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 2008  febbraio 15 Venerdì calendario

In Italia

Il Presidente della Repubblica è Giorgio Napolitano
Il Presidente del Senato è Franco Marini
Il Presidente della Camera è Fausto Bertinotti
Il Presidente del Consiglio è Romano Prodi
Il Vicepresidente del Consiglio è Massimo D’Alema
Il Vicepresidente del Consiglio è Francesco Rutelli
Il Ministro degli Interni è Giuliano Amato
Il Ministro degli Esteri è Massimo D’Alema
Il Ministro della Giustizia è Luigi Scotti
Il Ministro dell’ Economia e delle Finanze è Tommaso Padoa-Schioppa
Il Ministro della Difesa è Arturo Parisi
Il Ministro della Pubblica Istruzione è Giuseppe Fioroni
Il Ministro delle Infrastrutture è Antonio Di Pietro
Il Ministro dello Sviluppo economico è Pier Luigi Bersani
Il Ministro delle Politiche agricole è Paolo De Castro
Il Ministro della Salute è Livia Turco
Il Ministro delle Comunicazioni è Paolo Gentiloni
Il Ministro del Commercio estero è Emma Bonino
Il Ministro dei Trasporti è Alessandro Bianchi
Il Ministro del Lavoro e Previdenza sociale è Cesare Damiano
Il Ministro della Solidarietà sociale è Paolo Ferrero
Il Ministro di Beni e Attività culturali è Francesco Rutelli
Il Ministro dell’ Ambiente è Alfonso Pecoraro Scanio
Il Ministro di Università e ricerca scientifica è Fabio Mussi
Il Ministro di Affari regionali e autonomie locali è Linda Lanzillotta (senza portafoglio)
Il Ministro dell’ Attuazione programma di governo è Giulio Santagata (senza portafoglio)
Il Ministro dei Diritti e Pari Opportunità è Barbara Pollastrini (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche comunitarie è Emma Bonino (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche giovanili e Attività sportive è Giovanna Melandri (senza portafoglio)
Il Ministro delle Politiche per la famiglia è Rosy Bindi (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme e innovazione nella Pubblica Amministrazione è Luigi Nicolais (senza portafoglio)
Il Ministro di Riforme istituzionali e Rapporti con il Parlamento è Vannino Chiti (senza portafoglio)
Il Governatore della Banca d’Italia è Mario Draghi
Il Presidente della Fiat è Luca Cordero di Montezemolo
L’ Amministratore delegato della Fiat è Sergio Marchionne
Il Segretario Nazionale dei Popolari-UDEUR è Clemente Mastella
Il Coordinatore Nazionale di Sinistra Democratica è Claudio Fava
Il Leader dei Popolari Liberali è Carlo Giovanardi
Il Presidente della Rosa per l’Italia è Savino Pezzotta

Nel mondo

Il Papa è Benedetto XVI
Il Presidente degli Stati Uniti d’America è George Walker Bush
Il Presidente del Federal Reserve System è Ben Bernanke
Il Presidente della BCE è Jean-Claude Trichet
Il Presidente della Federazione russa è Vladimir Putin
Il Presidente del Governo della Federazione russa è Viktor Zubkov
Il Presidente della Repubblica Popolare Cinese è Hu Jintao
La Regina del Regno Unito è Elisabetta II
Il Premier del Regno Unito è Gordon Brown
La Cancelliera Federale di Germania è Angela Merkel
Il Presidente della Repubblica francese è Nicolas Sarkozy
Il Primo Ministro della Repubblica francese è François Fillon
Il Re di Spagna è Juan Carlos I
Il Presidente del Governo di Spagna è José Luis Rodríguez Zapatero
Il Presidente dell’ Egitto è Hosni Mubarak
Il Primo Ministro di Israele è Ehud Olmert
Il Presidente della Repubblica Turca è Abdullah Gül
Il Presidente della Repubblica Indiana è Pratibha Patil
Il Primo Ministro della Repubblica Indiana è Manmohan Singh
La Guida Suprema dell’ Iran è Ali Khamenei
Il Presidente dell’ Iran è Mahmud Ahmadinejad

L’Udc, a quanto pare, correrà da sola...

• Buffo, no? Che Veltroni si sia messo d’accordo con Di Pietro e Casini abbia invece divorziato da Berlusconi. Oppure ho capito male?
Per ora è così. Cioè: il Partito democratico, che prima doveva correre da solo, poi ha fatto sapere di essere non solo, ma «libero». Sembrava una brillante correzione linguistica, era invece il preannuncio di una tendenza: la «libertà» di cui parla Veltroni è il divorzio dal resto della sinistra. In questo senso è molto significativo il fatto che non abbia voluto far cartello con il piccolo partito socialista di Boselli. Con questo ragionament «Abbiamo talmente tante cose in comune che non capisco perché non ti sciogli nel Pd». Boselli non se ne fa una ragione. Di Pietro invece non ha niente in comune con il Partito democratico e tante volte s’è detto e scritto che, se dall’altra parte non ci fosse Berlusconi, Di Pietro starebbe o dovrebbe stare a destra. Mettendoselo in casa, Veltroni punta a rendersi simpatico ai tifosi di Beppe Grill Di Pietro è l’unico politico che non gli stia sulle scatole. Poi la dote del 4 per cento dei voti, di cui è accreditata l’Italia dei Valori, è attraente. Il guaio di quell’alleanza è che anche il Pd ha ormai molta diffidenza per i giudici e Di Pietro, invece, è il paladino della magistratura, alla quale – come si sa – dà sempre ragione.

E Pannella?
Veltroni non vuole Pannella, almeno fino ad ora. Cioè, metterebbe in lista la Bonino domani mattina, ma non vuol fare un accordo organico con i radicali. Non dobbiamo dimenticare che il Partito democratico è una cosa più complicata dei vecchi Ds. Ci sono dentro i cattolici e ci sono dentro anche i cattolici di un certo tipo, quelli – come la Binetti o Carra – che sui temi cosiddetti etici la mettono giù dura. Niente Dico niente aborto niente fecondazione assistita nessun riconoscimento a transessuali, omosessuali e generi vari. Ieri le città d’Italia sono state attraversate da una quantità di cortei formati da donne che difendevano la legge sull’aborto e protestavano per il blitz poliziesco al Policlinico di Napoli. Il Pd se ne è tenuto alla larga e quei pochi suoi esponenti che hanno sfilato con le donne lo hanno fatto a titolo personale.

• Già, c’è il problema Ferrara.
C’è il problema dei cattolici che si presentano con tre formazioni: la Lista Ferrara, la Rosa Bianca e l’Udc, che proprio ieri ha deciso di correr da sola.

• E se non entrasse in Parlamento nessuno di questi?
Almeno in Sicilia l’Udc dovrebbe portare a casa qualcosa. Sa che in Sicilia è scoppiata la guerra mondiale: il vecchio governatore Cuffaro, – Udc –, condannato a cinque anni dalla magistratura in primo grado per favoreggiamento a un mafioso, non voleva dimettersi sostenendo che mancavano ancora i due appelli, la condanna non era definitiva e non c’era bisogno di far gesti di rottura. Senonché l’uomo di Forza Italia in Sicilia, cioè Gianfranco Miccichè, ha osservato che questa teoria era abbastanza insostenibile. Essendo la condanna di primo grado, Cuffaro non sarebbe andato in galera. Ma continuare a fare il presidente, proprio no. Così è scoppiata la guerra, che ha avuto il suo peso nella rottura tra Casini e Berlusconi. Rottura non definitiva, badi. Tutti e due si sono lasciati, nelle dichiarazioni, qualche spiraglio. probabile che decidano i sondaggi e anche le mosse del centro-sinistra.

• Ma qualcuno di questi piccoli, secondo lei, ha speranza di farcela?
Forse Storace e la sua Destra. Confluendo nel Partito della Libertà, e dunque spostandosi verso il centro, An ha lasciato uno spazio importante a destra. Le mine vaganti della prossima legislatura potrebbero essere, se Casini non ce la fa, proprio questi due: Storace e Di Pietro. [Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 15/2/2008] (leggi)

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