Francesco Grignetti, La stampa 28/4/2009, 28 aprile 2009
ALTRO CHE BELLA PRESENZA BISOGNA STUDIARE"
bella, giovane, dall’inglese fluente e la parlantina sciolta. E non è una velina. Anzi, a dirla tutta, le veline le stanno cordialmente antipatiche. Anna Grazia Calabria, classe 1982, è una berlusconiana doc ed è anche la parlamentare più giovane nella storia della Repubblica. Ha avuto l’onore di aprire il congresso fondativo del Pdl e la si ricorda mentre le si incrina la voce mentre annuncia il discorso del Cavaliere: «Sono così emozionata...». Ma sarebbe ingiusto classificarla tra quelle che stravedono per Berlusconi e basta. Il suo discorso, al congresso, fu tutto incentrato sulla necessità di impegno e duro lavoro. Ora però sembra che per le prossime candidature all’Europarlamento, il Pdl voglia pescare a piene mani tra attrici e ballerine. La fondazione Farefuturo, vicina a Gianfranco Fini, è molto polemica. E lei, Anna Grazia Calabria, che ne pensa di questo modo di entrare in politica? «Penso che la polemica di Farefuturo fosse rivolta alle donne che hanno fatto un altro mestiere prima di scegliere la politica. E non è il mio caso visto che io faccio politica da quando avevo 14 anni. Appena ho potuto, mi sono iscritta a Forza Italia-giovani».
Onorevole, domanda impertinente: per entrare in politica serve la bella presenza?
«Niente affatto. Io sono l’esempio vivente di chi crede allo studio e all’impegno. E’ il consiglio che ho appena dato a una ragazza ventenne di Chieti che mi è venuta a trovare: prima di tutto, laureati. Solo con la preparazione e lo studio si può andare avanti nella vita. E’ l’unico modo».
Guardi che mezza Italia è convinta di tutt’altro. Non le ha viste le file interminabili di ragazze che aspirano al ruolo di velina?
«Per me è una grande amarezza. Non riesco a capire come sia possibile».
E’ la scorciatoia per il successo. Magari poi si sposano un calciatore.
«E questa è la cosa più grave. Non hanno ambizioni».
Mica tanto. Si può finire elette al Parlamento europeo.
«Ma noooo. Per molte, fare la velina è il massimo della vita. La loro ambizione finisce lì. Tutte le volte che vado a parlare ai nostri giovani, faccio sempre questo discorso: se non avete una professionalità, non sarete credibili nella società».
E lei...
«Laureata in legge con 110 e lode. Pratica presso uno studio legale. Militante a quattordici anni. Candidata al Consiglio comunale a diciotto. Parlamentare a ventisei. E per essere chiari: non sono raccomandata da nessuno».
Nel curriculum ora può vantare il discorso d’apertura al congresso fondativo del Pdl.
«E’ un caso. Siccome sono la parlamentare più giovane, hanno scelto me. Lo fece già la Prestigiacomo nel ”98. E’ una piccola tradizione. Ma significativa perché lancia il messaggio che il nostro partito è aperto ai giovani».
Torniamo a Farefuturo e alla storia delle veline?
«Non credo che ce l’avessero con le donne in politica».
No, sicuro, è chiarissimo con chi ce l’ha. Con chi, le donne da lanciare in politica, le sceglie sulla base, diciamo, non dell’impegno. Lei condivide oppure no?
«Le liste non sono state ancora depositate. Ne parleremo dopo, quando le avremo viste».