18 novembre 2013
Tags : Ambra Battilana
Biografia di Ambra Battilana
• Torino 15 maggio 1992. Assieme a Chiara Danese, nel 2011 ha riferito ai magistrati di Milano sulle «notti da incubo» a casa del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Nel giugno del 2011 le due ragazze si sono costituite parte civile nel processo Ruby bis a carico di Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti. Il 19 luglio 2013 i giudici del tribunale di Milano hanno condannato i tre al pagamento del risarcimento (da quantificare in un processo separato).
• «(...) Sono invitate a Villa San Martino il 22 agosto del 2010. Quel giorno, Ambra (...) ha diciotto anni, tre mesi e sette giorni. Chiara (...) diciott’anni, un mese e ventidue giorni. Quando le incontra, Silvio Berlusconi le chiamerà “le mie bambine”. (...) Ambra e Chiara hanno appena finito le selezioni di Miss Piemonte (Ambra è prima, Chiara è terza). Emilio Fede, che il giorno prima le ha “provinate” come meteorine, le invita nella residenza del Cavaliere. Si possono trascurare i dettagli dell’ingresso a Villa San Martino e dell’attesa del ritorno dallo stadio di San Siro del premier e del direttore del Tg4. Il racconto può cominciare da quando Berlusconi entra in scena. Ambra: “...Entriamo in casa e ci troviamo di fronte il presidente Silvio Berlusconi. Tiene in mano due vassoietti. Sopra ci sono degli anelli. Lui dice che sono di Tiffany, ma io mi accorgo che è semplice bigiotteria. Berlusconi li offre in dono. In quel momento arrivano tantissime ragazze. Noto Roberta Bonasia. Tutte cominciano a prendere i doni dai vassoietti, le ragazze hanno un atteggiamento molto confidenziale con il presidente. Sono elettrizzate. Il presidente si presenta a me e a Chiara e si mostra contento di vederci. Ci dice che siamo belle. Ci ricopre di complimenti. Chiede qualcosa della nostra vita personale. È evidente l’attrazione che Berlusconi ha per me e Chiara. È così evidente che Emilio Fede gli dice, infastidito: ‘Tu mangia nel piatto tuo che io mangio nel piatto mio’. Ci è chiaro che per Fede io ero destinata a Berlusconi, Chiara a lui”. Chiara: “La serata prosegue con la cena. Ci sediamo tutti a tavola, siamo più o meno quindici. Con Fede e Berlusconi, me e Ambra, ricordo Roberta Bonasia; Maristhell Polanco che avevo visto in televisione a Colorado cafè; le due gemelline napoletane (Eleonora e Imma De Vivo), che avevo visto all’Isola dei Famosi; una ragazza che si presenta con il nome di Lisa, di origine cubana, subito mostra un’attenzione omosessuale nei miei confronti; una signora bionda alta e riccia, che durante la serata canta; una signora prosperosa; una ragazza mora abbastanza alta, quella che ho poi riconosciuto essere Nicole Minetti; due ragazze nere, piuttosto volgari e abbigliate in modo indecente, quando le ho viste ho subito pensato che fossero due prostitute; un signore piuttosto alto che non ci fu presentato; un altro ragazzo che suonava una pianola e un’altra signora non giovanissima, di circa 50 anni. Ambra poi mi disse che Lisa le confidò subito di essere lesbica”. Ambra: “Marysthell mi dice che se Berlusconi mi avesse notato, mi avrebbe fatto fare una bella carriera... Emilio Fede mi spiega che le due gemelline napoletane per partecipare alla cena avrebbero ricevuto una ricompensa di tremila euro ciascuna”. Chiara: “Durante la cena Emilio Fede è seduto tra me e Ambra, di fronte a Fede c’è Berlusconi, seduto tra Roberta Bonasia e Lisa. Emilio Fede per tutto il tempo tocca le gambe a me e ad Ambra. Ero a disagio, in imbarazzo, scambiavo sguardi d’intesa con Ambra”. Ambra: “Berlusconi guarda insistentemente me e Chiara. Ci dedica canzoni che interpreta lui stesso, in francese e in italiano. Ci chiama ‘bimbe’ e suscita il visibile risentimento di Roberta Bonasia, che gli si butta continuamente addosso baciandolo. Quella sera il presidente non mangia niente e racconta molte barzellette particolarmente sconce, così sconce che io mangio di malavoglia, tanto era irritante il contenuto. Ma tutti ridevano a crepapelle e, a un certo punto, parte la canzoncina ‘E meno male che Silvio c’è’ e tutte le ragazze cominciano a ballare e cantare intorno al tavolo. Io e Chiara ci guardiamo imbarazzate, come per dirci: ‘Ma dove siamo finite?’. E dire che il peggio deve ancora arrivare perché dopo quindici minuti che siamo seduti a tavola, alcune delle ragazze scoprono i seni, li offrono al bacio di Berlusconi. Toccano il presidente nelle parti intime. Si fanno toccare. Anche Roberta Bonasia tocca ripetutamente nelle parti intime Berlusconi. Mentre accade questo, le ragazze cantano ancora ‘meno male che Silvio c’è’, chiamano il presidente ‘papi’ e Berlusconi chiama tutte noi ‘e mie bambine, le mie bimbe’”. Chiara: “Dopo l’ennesima barzelletta oscena, Berlusconi fa portare una statuetta. È uno specie di guscio. Dal guscio esce un omino con un pene grosso. La statuetta ha dimensioni di una bottiglietta d’acqua da mezzo litro. Il pene è visibilmente sproporzionato. Berlusconi fa girare la statuetta tra le ragazze. E chiede loro di baciarne il pene. Le ragazze cominciano a far girare la statuetta. Ne baciano il pene e simulano un rapporto orale. O se lo avvicinano ai seni scoperti. Tutti ridono. Io e Ambra non ci prestiamo al gioco indecente. Ci sorprende che anche la Bonasia, che il presidente ha presentato a tutti come la sua fidanzata, si presti. È in quel momento che la serata prende una direzione molto diversa da come l’ho immaginata. Le ragazze, visibilmente allegre, cominciano ad avvicinarsi al presidente, si fanno baciare i seni, lo toccano. È una specie di girotondo, le ragazze si dimenano, lo toccano di nuovo, lo stesso fanno con Emilio Fede. A un certo punto il presidente, visibilmente contento, chiede: ‘Siete pronte per il bunga bunga?’. Le ragazze in coro urlano: ‘Siii’. Io e Ambra non sappiamo che cosa sia questo bunga bunga, anche se dopo la statuina lo intuiamo. Sono agitata, mi sento male...”. Ambra: “Chiara chiede a Emilio Fede se può avere una camomilla perché si sente male. Siamo scioccate, Fede cerca di rassicurarci. Ci invita a rimanere tranquille, mentre Berlusconi ci invita a fare un giretto nella villa. Ci mostra una sala con delle statuette di mucche colorate, mi pare in ceramica, e nella stessa sala ci sono palloncini e cartelloni inneggianti a Berlusconi, del tipo ‘Viva Silvio’. Poi ci porta a vedere una saletta del tipo discoteca, con al centro un palo da lap-dance. Mentre camminiamo, Berlusconi, che sta dietro di noi, ci tocca i glutei, ci palpeggia il sedere. Né io né Chiara lo abbiamo invitato a desistere, anche se ci siamo irrigidite, facendogli capire che non eravamo d’accordo con quanto stava facendo. Al piano superiore Berlusconi ci mostra una spa con piscina e palestra e ci dice che, la prossima volta, avrebbe organizzato una festa in piscina, per stare più in intimità con noi e conoscerci meglio”. Chiara: “Nella piccola discoteca con il palo al centro e i divanetti tutto intorno, e nell’angolo un dj, le ragazze iniziano a ballare in modo piuttosto volgare. Si tirano su la gonna. Mostrano il sedere. Alcune sono vestite da infermiere, come le gemelline di Napoli e la Bonasia, che tiene in mano anche un frustino. I vestitini da infermiera sono molto corti, da crocerossina, con i bordi rossi, il cappellino, i seni molto scoperti e con la biancheria intima in mostra. Anche le ragazze non travestite da infermiera tirano su i vestiti, mettono in mostra fondoschiena e seni. Ballando si avvicinano a Berlusconi, lo toccano e si fanno toccare, è il gioco che il presidente definisce bunga bunga”. Ambra: “Ricordo che anche Marysthell mostra i glutei, Emilio Fede mi dice che ha vinto una qualche gara di bellezza per il suo fondoschiena. Anche le due gemelle napoletane mostrano il seno nudo. A un certo punto Nicole Minetti si esibisce in uno spettacolo di lap-dance. Indossa uno di quei vestiti che si tolgono a strappo. Rimane completamente nuda ballando al palo, senza reggiseno e mutandine. Dopo essersi denudata, si avvicina a Berlusconi e ballando in maniera provocante avvicina il sedere al viso del presidente. Girandosi gli avvicina i seni alla bocca, il presidente le bacia i seni. Le ragazze tentano di coinvolgerci in questa danza, istigate da Fede e Berlusconi. Sento dietro di me frasi del tipo: ‘Ma che sono venute a fare quelle due?’. Tutte le ragazze ci stanno intorno, ci toccano, ci prendono, tentano di toglierci i vestiti, ci toccano un po’ dappertutto”. Chiara: “Fede e Berlusconi incitano le ragazze a coinvolgerci nel gioco, dicono: ‘Dai, spogliatele... dai, spogliatele... spogliatevi... ballate...’. A quel punto siamo letteralmente terrorizzate. Vogliamo soltanto andarcene, ma non sappiamo come fare. È evidente a tutti il nostro disagio. Ci facciamo coraggio, andiamo da Fede e gli diciamo: ‘Vogliamo assolutamente andare via’. Accanto al direttore c’è il presidente Berlusconi. Sente chiaramente la richiesta di Ambra. Emilio Fede risponde: ‘Se volete andare via, va bene. Ma non pensate di poter fare le meteorine o miss Italia’”. Ambra: “Berlusconi, seduto accanto a Fede, annuisce senza però dire una parola. Tanto che ne ricavo l’impressione che sia perfettamente d’accordo con Fede. A quel punto usciamo dalla villa insieme con Fede, che ci accompagna con la macchina guidata dal suo autista a piazzale Loreto. Fede, che si era mostrato molto seccato nei nostri confronti, quasi anticipando la nostra protesta, ci dice in macchina, alla presenza dell’autista, che avevamo fatto benissimo a comportarci così. Che avevamo superato una prova. Che non eravamo come le altre ragazze, tutte puttane. Che eravamo le ‘favorite’ del presidente e avremmo fatto una bella carriera. Io e Chiara rimaniamo sbigottite (...) Oggi se digito il mio nome e cognome su Google, sono associata al bunga bunga (...) anche se, con Chiara, sono stata una sola volta ad Arcore e pensando di partecipare a una normale cena e per di più a casa del presidente del Consiglio. Ora invece vengo associata a ‘trentadue prostitute’ pur essendomi comportata in modo del tutto corretto. Il mio agente mi ha consigliato l’avvocato Patrizia Bugnano, ho saputo solo successivamente che è anche un deputato dell’Italia dei Valori. È uno stimato professionista e per di più è donna”» (Piero Colaprico, Giuseppe D’Avanzo, Emilio Randacio) [Rep 13/4/2011].