MARCO ANSALDO, la Repubblica 12/3/2010, 12 marzo 2010
CITT DEL VATICANO
«Il celibato è un dono di Dio che va compreso», dice il cardinale Hummes, prefetto per la Congregazione per il clero. Una regola che «in nessun modo è stata messa in dubbio» dall´arcidiocesi di Vienna, aggiunge il cardinale austriaco Schoenborn, precisando le proprie dichiarazioni di 24 ore prima, in cui sembrava invece affermare che gli abusi sessuali dei preti emersi in Germania e Austria fossero in parte causati dal celibato ecclesiastico.
"ABOLIRE IL CELIBATO IN 50 ANNI" IL PROGETTO SEGRETO DEL VATICANO - La Chiesa fa quadrato attorno a un argomento delicatissimo, quello della rinuncia al matrimonio di sacerdoti e suore, nel timore di essere non compresa in uno dei suoi cardini fondamentali e attaccata in maniera strumentale. Eppure, da qualche tempo, e non in relazione agli ultimi episodi di cronaca legati ai casi scoppiati anche in Irlanda, il Vaticano ha cominciato a riflettere seriamente su un apparente dogma che, in un futuro molto lontano, potrebbe non essere più tale.
Secondo quanto ha saputo Repubblica, la Chiesa sta anzi pensando, per un domani che si misurerà in decenni, di poter eventualmente abolire la regola del celibato per i propri esponenti. Il percorso, e lo studio, segretissimo, sarebbe stato affidato ad alcuni alti rappresentanti della Congregazione per il clero, guidata da monsignor Claudio Hummes. Naturalmente il passo del Vaticano su questo punto centrale è prudente, e le fonti parlano addirittura della possibilità di un cambiamento, in proposito, «da qui a 50 anni». Tuttavia l´approccio dimostra che la Santa Sede sta cominciando a riflettere su quella che potrebbe rivelarsi come una vera e propria rivoluzione, tale da avvicinare i cattolici al mondo protestante, dove i ministri del culto hanno famiglia e papesse luterane allevano 4 figli permettendosi persino il lusso della separazione dal consorte.
Concetti che - soprattutto oggi, sotto i riflettori dei media internazionali per i casi di pedofilia e violenze scoperti uno via l´altro - la Chiesa avrebbe enormi difficoltà pubbliche ad ammettere come affrontabili. Ma il germe sembra gettato, e le prime indagini esplorative avviate.
Proprio la Congregazione per il clero aveva mesi fa preparato un convegno di due giorni, cominciato ieri all´Università Lateranense, e seguitissimo, dal titolo "Fedeltà di Cristo, fedeltà del sacerdote", con un parterre di livello. E tra i molti intervenuti, fra gli altri William J. Levada, prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede, Carlo Cafarra, arcivescovo di Bologna, Leo Burke, prefetto del Supremo tribunale della segnatura apostolica, Antonio Canizares Llovera, prefetto del Culto divino, alcuni relatori non hanno mancato di toccare il tema «della bellezza e dell´importanza del sacerdozio», come affermato dal vescovo di Petropolis, Filippo Santoro. Discorsi tutti ovviamente vicini alla linea ufficiale, anticipata da Hummes nel suo indirizzo di saluto. Eppure molti ricordano che fu lo stesso prefetto per il Clero, al suo arrivo a Roma nel 2006, a dire che «il celibato non è un dogma». Una tesi apparsa ardita, da quel momento mai più accennata in pubblico. E curiosamente ieri, dopo il suo intervento, il padrone di casa ha lasciato il convegno, senza potersi confrontare sull´argomento con i giornalisti.