Il fatto del giorno
di Giorgio Dell'Arti
Berlusconi ha fatto l’accordo con Lombardo...
• Questo Lombardo, chi è?
Raffaele Lombardo, psichiatra-criminologo. Sì, è giusto cominciare da lui il racconto delle liste di centro-destra (ieri abbiamo illustrato quelle di centro-sinistra). Berlusconi aveva un grande problema in Sicilia: il presidente della Regione, Toto Cuffaro, dell’Udc, soprannominato “VasaVasa”, era stato condannato a cinque anni per aver troppo chiacchierato con un mafioso. Sentenza di primo grado, mancano ancora due gradi di giudizio. Cuffaro festeggiò a cannoli, dato che gli pareva di essersela cavata a buon mercato. Voleva restare al suo posto. Ma Gianfranco Micciché di Forza Italia gli disse: eh no, caro Cuffaro, con una condanna a cinque anni, e sia pure in primo grado, ti devi dimettere. Micciché, ex venditore di Publitalia in Sicilia (di quelli che ti moltiplicano il fatturato per dieci), è l’uomo che nel 2001 ha permesso a Berlusconi di far cappotto, facendo vincere alla destra tutti i 61 sessi disponibili nella regione. Cuffaro dovette dimettersi. E intanto a Roma Berlusconi litigava con Casini, cioè rompeva con l’Udc anche sul piano nazionale. Nell’isola, si annunciava perciò una situazione molto problematica: andando alla guerra disunite, le formazioni di centro-destra rischiava di cedere al centro-sinistra una regione sicura e che in Senato vale 15 seggi. Ed ecco sbucare questo Lombardo, un ex democristiano, uscito dall’Udc che non l’aveva fatto ministro e fondatore di questo Movimento per le Autonomie, o MpA. Carriera folgorante: eletto presidente della provincia di Catania col 65% dei voti, giudicato nel novembre del 2006 il presidente di provincia più gradito d’Italia, europarlamentare da due legislature. E ora, prossimamente, governatore della Sicilia e ras del nostro Mezzogiorno.
• Sarà eletto di sicuro?
Lombardo, che è tra l’altro molto gradito a Bossi perché è un fautore del federalismo, formerà una Lega Sud e il simbolo di questa Lega Sud si apparenterà con il simbolo del Popolo della Libertà. A questo punto la coalizione che propone Berlusconi come presidente del Consiglio avrà tre simboli: Popolo della Libertà (lista nella quale sono confluiti quelli di An), Lega Nord (Bossi), Lega Sud (Lombardo). Lombardo è impegnato a non candidare per il Senato nessun amico di Casini. In Sicilia, poi, correrà per la carica di governatore, sostenuto da Forza Italia – cioè Micciché –, e da Cuffaro, cioè l’Udc. Un po’ intricato, ma probabilmente efficace.
• E Casini?
Corre da solo con questa Udc e non si sa ancora se farà fronte comune con gli altri partitini di centro. Stanno discutendo e intorno al tavolo ci sono, oltre a Casini, quelli della Rosa Bianca – cioè Baccini, Pezzotta e Tabacci – e l’Udeur, cioè Mastella. possibile che Mastella entri nella Lega Sud (anche se Bossi non è d’accordo). Sono in ogni caso tutti a rischio esclusione per via dello sbarramento.
• S’è dimenticato Ferrara.
Ferrara, sì. La lista “Aborto? No, grazie”. Lista di scopo, il cui programma è stato pubblicato ieri sul Fogli moratoria dell’aborto, no alla pillola che fa abortire e che sta per essere commercializzata anche in Italia. Vogliono dare sepoltura a tutti i feti. Ferrara si dichiara certo di avere almeno il 6 per cento dei consensi. Berlusconi non gli rivolge più la parola.
• E la Santanché?
Candidata premier per il partito La Destra, fondato da Storace, che ha mollato Fini quando questi s’è fatto troppo vicino a Berlusconi. Il concetto di Storace-Santanché è: «Esiste in Italia una destra-destra ,e qualcuno deve pur rappresentarla». Hanno ragione. Per ora li accreditano del 2%. Cioè, non vanno da nessuna parte. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 25/2/2008]
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