Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Oggi si vota per le primarie di centro-sinistra, cioè si sceglie il candidato premier della coalizione Pd-Sel. I candidati in corsa sono cinque: Pier Luigi Bersani, 61 anni, da Bettola in provincia di Piacenza, segretario del partito; Matteo Renzi, 37 anni, fiorentino e sindaco di Firenze; Nichi Vendola, 54 anni, barese e governatore della regione Puglia; Laura Puppato, 55 anni, da Crocetta del Montello, in provincia di Treviso, consigliere regionale del Veneto; Bruno Tabacci, 66 anni, da Quistello in provincia di Mantova, assessore al Bilancio del comune di Milano.
• Li ha elencati secondo l’ordine di preferenza dei sondaggi.
Esattamente. Bersani viene dato in testa, un po’ da tutti, con una quota di preferenze che si aggira intorno al 45-47 per cento. Renzi prenderebbe un 27-30. Vendola – in crescita nelle ultime rilevazioni – un 17-21. Puppato e Tabacci stanno a mala pena sopra il 2 per cento. Un sondaggio che riguarda i social network, curato dal Politecnico di Milano (Blogmeter), vede però nettamente in testa Renzi tra i frequentatori del Web con il 38% dei voti e Bersani secondo col 29%. Il sistema prevede che, se nessuno supera il 50 per cento dei voti, si vada a un ballottaggio tra i primi due. I sostenitori del centro-sinistra, in questo caso, torneranno alle urne domenica prossima 2 dicembre. Mercoledì dovrebbe esserci in Rai un faccia a faccia tra i due finalisti (combinazione: proprio quel giorno dovrebbe essere nominato il nuovo direttore del Tg1). Ieri risultavano registrati per il voto un milione e mezzo di italiani, numero che ha fatto esultare Renzi: «A questo ritmo domani sera saremo tre milioni». Secondo la vulgata un’alta partecipazione farebbe vincere Renzi.
• Lei che pensa?
Penso che questo turno lo vincerà Bersani, perché mi parrebbe enorme che il segretario avesse messo in piedi tutto questo can can per rimetterci le penne. Come lei sa, lo statuto del Pd assegna automaticamente la candidatura per Palazzo Chigi a chi è nominato segretario, dunque, in astratto, non c’era bisogno di correre rischi. L’operazione di Bersani risulta ben pensata perché ha messo al centro dell’attenzione generale il partito e la serata su Sky con i cinque candidati a confronto ha senz’altro fatto bene al centro-sinistra. Il segretario è anche riuscito, in questo modo, a tenere ben strette le anime dei suoi compagni di strada, da cent’anni piuttosto inclini alle scissioni. Ieri Bersani ha persino aperto all’Idv, ammonendo naturalmente che il partito di Di Pietro, prima di essere ammesso nell’alleanza, deve fare parecchi mea culpa. In questo quadro, l’idea che poi vada a vincere Renzi appare piuttosto folle. E però qualche rischio c’è.
• Per esempio?
Un sondaggio inquietante commissionato dal professor D’Alimonte, che è una persona molto seria, mostra che se il centrosinistra andasse alle elezioni capeggiato da Renzi prenderebbe il 44% dei voti, mentre se andasse alle elezioni capeggiato da Bersani si fermerebbe al 35%. La ragione è intuitiva: Renzi si colloca in una posizione più centrale ed è in grado di attrarre voti dell’elettorato moderato, che non confluirebbero mai su un asse Bersani-Vendola. Quanti elettori moderati si presenteranno a queste primarie? Ecco una domanda chiave per sapere come andrà.
• Come si schierano i personaggi notoriamente di sinistra? Dico cantanti, attori eccetera?
Stando a un sondaggio della “Stampa” staranno con Bersani, per esempio, Marco Bellocchio, Sabrina Ferilli, Francesco Guccini, Dacia Maraini, Ennio Morricone, la Sandrelli, i fratelli Taviani, il comico Vergassola. Con Renzi Jovanotti, Alessandro Baricco, Renzo Rosso (quello dei Diesel), Farinetti di Eatitaly, Pieraccioni, Faletti, Brizzi e Cesare Prandelli. Con Vendola Serena Dandini, la Comencini, Gianni Amerio, Sergio Rubini. Con Puppato Nanni Moretti, Marco Paolini, Paolo Rumiz, Natalia Aspesi. Con Tabacci, finora, il solo Gianni Rivera.
• Quanto costa tutta l’operazione?
Un milione e mezzo, pare, che dovrebbe essere largamente recuperato grazie ai due euro che ogni votante sarà tenuto a versare prima di entrare in cabina. I soldi in più saranno impiegati – hanno promesso i dirigenti del Pd e di Sel – nelle prossime campagne elettorali. Tenga conto che sono stati aperti 9.239 seggi, con altrettanti uffici elettorali annessi, coperti 7.949 comuni su 8.215, centomila i volontari impegnati. Ci sono anche i seggi esteri: 135 in 19 Paesi (6mila sono invece i concittadini all’estero che hanno chiesto di votare online) in cui lavorano 1281 volontari. Tra questi Charleroy, Il Cairo, Tunisi, Aman, New York. Le urne si aprono stamattina alle otto e si chiudono stasera alle 20. Si spera di avere un’idea di come è andata prima che i giornali vadano in macchina.
[Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 25 novembre 2012]
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