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 2012  novembre 17 Sabato calendario

SENTIRSI UN BON BON


Forse ci vorrà ancora un anno, forse meno. Ma non appena la Food and Drug Administration (ente di controllo di farmaci e alimenti americano) darà la sua approvazione, in profumeria potrebbero comparire i primi profumi commestibili. Il progetto ha già un nome, Swallowable Parfum, un brevetto, un sito in costruzione (swallowableparfum.com) e due entusiasti inventori-ricercatori olandesi, Lucy McRae, artista che si definisce un "architetto del corpo", e il biologo Sheref Mansy. L’avveniristico profumo è una "pillola" a base di lipidi sintetici: una volta ingerita, gli enzimi corporei li rompono lasciando fuoriuscire le molecole profumate, incapsulate, che si diffondono dal corpo durante la traspirazione. C’è di più: l’intensità dell’aroma varia secondo le condizioni fisiche ed emotive (temperatura corporea, stress, eccitazione sessuale), trasformandosi così in una sorta di "connubio olfattivo" tra il profumo e l’odore della pelle, unico e irripetibile per ognuno di noi.
Prima ancora del profumo-integratore, però, altre fragranze commestibili, meno sofisticate, erano apparse sul mercato. La casa americana Beneo in collaborazione con Alpi, azienda dolciaria bulgara, ha già in distribuzione le Deo Perfume Candy, caramelle sugar free che promettono, una volta ingerite, di sprigionare dalla pelle un sentore di rosa (su amazon.com). Ma il dialogo osmotico tra profumi e alta cucina è stato inaugurato dalle essenze in flacone e, sempre più spesso, i nasi costruiscono fragranze ricche di citazioni gourmand. La palette di Valentina Assoluto di Valentino, per esempio, sviluppa una tipica nota italiana, quella del tartufo bianco d’Alba, che rende unico il bouquet di gelsomino, tuberosa e vaniglia. Nella piramide olfattiva di Signorina di Salvatore Ferragamo spicca la fragranza inaspettata, avvolgente e delicata della panna cotta, abbinata alle intriganti note boisé del patchouli, e a quelle vivaci e fresche del ribes e del pepe rosa.