Il Sole 24 ore 25 febbraio 2008, Rosalba Reggio, 25 febbraio 2008
La multa viaggia a 7.400 (euro) all’ora. Il Sole 24 ore 25 febbraio 2008. Come guadagnare 7.400 euro all’ora? Il comune di Villanova Biellese l’ha scoperto da tempo
La multa viaggia a 7.400 (euro) all’ora. Il Sole 24 ore 25 febbraio 2008. Come guadagnare 7.400 euro all’ora? Il comune di Villanova Biellese l’ha scoperto da tempo. Basta avere 4 o 5 chilometri di strada statale – la 230 in questo caso ”, aver investito circa 15 mila euro in un apparecchio per il controllo della velocità – il velomatic 512 per esempio ”, avere un vigile – seppur in condivisione con un altro comune – disponibile ad appostarsi sul tratto di strada due volte al mese per un paio d’ore e, soprattutto, poter contare su un limite di 70 chilometri orari su un tratto di statale rettilineo, piuttosto largo e che non attraversa centri abitati. Una formula magica che nel 2006 ha portato, per il piccolo comune del biellese, accertamenti per contravvenzioni da codice della strada superiori a 350 mila euro. Un reddito ben più consistente delle entrate canoniche dell’amministrazione comunale pari, nello stesso anno, a "solo" 68 mila euro di imposte per un totale entrate tributarie di circa 82.500 euro. Le multe da autovelox valgono, dunque, ben 2 mila euro per abitante (il comune ne contava 177 nel 2006). Questo dibattuto tesoretto potrebbe, però, avere le ore contate. «Il 2008 ha già registrato un vertiginoso calo degli accertamenti – spiega Fabrizio Demelas, segretario comunale di Villanova Biellese ”, infatti l’amministrazione sta correndo ai ripari con drastici e dolorosi tagli sul bilancio». Gli automobilisti hanno dunque imparato a rispettare il limiti di velocità? Non secondo Michele Lacagnina, vigile di Villanova Biellese. «Con le nuove regole il controllo della velocità va segnalato anche in prossimità dell’apparecchio di rilevazione, quindi oggi a prendere la contravvenzione sono solo i più distratti o quelli che guidano parlando al cellulare». Oltrepassare il limite di velocità sul tratto di Villanova, però, è un errore in cui si può cadere con facilità vista la larghezza della strada, la sua scorrevolezza (chi scrive l’ha percorsa più volte dalle 10,30 del mattino alle 7 di sera), la buona visibilità in assenza di pioggia, nebbia e condizioni metereologiche avverse e la mancanza di centri abitati (la strada attraversa soprattutto risaie e cascine). «Il limite di 70 chilometri orari su quel tratto di strada è illogico ”, spiega l’avvocato Massimo Tucci, legale rappresentante di un automobilista che ha presentato ricorso al comune di Villanova ”, in più le modalità della contravvenzione del mio assistito davano più l’idea di un atto di repressione più che di prevenzione». La reazione degli automobilisti al sensibile aumento delle contravvenzioni è stata forte. «L’utente della strada si è sentito vittima di una vera e propria trappola», spiega il coordinatore dei giudici di pace di Biella, Francesco Sapienza, che ha accolto diversi ricorsi dei cittadini. «Alcuni comuni hanno esagerato con le contravvenzioni ritenendo che parte delle entrate andasse coperta da tributi da codice della strada e dando luogo a una sorta di tassa occulta». A protestare non sono stati però solo gli automobilisti "immortalati" dall’occhio elettronico di Villanova. In comuni limitrofi numerosi cittadini hanno dato vita al "Comitato multe di Gaglianico e Salussola". Al centro delle polemiche, in questo caso, due rilevatori semaforici. «Il nostro comitato – spiega il presidente Marco Zanolini – ha già presentato 3100 ricorsi. Nelle 200 udienze che si sono già tenute abbiamo registrato l’85/90 per cento di accoglienza dei ricorsi. La nostra battaglia si è concentrata su due evidenti irregolarità: la mancanza di una determina comunale che autorizzasse l’utilizzo di uno dei tre rilevatori e l’esternalizzazione della notifica presso società private». Ma sono tanti, nel Paese, i comitati degli automobilisti che possono cantare vittoria grazie alla decisione dei giudici di pace. No Gabelle di Pomarance, in provincia di Pisa, ha registrato più di 200 accoglimenti su altrettanti ricorsi già arrivati in aula e quelli in attesa di dibattimento sono oltre mille. Una grande soddisfazione per i cittadini indebitamente colpiti, a patto, però, che il cahiers de doléance degli automobilisti multati non diventi un alibi per non rispettare il codice della strada a danno della sicurezza di tutti. Rosalba Reggio