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 2012  novembre 17 Sabato calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Renato Schifani
Il Presidente della Camera è Gianfranco Fini
Il Presidente del Consiglio è Mario Monti
Il Ministro degli Interni è Anna Maria Cancellieri
Il Ministro degli Esteri è Giulio Terzi di Sant’Agata
Il Ministro della Giustizia è Paola Severino
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Vittorio Grilli
Il Ministro di Istruzione, università e ricerca è Francesco Profumo
Il Ministro del Lavoro e delle politiche sociali è Elsa Fornero
Il Ministro della Difesa è Giampaolo Di Paola
Il Ministro dello Sviluppo economico è Corrado Passera
Il Ministro delle Politiche agricole è Mario Catania
Il Ministro di Infrastrutture e trasporti è Corrado Passera
Il Ministro della Salute è Renato Balduzzi
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Lorenzo Ornaghi
Il Ministro dell’ Ambiente è Corrado Clini
Il Ministro degli Affari europei è Enzo Moavero Milanesi (senza portafoglio)
Il Ministro di Affari regionali, turismo e sport è Piero Gnudi (senza portafoglio)
Il Ministro della Coesione territoriale è Fabrizio Barca (senza portafoglio)
Il Ministro della Cooperazione internazionale e integrazione è Andrea Riccardi (senza portafoglio)
Il Ministro di Pubblica amministrazione e Semplificazione è Filippo Patroni Griffi (senza portafoglio)
Il Ministro dei Rapporti con il Parlamento è Dino Piero Giarda (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Ignazio Visco
Il Presidente della Fiat è John Elkann
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è Barack Obama
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Mario Draghi
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Dmitrij Medvedev
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è David Cameron
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è François Hollande
Il Primo Ministro della Repubblica francese è Jean-Marc Ayrault
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è Mariano Rajoy Brey
Il Presidente dell’ Egitto è Muhammad Mursi
Il Primo Ministro di Israele è Benjamin Netanyahu
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pranab Mukherjee
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

A quanto pare voteremo il prossimo 10 marzo, domenica 10 e lunedì 11 marzo.

“A quanto pare”?
È praticamente certo per Lombardia, Lazio e Molise. Il Quirinale giudica la data del 10 marzo «auspicabile», ma la convocazione dei comizi dipende dai presidenti delle Regioni. Dunque, saranno Formigoni, Polverini e Iorio ad adeguarsi alle indicazioni del Colle. È molto probabile che in quello stesso giorno si svolgano le politiche, ma qui Napolitano – a cui compete lo scioglimento delle Camere – scrive nel comunicato di ieri sera che prima di procedere è «ineludibile» l’approvazione della legge di stabilità e della legge di bilancio, mentre è «auspicabile» una nuova legge elettorale. Prevedo la possibilità di qualche altra scintilla tra il capo dello Stato e il centro-destra: se la riforma della legge elettorale tardasse ad arrivare, Napolitano potrebbe non far svolgere in contemporanea tutte le consultazioni. Cioè il famoso election-day, che Berlusconi-Alfano e tutti gli altri vogliono assolutamente, e che ieri il presidente ha fatto intravedere, potrebbe ancora non esserci. Dopo l’ingloriosa caduta, lo scorso 27 settembre, della Polverini e della sua giunta, travolti dallo scandalo Fiorito, pareva ovvio che il Lazio andasse al voto il più presto possibile. Ma inaspettatamente la Polverini cominciò a prendere tempo, sostenendo che il termine di 90 giorni prescritto dalla legge non si riferiva alle elezioni, ma alla comunicazione del giorno in cui si sarebbe votato.  

Cioè, la Polverini sosteneva che aveva solo l’obbligo di scegliere la data delle elezioni entro 90 giorni? E che magari, scegliendo di votare dopo tre mesi al novantesimo giorno, la Regione sarebbe rimasta senza guida per 180 giorni, sei mesi?
Proprio così. Il centro-sinistra era furibondo e a un certo punto il Movimento Difesa del Cittadino fece ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale chiedendo ai giudici di imporre alla commissaria-presidente di far votare il Lazio entro Natale.  

Perché il centro-destra voleva che si facessero tutte le elezioni in un sol giono?
Per il timore che la sconfitta sicura in Lombardia e nel Lazio non avesse un effetto trascinamento, un mese o due dopo, sulle politiche, trasformando la sicura sconfitta anche in quella consultazione in una disfatta o in una rotta. Votando tutto contemporaneamente, il centro-destra sapeva o credeva di sapere che avrebbe contenuto i danni. Alfano tirò fuori la storia che votare in due giornate diverse sarebbe costato al Paese cento milioni. E cento milioni in questo momento…  

• Perché lo dice con l’aria di pensare che questa era solo una scusa?
L’anno scorso, dovendosi decidere se accorpare i referendum alle amministrative, il centro-destra e specialmente la Lega si opposero con tutte le loro forze, indifferenti al fatto che votare in due giorni diversi (come poi si fece) sarebbe costato sui 400 milioni. Allora c’era il problema di non far raggiungere il quorum ai quattro referendum, che la simultaneità con le amministrative avrebbe facilitato. Come sappiamo, il quorum fu raggiunto lo stesso e Berlusconi si prese la seconda bastonata di fila. Oggi, per ragioni tutte evidentemente di bottega, il Cav e i suoi sono su posizioni diametralmente opposte. È anche questa continua oscillazione di posizione e di pensiero – prova che non si hanno in realtà né posizioni né pensiero – ad aver contribuito al crollo di simpatia per la politica dell’attuale centro-destra.  

Quindi, il Movimento Difesa del Cittadino presentò questo ricorso al Tar…
E lo vinse. Al punto che il ministero dell’Interno dispose, subito dopo, che nelle tre regioni si votasse il 10 e l’11 febbraio. Ma la Polverini ricorse a sua volta, contro la sentenza del Tar, al Consiglio di Stato e ieri il Consiglio di Stato sospese l’esecutività della sentenza comunicando che si sarebbe dovuta aspettare la sua riunione del 27 novembre prossimo prima di procedere. Ritorno quindi alla casella di partenza, mentre il centro-destra minacciava di far cadere il  governo, in modo da costringere Napolitano a sciogliere le Camere e far votare tutti lo stesso giorno. Per fronteggiare questo ennesimo garbuglio italiano, Napolitano ha ricevuto ieri i presidenti della Camera e del Senato e deciso che si poteva mediare tra le varie esigenze puntando a un election day – cioè si vota per tutto in un’unica tornata – da «auspicare» per il 10 marzo. «Una costruttiva conclusone della legislatura sconsiglia un affannoso succedersi di prove elettorali». «È però indubbia, per valutazioni d’interesse generale, l’esigenza di un contestuale svolgimento delle elezioni nelle tre suddette regioni (cioè Lombardia, Lazio e Molise, un quarto di tutto l’elettorato italiano – ndr
). Si è a tale proposito ritenuta appropriata la data del 10 marzo 2013». È «ineludibile» l’approvazione della legge di stabilità e della legge di bilancio, e «altamente auspicabile la conclusione del confronto in atto da molti mesi per una riforma della legge elettorale». A proposito delle elezioni per il rinnovo delle Camere «si ricorda che il capo dello Stato aveva rilevato, il 3 novembre scorso, la carenza, fino a quel momento, di condizioni oggettive e di “motivazioni plausibili” per un’anticipazione sia pur lieve della convocazione delle elezioni politiche. Si attende dunque il verificarsi delle condizioni opportune per la decisione che la Costituzione riserva al capo dello Stato».
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 17 dicembre 2012]
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