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 2012  novembre 25 Domenica calendario

Rosalba Pippa, in arte Arisa L’Arisa che è in noi. Mai chiedersi se uno ci è o ci fa. Le persone ci sono e ci fanno sempre, per giunta nello stesso tempo

Rosalba Pippa, in arte Arisa L’Arisa che è in noi. Mai chiedersi se uno ci è o ci fa. Le persone ci sono e ci fanno sempre, per giunta nello stesso tempo. Arisa e Simona Ventura hanno litigato di brutto durante il programma televisivo X Factor e sono volate parole pesanti. La cantante lucana, scatenata per l’eliminazione dei suoi pupilli, i Frères Chaos, decretata dalla giuria e dal televoto, ha sbottato: «Sei falsa Simona, caz..., è la verità!». Poi ha persino messo in dubbio la regolarità del televoto: «La gente vuole votare e i voti tornano indietro!». Cose che succedono nei nuovi format tv, fatti apposta per favorire la litigiosità in funzione dell’ascolto. Poi ha chiesto scusa. E anche questo fa parte del copione. La storia di Arisa appartiene a una storia più grande, a quell’«anatomia del cuore» che riguarda tutti noi. Le vicende di Arisa (nome d’arte di Rosalba Pippa, nata a Genova nel 1982, ma cresciuta in Basilicata) ricordano la favola del brutto anatroccolo. Lavora come estetista, pensa di appartenere alla categoria della «bruttina acerba», sembra condizionata dalla timidezza. Si interroga su quel fantasma ingrato dei nostri giorni che si chiama autostima. Poi il successo di Sanremo, i dischi, le serate, la tv fanno il resto. Arisa acquista sicurezza, trasforma i suoi apparenti difetti in virtù, gioca a fare la «sciroccata», si presenta allo show di Checco Zalone cantando So’ ’na cessa, nasconde la forte determinazione sotto la maschera della finta tonta, dice frasi ad effetto: «Voglio divertirmi, esprimere femminilità, l’ho repressa tanto tempo». Il primo ad accorgersi di questa doppia natura è il re del porno, Rocco Siffredi, che giorni fa ha lanciato un nuovo progetto di hard film XXX Factor. Avrà come protagonista una sosia perfetta della cantante Arisa. La fiaba di Andersen racconta della confusione identitaria: l’anatroccolo, a disagio fra i suoi presunti simili, conosce la forza della bellezza solo quando si accorge di essere un «diverso», un cigno. Arisa fa di più. Divenuta cigno vuole uccidere il brutto anatroccolo: insultare mostrandosi insultati è la perfetta strategia dell’esserci e del farci.