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 2012  maggio 20 Domenica calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Comandante Supremo delle Forze Armate dell’ Egitto è Mohammed Hoseyn Tantawi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

Qualcuno ha collegato tre bombole del gas, le ha sistemate sul muretto che sta vicino alla scuola, ha messo in funzione un timer, le bombole sono scoppiate alle 7.50 del mattino, proprio al momento dell’entrata, una ragazza è stata sventrata dall’esplosione, ha perso un arto ed è poi morta in ospedale, un’altra è stata dilaniata e i medici hanno passato la giornata a ricostruirle la parete addominale e la gabbia toracica, altre sei studentesse sono ferite e tre di queste sono in prognosi riservata.

So di che cosa parla. Da ieri non si parla d’altro.

Il luogo del massacro è Brindisi. La scuola si chiama “Francesca Morvillo Falcone”, è cioè intitolata alla moglie di Giovanni Falcone, uccisa col marito a Capaci il 23 maggio 1992, vent’anni mercoledì prossimo. La ragazza morta, l’unica figlia di un operaio e di una casalinga sulla cui disperazione non mi voglio soffermare, si chiamava Melissa Bassi e aveva 16 anni. L’altra ragazza in fin di vita è Veronica Capodieci, di 16 anni anche lei. Adesso sta a Lecce in rianimazione, ospedale Vito Fazzi. A Brindisi hanno operato lei e tentato di salvare Melissa all’ospedale Perrino. Melissa e Veronica facevano parte di un gruppo di studentesse che venivano a scuola da Mesagne, un paese a qualche chilometro da Brindisi. La Morvillo Falcone è un istituto professionale da cui si esce pronti per impiegarsi nel mondo della moda o del turismo o dei servizi sociali. Melissa pensava alla moda. Veronica stava sul pullman con la sua sorella più grande. Questa sorella più grande, benché ferita anche lei dall’esplosione, è riuscita a telefonare a casa e ad avvertire di quanto era successo. Per terra c’erano ragazze in lacrime, sangue, quaderni strappati, zainetti lacerati, migliaia di schegge dei molti vetri andati in frantumi. I ragazzi sono stati mandati a casa, le scuole della città evacuate in pochi momenti. Un genitore più tardi ha raccontato a Telenorba: «Mia figlia è tutta bruciata, bruciata in viso, tolti i capelli, il corpo bruciato, le è scoppiato il telefonino in mano. In confronto agli altri ragazzi si può dire che è miracolata. Si era allontanata di qualche passo per parlare al cellulare col fidanzatino. Forse è intervenuto un angelo».

Chi può essere stato?

Gli inquirenti ieri rispondevano ai cronisti: «Tutte le piste sono aperte». Le piste possibili sono tre: un pazzo mitomane che ha fatto questo per il gusto di far qualcosa di clamoroso, per odio al genere umano. Esistono, potrebbe essere. Costui avrebbe non solo collegato e innescato le tre bombole, avrebbe anche spostato il cassonetto dell’immondizia – che non era al solito posto – per metterlo davanti al muretto dove stavano gli ordigni. L’assassino, se non è un pazzo, obbedisce a una qualche logica. Le logiche possibili sono due: logica terroristica, logica di malavita. Logica terroristica: Brindisi è lo sbocco italiano verso la Grecia, il terrorismo greco ci minaccia ufficialmente, dànno anche delle interviste, la cosiddetta Fai, che si è assunta la responsabilità di aver gambizzato a Genova Roberto Adinolfi, faceva esplicito riferimento all’anarchismo greco, la cellula che pretende di aver agito in quella circostanza si intitola a una anarchica greca detenuta in un carcere di quel paese. Non si sono riscontri alla pista terroristica – finora – se non questa città “strana” per questo genere di cose, cioè Brindisi. Se arriverà una rivendicazione credibile, potremo inquadrare questo orrore – una cosa simile non era mai accaduta prima, nemmeno nei sanguinosi anni Settanta delle Brigate rosse e delle migliaia di vittime – in un risorto terrorismo che ha di nuovo scelto come campo di battaglia il nostro paese.

• Che vantaggi può avere la malavita a compiere un’azione simile?

In questo caso si trattarebbe della potente organizzazione locale detta Sacra Corona Unita. Cataldo Motta, procuratore della Repubblica di Lecce e capo della Direzione Distrettuale Antimafia, dice che un atto simile è per la malavita controproducente «in un momento in cui le organizzazioni mafiose locali sono alla ricerca di un consenso sociale. Sarebbe un atto in controtendenza perché questo atto sicuramente aliena ogni simpatia nei confronti di chi lo ha commesso». E tuttavia: la scuola colpita è intitolata alla moglie di Falcone, perita con lui nell’attentato di Capaci; questa scuola nel 2007 ha vinto un premio per il miglior bozzetto di propaganda alla legalità e contro la malavita; nelle scorse settimane la polizia ha arrestato 16 boss locali e la Sacra Corona ha reagito piazzando una bomba nell’auto del presidente dell’Associazione antiracket di Mesagne; proprio oggi a Brindisi doveva far tappa – e ha fatto tappa - la carovana anti-mafia partita da Roma l’11 aprile. La tentazione di dire «è un messaggio della mala» è forte. Come ha osservato il capo della polizia Manganelli, piazzare una bomba in quel punto e farla esplodere alle 7.50 vuol dire programmare una strage.

Ma che cosa sperano di ottenere? Che li si lasci delinquere in pace?

Il riferimento più scontato è al 1993, alla strage di via dei Georgofili a Firenze, alle bombe di Roma e di Milano di quei giorni. Per quanto si è capito finora, quegli attentati – malavitosi – volevano persuadere le autorità ad attenuare i rigori della carcerazione da 41 bis. E nello stesso tempo avvertire il nuovo regime che stava sorgendo (Mani Pulite aveva appena spazzato via i vecchi partiti) che bisognava trattare con i capi-mafia, che bisognava concordare con loro tutta una serie di comportamenti. La politica – tutta la politica senza distinzioni - ha rapporti con la malavita. Almeno, la politica che imperversava fino a sei mesi fa.

Cioè, anche adesso starebbe sorgendo una nuova classe dirigente e quindi la bomba di Brindisi sarebbe un segnale per dire: «Badate, dovete venire a trattare con noi».

Qualcosa del genere. Forse. La Cancellieri, cioè il nostro ministro dell’Interno, ha tenuto un vertice a Brindisi ieri pomeriggio e fatto sapere che il governo ha già fatto arrivare in città 200 tra poliziotti e carabinieri. Cento batteranno il territorio, altri cento aiuteranno le indagini. Tutti giurano che gli assassini saranno presi.


[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 20 maggio 2012]

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