Lauretta Colonnelli, Corriere della Sera 12/3/2010, 12 marzo 2010
QUANDO ROMA ERA ELLENICA
Quando il Senato decretò che venisse eretta un’ ara nel Campo Marzio (inaugurata nell’ anno 9 a.C.), per celebrare il ritorno vittorioso di Augusto dalla Spagna e dalla Gallia e la pace tanto agognata dal popolo, il processo di ellenizzazione dell’ arte romana era praticamente compiuto. Un processo che era durato per quasi due secoli, dalla fine del III, alla metà del I avanti Cristo. questo il periodo illustrato nella mostra «L’ età della conquista», che si inaugura oggi ai Musei Capitolini. L’ esposizione è la prima di una serie intitolata «I giorni di Roma», ideata e curata da Eugenio La Rocca con Claudio Parisi Presicce. Il progetto, che proseguirà fino al 2014, prevede cinque grandi mostre con scadenza annuale. Il prossimo anno verrà allestita quella che ha per tema «Il volto dei potenti. Il ritratto romano tra Repubblica e Impero». Nel 2012 sarà la volta di «Costruire un Impero. L’ architettura come rappresentazione di potere». Nel 2013 si vedrà «L’ età dell’ equilibrio. L’ arte romana durante il principato di Traiano e di Adriano». Nel 2014, il ciclo si chiude con «L’ età dell’ angoscia. L’ arte romana tra Marco Aurelio e Diocleziano». Un percorso che copre sette secoli di storia ed è concentrato sull’ evoluzione del rapporto tra espressione artistica, società e committenza. La mostra attuale, aperta al pubblico da domani, illustra il periodo che va dalla seconda guerra punica fino a Giulio Cesare, periodo in cui Roma espande il proprio controllo su tutto il Mediterraneo e, nell’ arte, passa da un linguaggio figurativo ancora di tipo arcaico al trionfo di quello ellenistico. L’ esposizione, che raccoglie un centinaio di opere suddivise su tre piani dei Capitolini, si apre con un gruppo di statue in argilla, recuperate nel 1767 a Roma presso Porta Latina da un cavatore di pozzolana e oggi conservate al British Museum di Londra. Quasi inedite (non esistevano finora neppure fotografie, come fa notare La Rocca), sono invece importantissime per comprendere l’ evoluzione dell’ arte romana. Le sei statue, raffiguranti divinità, sono in terracotta, alte non più di un metro. E venivano conservate all’ interno di templi anch’ essi realizzati in legno e argilla, come quelli degli etruschi. Il marmo praticamente non esisteva, anche perché si sarebbe dovuto importare a costi altissimi dalla Grecia, dato che le cave di Luni, l’ odierna Carrara, non erano ancora utilizzate. «Una città misera e con costumi ridicoli», l’ avrebbero definita i cortigiani di Filippo V il Macedone (sconfitto dai Romani nel 197 a. C.), stupiti di scoprire che i nuovi padroni del Mediterraneo avessero una capitale così diversa dalle raffinate città greche. Due secoli dopo, l’ aspetto di Roma era però interamente mutato: la città di terracotta si era trasformata in una città di marmo, come dichiarò con orgoglio Augusto in punto di morte. I nuovi templi accoglievano statue alte sette-otto metri, realizzate secondo la tecnica detta acrolitica, cioè con la testa e gli arti scolpiti nel marmo e il resto del corpo costruito applicando un prezioso rivestimento di stoffe, o di lamine in metallo, o di lastre sottilissime di marmo, sopra una impalcatura di legno. Alcune teste, straordinarie, di queste statue si possono vedere in mostra nella sala degli Orazi e Curiazi. AlcuneUna parte sono state ritrovate in Italia, altre provengono dal Museo archeologico di Atene e sono state messe a confronto per far vedere come ormai siano tutte della stessa famiglia. Nell’ ultima parte dell’ esposizione si osservano due pezzi con raffinate decorazioni floreali che richiamano quelle dell’ Ara Pacis. La prima è una vasca di fontana in marmo, la seconda una coppa d’ argento. La prima adornava un giardino, la seconda doveva far parte di un servizio da tavola e risale al II secolo a. C., un periodo in cui questo tipo di stoviglie era ancora rarissimo a Roma, se è vero un aneddoto riportato da Plinio il Vecchio, il quale racconta come i componenti di un’ ambasciata cartaginese, venuta a Roma intorno al 150 a. C. e ospitata a turno da varie famiglie patrizie, si trovarono di fronte sempre lo stesso servizio d’ argento, passato in prestito da una famiglia all’ altra. La coppa, detta anche «pergamena», presenta foglie di acanto e preziose incisioni con motivi di piccoli fiori e animali, tipiche del naturalismo ellenistico. Allo stesso modo è tipicamente «pergameno» anche il fregio vegetale dell’ Ara Pacis, eseguito però in un’ epoca in cui a Pergamo questo genere di decorazioni non si usava più da oltre un secolo. Lauretta Colonnelli RIPRODUZIONE RISERVATA La guida Fino al 5 settembre 2010, i Musei Capitolini (piazza del Campidoglio 1, Roma) ospitano L’ età della conquista - Il fascino dell’ arte greca a Roma, prima delle cinque mostre annuali del ciclo I giorni di Roma che da qui fino al 2014 racconteranno, attraverso testimonianze dell’ epoca, il linguaggio artistico dell’ antica Roma cresciuto sulla base della cultura figurativa greca e poi da lei progressivamente emancipatosi. Per informazioni. tel. 06/0608, www.060608.it, www.museicapitolini.org. Prenotazione biglietti online: www.omniticket.it. Il catalogo (334 pp, 55 euro) è pubblicato da Skira Dagli Angiò a Caravaggio Inaugurati nel lontano 1734, i Musei Capitolini (visitati nel 2008 da oltre 450 mila persone) sono il principale museo civico comunale di Roma, in continua trasformazione. Tra le iniziative più recenti, l’ inaugurazione della Sala del Medioevo, al primo piano del Palazzo dei Conservatori nell’ antico Archivio Capitolino, che ospita la statua di Carlo I d’ Angiò attribuita ad Arnolfo di Cambio e, nella Sala di S. Petronilla della Pinacoteca Capitolina, il restauro del S. Giovanni Battista di Caravaggio, ultimato in un apposito cantiere visibile al pubblico, che ha potuto così seguire «in diretta» tutte le fasi dell’ intervento Le tappe di un’ epoca LA CRONOLOGIA STORICA 197 a.C. Vittoria di Tito Quinzio Flaminio su Filippo V, re di Macedonia, a Cinoscefale 190 a.C. Vittorie di Manio Acilio Glabrione e Lucio Cornelio Scipione Asiatico su Antioco III re dell’ Impero seleucide Secondo la tradizione, a seguito dei trionfatori arrivano a Roma la luxuria e i primi artisti e poeti greci 168 a.C. Vittoria di Lucio Emilio Paolo su Perseo, re di Macedonia, a Pidna. A seguito del console, arriva a Roma lo storico greco Polibio 149-146 a.C. Terza guerra punica 146 a.C. Conquista e distruzione di Cartagine; conquista della Grecia e distruzione di Corinto 133 a.C. Attalo III lascia in eredità alla Repubblica Romana il regno di Pergamo 111-105 a.C. Guerra contro Giugurta, re di Numidia 90-88 a.C. Guerra Sociale 81 a.C. Guerra tra Mario e Silla 60 a.C. Primo triumvirato di Cesare, Pompeo e Crasso 44 a.C. Assassinio di Giulio Cesare 43 a.C. Secondo triumvirato di Ottaviano, Marco Antonio e Lepido 31 a.C. Battaglia di Azio, successo di Ottaviano contro Antonio e morte di Cleopatra (sopra, nel quadro di Guido Cagnacci del 1658) 27 a.C.-14 d.C. Principato di Augusto I GIGANTI DELLA LETTERATURA Ennio (239-169 a.C.) compone gli Annali, primo poema latino in esametri Lucrezio (98-53 a.C.), poeta e filosofo, autore della Natura delle cose Cicerone (106-43 a.C., nella foto sopra), giurista, autore di orazioni, di scritti di filosofia e di retorica Catullo (84-55 a.C.), grande poeta dei sentimenti, autore dei Carmi Sallustio (86-34 a.C.), autore di opere storiche (Le Storie, La Guerra Giugurtina) Varrone (116-27 a.C.) scrive le Antichità Cesare (100-44 a.C.) scrive i suoi Commentarii (La guerra gallica, La guerra civile, La guerra alessandrina) Tito Livio (59 - 17 a.C.) scrive la Storia di Roma dalla sua fondazione Orazio (65 - 8 a.C.) scrive le Satire e le Odi Vitruvio (80/70 - 23 a.C.) scrive l’ Architettura negli anni tra il 35 ed il 25 a.C. Virgilio (70-19 a.C.) autore dell’ Eneide tra il 29 e il 19 a.C. Ovidio (43 a.C.-18 d.C.) scrive le Metamorfosi, i Fasti, tragedie e poesie I GRANDI MONUMENTI Costruzione dell’ Ara di Pergamo (181-159 a.C.) Costruzione dell’ Ara Pacis (9 a.C.) Inaugurazione del Foro di Augusto (2 a.C.)