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 2010  marzo 12 Venerdì calendario

UN GIORNO DA ECO FAMIGLIA

Ore 8: l’eco-famiglia si sveglia ogni mattina come tutte le altre. In rari fortunati casi al cantar del gallo e col levar del sole, perlopiù al suono della sveglia con sottofondo di motori e clacson.
L’eco-giornata comincia in bagno, e qui cominciano scelte e dilemmi «etici»: bagno o doccia? Doccia, naturalmente, che consuma 10 volte meno acqua del bagno, e fin qui ci arrivano anche i meno etici, che al mattino scelgono la doccia per velocità. Non tutti, però, si laveranno «con shampoo e bagnoschiuma solidi» pensando al fatto che, «essendo senza packaging, non lasciano rifiuti». Come invece fa Giovanni Petrini, responsabile di «Fa’ la cosa giusta!», che ci guida in questa eco-giornata della famiglia eco-friendly, una delle tante possibili...
La colazione

«Dopo il bagno l’eco-famiglia fa colazione con il latte biologico fresco comprato al distributore automatico, il caffè del commercio equo, lo yogurt fatto in casa, i cereali presi sfusi, la frutta tramite il GAS del condominio». Il Gas è il Gruppo di Acquisto equo e solidale che fa acquisti per un gruppo: frutta e verdura ogni settimana, carne ogni due, pasta e detersivi ogni 3 mesi. Poi, naturalmente, tutti a lavarsi i denti: «Con un dentifricio 100% naturale».
Alle nove tutti fuori. «Il bambino piccolo va a scuola con il ”pedibus”, cioè un genitore volontario a turno che passa a prendere a piedi i vari bambini e li accompagna a scuola», spiega Petrini. E il figlio che fa le superiori? Pedibus pure lui? Non ci crediamo... «Lui usa uno scooter elettrico che si carica alla presa della corrente in due ore».
Il lavoro

Mestiere della mamma? «Assessora al bilancio del Comune: va in ufficio con i mezzi pubblici e ha inserito alcune clausole verdi e sociali nei capitolati degli appalti, e quindi premia le cooperative sociali e le imprese che minimizzano le proprie emissioni di CO2, mentre per le mense delle scuole predilige i prodotti locali e di stagione, oltre che le merendine del commercio equo».
Un eco-amministratore quindi: «Sì, ha anche disdetto i contratti per la fornitura di acqua minerale in bottiglia, mettendo dei dispenser collegati alla rete idrica comunale, con un notevole risparmio monetario. Infine, ha scelto il software libero per i computer, eliminando dalla voce costi le royalties per i diritti sui vecchi programmi. I soldi risparmiati li ha investiti nella raccolta dei rifiuti porta a porta, nell’isolamento termico e messa in sicurezza degli edifici pubblici, e in impianti di produzione di energia elettrica solare, che inizieranno anche a rendere al comune». Dove ha imparato tutte queste cose? In una sorta di «master» alternativo: la Scuola di AltRa Amministrazione.
Il marito lavora in un grande gruppo, come fa a essere eco-solidale? «Insieme ad altri colleghi ha imposto interventi di risparmio energetico come le lampade a led e gli switch ai computer, la raccolta differenziata interna, il mobility manager per far condividere le auto, la presenza in mensa di cibo «a km zero» e del pesce azzurro italiano». Inoltre ha ottenuto di avvalersi di un pony express in bici e di convertire la comunicazione su carta riciclata. All’uscita, fa anche un po’ di spesa: «Prodotti locali e di stagione. Niente imballaggi, ma una sporta di tessuto bio da riutilizzare».
Il denaro

Arrivati a casa, una buona notizia: «i loro risparmi, investiti in un fondo etico, hanno reso il 10%, anche in un anno di profonda crisi». Una buona scusa per prenotare le prossime vacanze: «un viaggio di turismo responsabile in Senegal, con il figlio piccolo, ospitati dalle comunità locali. Il figlio grande andrà a fare il Cammino di Santiago, con la guida di Terre di mezzo Editore».
Il relax

La sera ci sono amici a cena: «l’Amarone senza solfiti è splendido, formaggi e salumi dei presidi Slow food strappano applausi. La pasta con le verdure delle cascine peri-urbane piace quanto l’arrosto di carne biologica. I piatti vanno in lavastoviglie, che spreca meno acqua, ma con un detersivo naturale che non rilascia sostanze nocive».
 tardi: si va a letto. «Il letto è in legno naturale, le lenzuola bio, i cuscini anallergici, la coperta fatta a mano. Un buon libro di Terre di mezzo, poi si spegne la lampadina (a basso consumo) e l’interruttore generale, che, con un gesto, spegne tutti gli stand by della casa».
Se l’etica è il suo credo, «Fa’ la cosa giusta!» (organizzato da Terre di Mezzo) è la sua fiera. L’eco-famiglia oggi, domani e domenica va lì a fare la spesa e ad aggiornarsi su tutto quel che c’è di nuovo nel mondo del consumo critico e degli stili di vita sostenibili. Troverà 620 espositori con prodotti che vanno dal cibo all’arredo al turismo ai Servizi sostenibili alle imprese.
Le novità di questa settima edizione? La presenza di oltre 100 produttori agricoli dalle Alpi alla Sicilia, passando per i campi sottratti alle mafie di Libera; dall’isola proviene anche la cooperativa di pescatori che porterà in Fiera per la prima volta il pesce fresco. Poi tutto il cibo a filiera corta e cortissima, a km zero e anche a centimetri zero. Ci sono infatti anche laboratori di «autoproduzione» per imparare a «far da sé»: il pane, il formaggio, l’orto, con la consegna di un «kit orto sul balcone».
La sezione Turismo solidale quest’anno propone uno spazio dedicato ai parchi, uno al turismo internazionale e uno anche al turismo... urbano.
Ci si rivolge poi anche agli aspiranti eco- imprenditori e eco-politici con servizi come i pony in bicicletta, il software libero e la Scuola di AltRa Amministrazione. Ma la novità maggiore è la moda, presenza importante con «Critical Fashion», creazioni, sfilate, presentazioni di abiti e accessori dove l’estetica - solo qui - vale quanto l’etica.