La Stampa 25 febbraio 2008, GIAN ANTONIO ORIGHI, 25 febbraio 2008
Sonsoles, la vera forza di Zapatero. La Stampa 25 febbraio 2008. Dal 2004 è la Primera Dama di Spagna
Sonsoles, la vera forza di Zapatero. La Stampa 25 febbraio 2008. Dal 2004 è la Primera Dama di Spagna. Però la conturbante Sonsoles Espinosa, moglie del premier socialista José Luis Rodríguez Zapatero, 45 anni portati alla grande, detiene un record da Guinness dei primati: non ha mai concesso un’intervista. Non solo: la fotogenica Presidenta, nonostante le insistenze degli spin doctors della Rosa, non si è mai fatto immortalare con le due figlie, Laura (14 anni) ed Alba (12) ed il coniuge. Una riservatezza che la contraddistingue, in un epoca in cui l’intimità dei politici è sempre più data in pasto ai media. Tanto che, quando lo scorso novembre il coniuge è stato eletto candidato alle politiche del prossimo 9 marzo e l’Anonima Máxima è salita sul palco insieme a lui, la notizia è finita in prima pagina. «Discreta, silenziosa, con carattere, pervicace ed irriducibile difenditrice del suo spazio, Sonsoles è sempre stata un baluardo per il consorte, un rifugio personale invalicabile - pennella Oscar Campillo nella biografia di Zapatero -. E’ la persona che gli apporta il punto di equilibrio, la felicità. Forse, Sonsoles è mezzo Zapatero». Con il consorte, con cui è sposata da 17 anni dopo otto di fidanzamento, condivide il marchio di fabbrica zapaterista: un sorriso travolgente, contagioso. E se il premier è un torrente in piena con la sua oratoria ciceroniana, la Zapatera, avvocata che non ha mai esercitato ed ex docente di musica, usa la voce altrettanto bene, ma per il bel canto: è infatti un’eccellente soprano del coro La Capilla Real di Madrid. Le scarse notizie della Primera Dama, socialista di voto ma non di tessera, sono sorprendenti se si pensa che il premier, di cui palesemente è innamoratissima (contraccambiata: «Il partito è il mio secondo amore, il primo è Sonsoles», ribadisce Zapatero) è l’artefice della legge sulle nozze gay. Sonsoles, castigliana della settentrionale Avila ma cresciuta a León, la città che ha dato i natali al premier, è una donna sì progressista fin dai tempi dell’università, quando arrivava col filo-socialista El País sottobraccio (in Spagna il giornale è ancora una bandiera politica) ma molto classica, per nulla iper-femminista, bensì attaccata alla famiglia tradizionale. Per dire, si è portata con sé la madre, Doña Juanita, vedova di un militare, alla Moncloa, il Palazzo Chigi madrileno (di conseguenza Zapatero vive con la suocera). Ma c’è di più. Zapatero è stato il suo primo ed unico uomo, come lei l’unica donna e fidanzata del marito. Si sono conosciuti alla facoltà di Giurisprudenza nel 1981. Lei bellissima, bionda, scultorea, e Zapatero si è innamorato appena l’ha vista. Il leader della Rosa ha chiesto ad un amico, dopo averla reincontrata nel corso di una manifestazione contro il fallito golpe di estrema destra di 26 anni fa, di invitarla ad una festa per conoscerla meglio. Un colpo di fulmine. Sonsoles però si faceva desiderare. «Sembravano una coppia di un’altra epoca. Passeggiavano, di solito soli, come facevano il padre e la madre di Zapatero», ricorda il biografo Campillo. Colta, amante della buona musica e delle buone letture (il suo autore preferito è il raffinato e progressista Javier Marías), sposatasi in chiesa perché lo voleva sua madre (cattolicissima), dopo aver insegnato musica a León, l’Anonima Máxima si è trasferita a Madrid quando il marito è stato eletto leader nelle primarie del 2000. Ma subito ha stabilito le regole: in casa, comanda lei e la famiglia è la prima ed unica cosa che conta. «Allora la Primera Dama sembrava una tipica intellettuale francese Anni Quaranta. Adesso, ricorda molto l’attrice Fanny Ardant», chiosa l’antigovernativo El Mundo. Da quando è Presidenta, la sua spontaneità e semplicità non sono cambiate. Il suo look sì. «Prima usava i jeans, adesso usa capi di Dior, Dolce&Gabbana ed Elena Benarroch (la stilista madrilena dei socialisti che contano, ndr), con impeccabili scarpe Walter Steiger, le più care del mondo, e cappellini di Philip Treacy da novemila euro - osserva acido il newsmagazine conservatore Epoca -. La Presidenta ha il problema di tutte le donne di sinistra: quando i mariti arrivano al potere dicono che non cambieranno, però poi si fanno sedurre dalla moda». Il centro-destra non le perdona la sua bellezza: tuttavia quando apparve, solare, al matrimonio del principe Felipe (vestito Benarroch di garza marrone, scarpe senza tacchi), un commentatore non amico del governo in carica ammise a denti stretti: «Grazie, se lo può permettere, è alta 1,75 ed ha un corpo fantastico». Polemiche senza riserve invece per l’uso dell’aereo presidenziale quando nel 2006 Zapatero, per non farsi scappare un concerto della moglie, è volato a Berlino oppure quando ha accompagnato la consorte a fare shopping a Londra. Però la «fuerza de la seducción» della Presidenta è indiscutibile. Quando ad uno dei principali candidati popolari, Manuel Pizarro, hanno chiesto cosa «comprerebbe» da Zapatero, la sua risposta è stata immediata: «La voce di Sonsoles». I socialisti di governo conservano il loro vantaggio sulla destra a due settimane dalle elezioni politiche spagnole, in programma per il 9 marzo. Secondo gli ultimi sondaggi, l’avvio ufficiale della campagna elettorale avrebbe favorito il Partito Socialista, che vedrebbe aumentare il distacco con il Partito Popolare fino a 4 punti. Stando ai dati del quotidiano «Publico», i socialisti batterebbero la destra con il 44 percento dei voti contro il 40 percento del Pp. GIAN ANTONIO ORIGHI