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 2009  aprile 28 Martedì calendario

IL VIRUS DEI MAIALI SPAVENTA IL MONDO: ECCO TUTTO QUELLO CHE BISOGNA SAPERE

(Domande e risposte)-

Non c’è rassicurazione che tenga. Nonostante le precedenti esperienze di falsi allarmi sul rischio pandemia che si è poi sgonfiato, le immagini di persone con la mascherina e le notizie delle morti causate dalla febbre suina stanno inevitabilmente creando preoccupazione. Ma la miglior difesa sia dai (pochi) rischi che dal panico è un’informazione puntuale su ogni aspetto della questione. A partire da che cos’è il virus, come si trasmette, quali sono i sintomi, come si cura, quali sono le precauzioni utili e quali le inutili paranoie. Per chiarire questi dubbi ci siamo posti le domande giuste e abbiamo cercato per i lettori del «Giornale» le risposte fornite dagli esperti e dalle autorità sanitarie internazionali.

1. Che cos’è la febbre suina? E’ una malattia completamente nuova?

No, è una variante di un virus già noto

L’influenza suina è una malattia respiratoria acuta altamente contagiosa tipica dei maiali causata da diversi virus influenzali dei tipo A, con alta infettività ma bassa mortalità (1-4%). I virus dell’influenza suina si diffondono fra i maiali per via aerea, per contatto diretto e indiretto e attraverso portatori asintematici. I virus dell’influenza suina possono trasmettersi tra i maiali durante tutti i mesi dell’anno, ma la maggior parte delle epidemie si manifestano nelle zone temperate nel tardo autunno e in inverno. I virus dell’influenza suina sono più comunemente quelli dei sottotipo H1N1, ma nel corso degli anni sono emerse altre varianti, come ad esempio H1N2, H3N2 e H3Ni.

2. Sintomi simili a quelli dell’influenza normale. Bisogna allarmarsi per tosse o alte temperature?

Meglio consultare il medico

l sintomi sono simili a quelli della «classica» influenza stagionale, sintomi generici riscontrati sia in casi di infezioni asintomatiche a casi più gravi di polmonite mortale. Sintomo caratteristico è la congiuntivite, riscontrata in molti dei pazienti colpiti da febbre dei suini. Data che, i sintomi tipici si presentano sotto forma di influenza stagionale o di infezione acuta delle vie respiratorie, la maggior parte dei casi di influenza suina sono stati individuati casualmente tramite controlli medici di routine. I casi lievi o asintomatici possono non essere riconosciuti; quindi la reale portata della malattia fra gli esseri umani è ancora sconosciuta.

3. E’ pericoloso mangiare carne di maiale? Salami o prosciutti sono mezzi di contagio?

No

Nessun prodotto suino è pericoloso, visto che al momento il contagio avviene da uomo a uomo, non più da maiali a uomini. La fase in cui il contagio passava da maiali a uomini è stata superata, il virus ha già compiuto il cosiddetto «salto di specie». «Mangiare carne di maiale non rappresenta assolutamente un rischio di contagio per l’influenza da suini». Lo ha detto ieri la commissaria Ue alla Sanità, Androulla Vassiliou, in occasione dell’incontro con i ministri degli Esteri europei a Lussemburgo. L’Oms ha sottolineato come oltretutto il virus muoia a temperature superiori ai 70 gradi centigradi, che corrispondono alle temperature standard di cottura dei maiale.

4. E’ pericoloso recarsi nei Paesi più colpiti, come il Messico e alcune aree degli Usa?

Sì, meglío evitare questi viaggi

L’Oms non ha ancora formulato raccomandazioni riguardo ai viaggi nelle aree colpite dall’influenza suina. Molti però gli avvisi che sconsigliano di recarsi in Messico o Usa. L’Ue ha chiesto di «evitare i viaggi non indispensabili nelle aree che sono fulcro dell’infezione», sottolineando che la precauzione è necessaria per «minimizzare il rischio individuale e ridurre quella di contagio». Il segretario di Stato Usa Hillary Clinton ha invitato «alla prudenza» gli americani che si recano in Messico,ma il Dipartimento di Stato per il momento non sconsiglia i viaggi. Il governo cubano infine ha deciso di limitare i voli in partenza e in arrivo dal Messico per prevenire il contagio e la Cubana Airlines ha cancellato l’unico volo giornaliero dall’Havana a Città del Messico.

5. I prodotti non alimentari realizzati coi suini (colle, saponi, spazzolini) sono pericolosi?

No

Tutti i prodotti, sia alimentari che non alimentari, realizzati con i suini, sono innocui: non c’è nessun motivo per limitare l’acquisto o l’utilizzo di prodotti come colle, saponi o spazzolini. I virus delle influenze sono infatti molto deboli, e la loro sopravvivenza, al di fuori di un organismo, si aggira attorno a una decina di minuti. A differenza di quanto accadde con l’influenza aviaria, in cui il contagio degli uomini era sempre causato dal contatto con i volatili infetti, l’influenza suina ha ormai compiuto il «salto di specie» il rischio di contagio per l’uomo ora è dato solo dal contatto con un altro essere umano infetto. Per questo non corrono rischi neanche gli allevatori.

6. Sarà possibile avere un vaccino? E in quanto tempo?

Sì, entro 2 mesì sarà pronto

«In meno di due mesi dovremmo essere in grado di avere le prime dosi di vaccino». Così Rino Rappuoli, responsabile Ricerca di Novartis Vaccines. «Abbiamo analizzato il virus, ne conosciamo la sequenza e stiamo sintetizzando il ceppo per realizzare il vaccino. Nel giro di un mese dovremmo essere in grado di avviare le procedure per la produzione, e in meno di due mesi dovremmo avere le prime dosi. Grazie all’esperienza con H5N1 in Oriente (l’aviaria), possiamo dire che in 4-5 anni abbiamo fatto molti progressi in questo settore. Ora siamo molto più pronti a contrastare un’eventuale pandemia rispetto a 5 anni fa». «Se nei prossimi 20 giorni non si svilupperà una vera e propria emergenza possiamo prevedere che saremo ben preparati».

7. I farmaci antivirali sono in grado di guarire i sintomi della febbre suina?

Sì, ma solo alcuni come il Tamiflu

I virus influenzali suini sono stati isolati recentemente negli uomini,e sono resistenti a farmaci come amantadina e rimantadina che possono essere usati come anti virali. Sono efficaci solo alcuni farmaci specifici per la terapia dell’influenza come l’«Oseltamivir» (Tamifiu) e «Zanamivir», raccomandati per il trattamento-prevenzione dell’influenza umana da virus suino. La corsa all’approvvigionamento individuale è però sbagliata, e caldamente sconsigliata dai medici, anche perché, con la psicosi dei del contagio,si rischia di scambiare per influenza qualsiasi altro tipo di infezione virale (e in questo periodo è molto improbabile che lo sia). Non esiste, almeno per il momento, il vaccino.

8. Il bacio, come la stretta di mano è veicolo di trasmissione della malattia?



Il virus suino si trasmette direttamente dai maiali all’uomo e dall’uomo all’uomo. Nella trasmissione da persona a persona, il virus infetta attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso faringee con la tosse o lo starnuto. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate con secrezioni infette e portando alla bocca e al naso le mani. Per questo, come hanno già raccomandato i medici, è di fondamentale importanza il lavaggio frequente delle mani. Il bacio, come la stretta di mano è veicolo di trasmissione. Ecco perché in Messico hanno gia vietato i baci e i contatti in genere. Per lo stesso motivo sono stati chiusi locali pubblici, scuole e musei.

9. Il contagio suino ha lo stesso grado di pericolosità dell’aviaria?

No, è meno pericoloso

L’aviaria ha creato allarme perché era più pericolosa. Ma per fortuna il virus non ha mai fatto il cosiddetto «salto di specie», come è già avvenuto invece per l’influenza suina, e non è mai diventata trasmittibile da uomo a uomo. L’influenza suina, benché abbia già raggiunto questo stadio, è meno «letale» dell’aviaria. «Non sappiamo ancora quale sia l’incidenza dei casi mortali sul totale delle persone infettate in Messico - ha dichiarato Giorgio Palù, presidente della Società Italiana di virologia - e questa è un elemento importante per riuscire a comprendere l’aggressività dei patogeno. Ma è importante ricordare che anche l’influenza stagionale causa dei morti ogni anno».

10. E’ vero che tra i più colpiti ci sono giovani e adulti in buone condizioni di salute?



Gli esperti dell’Oms sono al lavoro per far scattare, o meno, il passaggio dall’attuale fase 3 di allerta pandemico alla fase 4. Secondo la scala a sei livelli, la fase tree corrisponde ad una trasmissione da uomo a uomo assente o molto limitata; nella fase quattro aumentano i casi di trasmissione da uomo a uomo. Le fasi 5-6 sono la pandemia. Il fatto che la maggior parte delle vittime finora accertate avevano tra i 24 e i 45 anni preoccupa moltissimo, perche, se si va a fare un confronto con il passato, si scopre che un segno caratteristico delle più violente pandmeie del passato è stato proprio l’alto tasso di mortalità tra i giovani adulti in buone condizioni di salute.