato la stabilità dell’esecutivo: «No a tatticismi e fantapolitica, abbiamo bisogno di un governo».