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Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Enrico Mentana è tornato in video, ma non in quello della tv: ieri, poco dopo le cinque del pomeriggio, ha condotto un programma distribuito su internet attraverso il sito del Corriere della Sera (corriere.it). Ignazio La Russa contro Enrico Letta, in studio anche i due autori de La Casta, i giornalisti del Corriere Sergio Rizzo e Gian Antonio Stella. Sul tappeto i temi politici del momento. E cioè: il pasticcio delle liste, i programmi per le elezioni, gli scandali e il discredito in cui è precipitato il ceto politico, i conflitti di interessi (non solo quelli di Berlusconi), le cose fatte e non fatte da questi e da quelli, eccetera.
• Che cosa se ne deve pensare? Glielo domando perché io non l’ho visto.
Ma può vederlo in ogni momento. Siamo su internet, non ha capito? Lei va sul sito del Corriere della Sera (www.corriere.it), clicca sull’icona del programma, quando questa appare clicca di nuova sulla freccetta che è disegnata in mezzo allo schermo e si vede la discussione. A qualunque ora del giorno e della notte. Mica è come in tv, che bisogna seguire il palinsesto.
• Già, non ci avevo pensato. Questo fa la differenza?
Non solo questo. E anzi, se c’è una critica da fare alla trasmissione, è che assomiglia troppo a un normale programma tv, dove c’è l’ossessione della par condicio, cioè di mettere sempre uno di destra contro uno di sinistra, con l’idea di mantenere il cosiddetto equilibrio. Ma qui non c’è bisogno di questo, e la testata infatti (Mentana condicio. Vietati in tv, liberi sul web) lo proclama chiaramente. Qui, cioè nel regno della libertà assoluta, dove ci si può esprimere senza vincoli e si può far parlare chiunque senza mettergli bavagli, non c’è bisogno di misurare la merce in offerta col bilancino. E, aggiungo, tanto più quando il conduttore è Mentana, un giornalista di raro equilibrio.
• Quindi come bisognava fare?
Dico solo che il format proposto è troppo identico a quelli che vediamo in televisione. Ho provato fastidio per il pressing che La Russa ha esercitato su tutti, parlando in continuazione, dando sulla voce a chiunque, sghignazzando e alla fine facendola quasi da padrone. Siccome in televisione è vietato mostrare Enrico Letta senza Ignazio La Russa, siamo abituati a sopportare. Ma in Internet… Enrico, invita prima uno e poi l’altro, da soli, in modo che debbano rispondere chiaramente e senza far casino, cioè senza fare come hanno fatto ieri. Lévagli la pelle in santa pace (prima a uno, poi all’altro) e non preoccuparti della par condicio. In Internet la par condicio sei tu. E se fai venire Rizzo e Stella, falli parlare di più. Sono due grandi giornalisti, accidenti, e sanno un mucchio di cose. Ripeto: in Internet ci si deve liberare dei lacci con cui la politica tenta di avvincere noi giornalisti e non fargli fare il loro mestiere.
• Programma sbagliato?
Niente affatto. Si può solo fare molto meglio, e si farà certamente molto meglio, man mano che Mentana si impadronirà di tutte le chances che gli offre il nuovo mezzo. Guardando la trasmissione ieri ho sentito quanto è limitato il format imposto dalla tv, che obbedisce non solo ai mal di pancia dell’editore, ma anche a quelli degli inserzionisti. Non mi illudo che questi grandi nemici della libertà di pensiero depongano adesso le armi. Ma certo in rete è più difficile far prepotenze.
• Che hanno detto gli ospiti di Mentana ieri pomeriggio?… Anzi, meglio: che dicono gli ospiti di Mentana durante la discussione?
Giusto. Il video è infatti sempre presente, a disposizione di tutti, sul sito del Corriere. Ma, sul pasticcio delle liste, La Russa impone la versione dei fatti raccontata da Berlusconi in conferenza stampa ed è anche possibile che abbia ragione. Ma si agita talmente tanto, che parla come se avesse torto e fosse ansioso di recuperare terreno. Quando Stella e Rizzo ricordano ai due politici che della faccenda delle liste agli italiani interessa pochissimo, si vede Letta promettere che sabato, nella manifestazione del Pd, non si parlerà delle liste e del decreto, ma solo di lavoro e problemi concreti. Gli chiedono: «Non si sentiranno slogan impossibili da sopportare per Bersani?». E lui giura di no. Però quando Mentana gli domanda: «Che probabilità ci sono di leggere sui giornali di domenica il titolo: “Bersani e Di Pietro rompono”?», invece di rispondere «Nessuna», come ci aspettiamo, Letta dice più prudentemente: «Pochissime». Ma è inutile che le racconti altro della prima puntata del programma (oggi ne verrà messa in rete una seconda). Sta su internet, se la vada a vedere. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 12/3/2010]
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