Corriere della Sera 25 febbraio 2008, Dino Martirano, 25 febbraio 2008
Pressione eccessiva. Corriere della Sera 25 febbraio 2008. Il fiscalista Victor Uckmar, che ha assistito Valentino Rossi nel suo lungo braccio di ferro con il fisco, riconosce che questi «sono segnali forti per colpire l’evasione fiscale e per rastrellare anche al di fuori del giro dei nomi importanti»
Pressione eccessiva. Corriere della Sera 25 febbraio 2008. Il fiscalista Victor Uckmar, che ha assistito Valentino Rossi nel suo lungo braccio di ferro con il fisco, riconosce che questi «sono segnali forti per colpire l’evasione fiscale e per rastrellare anche al di fuori del giro dei nomi importanti». Ma poi mette subito sotto accusa «l’eccessiva pressione fiscale sui lavoratori autonomi» che costringe molti personaggi famosi «a lasciare l’Italia». Professor Uckmar, Valentino Rossi, Ornella Muti, Lele Mora: la lista è lunga. «Un momento. Quando la residenza fiscale viene spostata in un paradiso fiscale, come Montecarlo, tocca al contribuente dimostrare che c’è stato effettivamente quel trasferimento di affetti e di affari. Se invece il trasferimento avviene in altri Paesi per motivi di lavoro, ad esempio l’Inghilterra per Valentino Rossi, incombe al fisco dare la dimostrazione che quel soggetto non si è trasferito all’estero ma è rimasto in Italia». Quando Rossi ha fatto pace con il Fisco è apparso in tv sotto il logo dell’Agenzia delle entrate. Eccessivo? «Forse il fisco voleva lo show, utilizzando un testimonial importante ». C’è accanimento più per i vip che per la gente comune? «Ce n’è per gli uni e per gli altri. Tuttavia è sotto gli occhi di tutti una fuga notevole dall’Italia di fronte a una pressione fiscale eccessiva e soprattutto sperequata». E il principio della progressività della tassazione? «Ci dicono che la tassazione è al 42% ma questo dato è come il mezzo pollo di Trilussa. Perché c’è il 12,50 delle rendite finanziarie, le imprese al 27-30, il lavoro subordinato che è inferiore. La categoria che è più colpita è quella degli autonomi che superano il 50%». Ma i dipendenti hanno i prelievi all’origine. «La Consulta ha detto che bisogna colpire gli autonomi quando viene accertata un’evasione ma non si possono mica indistintamente colpire tutti quelli che appartengono a questa categoria. In Italia, invece, la sperequazione induce molti lavoratori ad andarsene via». Se ne vanno quelli che hanno capitali, come dire, di una certa consistenza. «Certo, non tutti se lo possono permettere». stato lei a consigliare a Valentino Rossi di «chiudere », accettando il pagamento di 20 milioni di euro al fisco quando la richiesta iniziale era di 112 milioni? «Come giurista ritenevo che ci fossero ben fondate ragioni per contestare la pretesa. Tuttavia, Valentino si è chiesto saggiamente: "La mia carriera quanto dura? 4-5 anni. Un processo tributario? 7-8 anni. Mi posso portare questo peso quando vado a 300 all’ora?"». Gli è costata cara la transazione, però ci ha guadagnato molto da un punto di vista di immagine e di credibilità. «Gli ho detto che in Italia non basta aver ragione e un buon avvocato: bisogna trovare anche un giudice che ti dà ragione». Dino Martirano