Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
In Messico le persone sicuramente uccise dall’influenza suina sono ancora 20, ma le morti sospette, o molto sospette, sono 149 e la popolazione ufficialmente ammalata è di 1650 persone. Il nostro ambasciatore a Città del Messico ha detto che dopo una domenica spettrale ieri è tornata un po’ di vita nelle strade. Le scuole restano comunque chiuse fino al 6 maggio, data entro la quale le autorità si propongono di abbassare drasticamente il numero di infettati. Si sta anche valutando – con sindacati e imprese – la possibilità di sospendere qualunque attività economica. Il Paese è stato colpito anche da una scossa di terremoto, magnitudo 5.8 della scala Richter: epicentro dalle parti di Acapulco; gli abitanti di Città del Messico l’hanno sentita nettamente, non si sa se ci siano state vittime. La Borsa è andata giù del 5%, ma sono andate giù – anche se meno nettamente – pure le Borse del resto del mondo. Gli operatori speculano sull’influenza, vendendo i titoli delle compagnie di viaggio e comprando quelli delle case farmaceutiche.
• In Europa?
Un caso accertato in Spagna, due nel Regno Unito. Ci sono poi segnalazioni, tutte da verificare, in Svizzera, Germania, Danimarca, Svezia. Tutta gente che è tornata dal Messico o, certe volte, dalla California. Si tratta di una trentina di persone, nessuna delle quali, per quello che si sa al momento, è in pericolo di vita.
• In Italia nessun caso?
Nessuno. Il ministero ha istituito un numero verde – 1500 – funzionante dalle 8 di mattina alle 8 di sera. Chi crede di avere qualche sintomo o qualcosa da dire può telefonare lì. Rispondono esperti. Domenica sera il 118 ha portato all’ospedale delle Malattie infettive di Venezia un’italiana con la febbre alta che era appena rientrata dalla California. L’hanno messa in isolamento e hanno spedito un campione di sangue a Padova: negativo su tutta la linea. Le hanno fatto per sicurezza anche il test Pcr (reazione a catena della polimerasi). Risultati in giornata.
• Si può escludere che l’epidemia arrivi in Italia?
Pietro Crovari, ordinario di Igiene generale all’università di Genova, ha detto: «E’ scontato che questa influenza arriverà anche in Italia, ma non sarà una tragedia perché siamo in presenza di un’influenza normale, non come l’aviaria. Saremo certo più favoriti se riusciremo ad avere il contagio il più tardi possibile. Non parlerei di pandemia, però, ma di epidemia influenzale. Non ci troviamo di fronte a un virus del tutto nuovo perché si tratta dell’erede dell’H1N1 isolato nel 1933. Questo virus che sta colpendo il Messico forse è mutato nel 60-70% ma non è comunque completamente nuovo». Capisce? Crovari dice che arriverà, ma che non si tratta di questo gran nemico. Secondo lui, la cureremo quasi come un’influenza qualunque.
• Ma se in Messico ha fatto cento morti...
Lo so. E infatti negli Stati Uniti, dove hanno a che fare con 40 casi, considerano la cosa preoccupante. Hillary Clinton, dopo una dichiarazione più rasserenante di Obama, ha detto che l’America prende l’influenza «molto sul serio». Tuttavia la Casa Bianca ha deciso di non chiudere la frontiera con il Messico, e Richard Besser, direttore del Centro di controllo e prevenzione delle malattie, ha criticato il comunicato della Ue con cui si sconsiglia di andare in Usa. «A questo stadio non imporrei delle restrizioni né sconsiglierei i viaggi negli Stati Uniti ». Senonché bisogna intendersi sull’espressione «questo stadio »: l’allarme è salito a livello 4, ma l’Oms, il cui vertice è riunito a Ginevra, ha fatto filtrare la notizia che potrebbe alzarlo anche al 5. Le ricordo che questa scala ha il suo massimo livello al grado 6, che coincide con quello della pandemia conclamata, cioè del momento in cui il contagio passa da uomo a uomo in quantità consistenti. Walter Pasini, direttore del Centro di Global health dell’Oms, ha detto: « sicuramente un allarme internazionale. Si tratta di un’infezione che ha colpito molti stati degli Usa e del Messico, non vi è dubbio che ci sia il rischio di una propagazione ulteriore e che il virus suino possa assumere i tratti di una pandemia e raggiungere facilmente l’Europa attraverso i viaggi internazionali».
• Conseguenze sul consumo di carne di maiale?
Almeno da noi, e almeno finora, non ce ne sono. Ieri un comunicato della Camera di Commercio di Milano ha riferito che i prezzi nelle 745 macellerie della città mostrano un cedimento di appena un centesimo. Anche un sondaggio di Sky ha dato risultati coerenti con questo dato: il 70% degli italiani continuerà tranquillamente a mangiare carne di maiale. I nostri concittadini, a quanto pare, di paura ne hanno poca. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 28/5/2009]
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