LUIGI BIGNAMI, la Repubblica 12/3/2010, 12 marzo 2010
QUEL TESORO IN FONDO AL BALTICO TROVATE INTATTE NAVI DI 800 ANNI FA DALL´EREDIT ALL´ESPROPRIO LE DIECI CAUSE CIVILI PI LUNGHE D´ITALIA
Sui fondali del Mar Baltico c´è una vera e propria fortuna che potrebbe essere la gioia dei cercatori di tesori. Una dozzina di antiche navi sono state trovate da una compagnia petrolifera mentre stava realizzando i rilevamenti dei fondali per stendere un gasdotto che collegherà la Russia con l´Europa. «La più antica potrebbe avere più di 800 anni, mentre le altre affondarono tra il 1600 e il 1700. Al momento abbiamo solo immagini della loro parte esterna, ma si può dire che alcune appaiono intatte», ha detto Peter Norman del National Heritage Board della Svezia, che ha analizzato i dati a disposizione.
Le navi affondate nel Mar Baltico si preservano a lungo per la mancanza di particolari conchiglie, le "Teredinidae", che negli altri mari aggrediscono gli scafi distruggendoli, essendo il legno la loro principale fonte di nutrimento. noto che il Baltico possiede numerosi relitti sui suoi fondali, perché il mare in ottobre è molto violento, e le tempeste sono state causa di molti naufragi ma non si pensava che potessero essercene una così gran quantità in una fascia ristretta. «Le 12 navi infatti, sono state evidenziate dai sonar in un´area lunga 48 km e larga 1,2 km», ha spiegato Tora Leifland della Nord Stream.
Stando a questa percentuale e conoscendo il volume del traffico relativo al Mar Baltico, oggi come allora, è stata ipotizzata la presenza di una gran quantità di relitti. «Là sotto ci sono pagine di storia che attendono di essere lette, le navi potrebbero essere addirittura decine di migliaia», ha detto Norman. Il Mar Baltico era già importante al tempo dei Romani, i Vikinghi poi lottarono a lungo per il suo controllo contro gruppi di Slavi. Nel 1600 Polonia, Danimarca e Svezia combatterono guerre per il suo dominio e dopo la seconda guerra mondiale divenne confine tra due blocchi militari opposti.
Una buona parte dei relitti si trovano a soli 130 metri di profondità e sono facilmente raggiungibili dai rover sottomarini. «Se si decidesse di riportarne in superficie almeno qualcuno potremmo studiare con precisione la vita degli uomini che hanno navigato con quelle navi perché la maggior parte del materiale che utilizzavano è ancora a bordo», ha detto Norman. I responsabili del progetto del gasdotto hanno fatto sapere che i lavori per la deposizione saranno organizzati in modo tale da non interessare i relitti, così che, se un giorno si deciderà di portarli in superficie, non saranno stati danneggiati.
Il Progetto Nord Stream è un consorzio internazionale, che a partire dal 2012 trasporterà fino a 55 miliardi di metri cubi di gas all´anno, quantità sufficiente per 25 milioni di abitazioni. Esso partirà da Vyborg in Russia e arriverà a Greifswald in Germania dove verrà poi distribuito verso la rete europea. L´Italia sarà responsabile della parte ingegneristica della progettazione e poserà i tubi in mare. Durante i rilievi sono stati messi in luce anche una gran quantità di altri oggetti, tra cui anche 80 mine della seconda guerra mondiale, probabilmente ancora pericolose.