Filippo Facci, Libero 17/11/2012, 17 novembre 2012
APPUNTO
[Huffington comics] –
Titolava ieri il pomposo Huffington Post: «La Severino manda il video alla Scientifica per analizzare la traiettoria dei lacrimogeni. Siamo alla perizia». Sì, psichiatrica. Lo dimostra una geniale accoppiata che l’Huffington Post editava subito sotto: da una parte, infatti, c’era uno scritto firmato da Giacomo Russo Spena (figlio di Giovanni, fondatore di Democrazia Proletaria) che invocava «subito i numeri identificativi sui caschi dei poliziotti», altrimenti «non sapremo mai il nome del responsabile per la manganellata al volto del ragazzo ». Parlava di un video che gira in rete. Poi però, subito affianco, c’era una foto: si vedeva una scarpa che sferrava un bel calcio in faccia a un poliziotto riverso a terra. Il numero identificativo non si vedeva, dico quello della scarpa: ma portava almeno il 43 - 44. Vogliono i numeri identificativi per i poliziotti? Benissimo. In cambio si potrebbe imporre un rispetto tassativo (tassativo) della legge 152 del 1975 che vieta di mascherarsi in luogo pubblico; una norma, cioè, secondo la quale un tizio che passeggi con un casco integrale in testa sarebbe da considerarsi un fuorilegge oltreché un cretino; una norma, cioè, che peraltro non è difficile aggirare grazie al Tar (2004) e al Ministero dell’Interno (2006) che ammettono l’eccezione del «giustificato motivo » di ordine religioso, tipo quello invocato dalle poverette che indossano il burka o il niqab.