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 2012  novembre 25 Domenica calendario

LE BANCHE UE: «NO» AL CAPPIO DI BASILEA 3

[Lettera a Bruxelles per chiedere di rinviare la stretta patrimoniale. Mussari: «Aiuterà la ripresa»] –
Con una lettera del 21 no­vembre, mercoledì scorso, indirizzata al commissario Ue del Mercato e dei Servizi, Michel Barnier, la Federazione delle banche europee (Ebf) ha uffi­cialmente chiesto lo slittamen­to di un anno dell’entrata in vi­gore delle regole di Basilea 3, prevista dal gennaio prossimo. Lo hanno rivelato ieri Giusep­pe Mussari, presidente del­l’Abi, e il direttore generale Giovanni Sabatini durante il setti­mo seminario annuale organiz­zato a Gubbio dall’associazio­ne dei banchieri italiani. E non è un caso, perché sono stati pro­prio Mussari e l’Abi, da mesi, a esercitare a livello europeo la pressione più importante ri­spetto al tema Basilea 3, ora sfo­ciato nella lettera dell’Ebf a Bar­nier. Questo dopo che le autori­tà bancarie Usa hanno annun­ciato unilateralmente di non vo­lere applicare il nuovo standard, rimanendo ancorate al vecchio. Il che, si legge nella missiva dell’Ebf, implica un li­vello complessivo di requisiti patrimoniali inferiore del 20% rispetto al nuovo. Così, dicono all’Abi e ora anche all’Ebf, vie­ne meno una delle condizioni iniziali poste dallo stesso Bar­nier per il recepimento di Basi­lea 3, e cioè che valesse per tutti. Invece ora lo scenario è quello di un sistema Paese bancario, e del peso degli Usa, pronto a ope­rare sul mercato con un enor­me vantaggio competitivo. Ma lo stesso Barnier ha fatto sapere ieri che non ci saranno rinvii: «L’Europa ha bisogno delle re­gole di Basilea 3 e le applicherà a partire dal 2013».
L’iniziativa dei banchieri ri­chiederà comunque un avallo politico per andare avanti. Per l’Italia il soggetto chiave è il mi­nistro dell’Economia Vittorio Grilli che, secondo Mussari, è già stato «ampiamente infor­mato ed è «orientato favorevol­mente » a sostenere le ragioni dell’Abi.
Ma che significa,per l’econo­mia in crisi, un rinvio di Basilea 3? «Si tratta di scongiurare un rallentamento ulteriore del ci­clo economico, ha detto Mussa­ri, favorendo «una maggiore di­sponibilità di credito alle impre­se e una ripresa di erogazione dei mutui immobiliari».
Mentre Sabatini ha spiegato più nel dettaglio: «Il maggior as­sorbimento di capitale richie­sto alle banche, benché con una tempistica dilatata in 6 an­ni, si traduce in maggiori vinco­li all’erogazione di finanzia­menti, alle famiglie e alle impre­se. Comunque la si veda il regi­me di Basilea 3 è una misura re­cessiva. E i rischi di questo tipo erano stati sottovalutati». Per questo oggi che siamo in una re­cessione che proseguirà anche nel 2013» non è consigliabile «aggiungere anche gli effetti di Basilea3», ha sottolineato Saba­tini.
Dal punto di vista tecnico, la parola passa ora al «trilogo» tra Commissione, Consiglio e Par­lamento Ue, che di qui a fine an­no sono chiamati ad approvare e rendere operativo il regime di Basilea 3 con decorrenza pri­mo gennaio 2013. Ma che dopo la lettera, di fatto sottoscritta da tutte le banche europee, e con un probabile passaggio in Euro­gruppo, potrebbero deliberare per uno slittamento almeno a partire dal gennaio 2014.