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 2008  febbraio 15 Venerdì calendario

E’ partito il conto alla rovescia per la dichiarazione di indipendenza del Kosovo prevista per domenica 17 febbraio, ma è già cominciata la guerra dei media tra autorità kosovare e serbe

E’ partito il conto alla rovescia per la dichiarazione di indipendenza del Kosovo prevista per domenica 17 febbraio, ma è già cominciata la guerra dei media tra autorità kosovare e serbe. Mentre a Belgrado il rieletto presidente serbo Tadic prestava il giuramento il primo ministro kosovaro Hashim Thaci ha indetto una conferenza stampa per confermare l’atteso evento - senza indicare una data precisa - cui la Serbia si oppone con tutte le sue forze. Con l’appoggio della Russia ha ottenuto per sabato 15 febbraio la convocazione di una riunione d’emergenza del Consiglio di Sicurezza , i cui tentativi di mediazione sono però già falliti in passato. Guarda la videocarta "I problemi del Kosovo indipendente" del 15 febbraio 2008. Il nuovo Stato potrà contare sul riconoscimento immediato di almeno 100 paesi, secondo quanto ha assicurato Thaci. I paesi europei sono divisi al riguardo (Spagna e Grecia in particolare sono contrari per ragioni interne: sarebbe un precedente per i baschi in Spagna e le minoranze in Grecia). L’Italia dovrebbe riconoscere il nuovo Stato, nonostante le imminenti elezioni, insieme a Francia, Gran Bretagna e Germania. Belgrado non è disposta ad accettare "alcun atto illegale di secessionismo" in Kosovo. Il primo ministro serbo Vojislav Kostunica, vero sconfitto delle ultime elezioni, ha concordato con il presidente "europeo" Boris Tadic una posizione comune serba: l’indipendenza sarà dichiarata nulla. Nelle ultime ore anche il presidente Putin è tornato sulla questione. Dopo le minacce di ritorsioni di questo martedì, prontamente smentite il giorno seguente dal ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, il capo del Cremlino ha inviato un chiaro messaggio all’Europa e agli Stati Uniti, ribadendo che il loro appoggio alla decisione unilaterale sarebbe "immorale e illegale". La dichiarazione è stata contestuale all’annuncio che Mosca "sará costretta a puntare i missili laddove sente che viene minacciata la sua sicurezza nazionale", con chiaro riferimento a Ucraina, appena entrata nel Wto, e a Polonia e Repubblica Ceca, partner fondamentali per la realizzazione del progetto americano di scudo antimissile. Mosca ha fatto un chiaro riferimento alle due regioni georgiane, Abkhazia e Ossezia del Sud, che hanno autoproclamato la propria indipendenza. Limes ha in preparazione un volume su Kosovo e Balcani, la cui uscita è prevista per il 28 marzo. Inoltre nel dicembre 2006 ha dedicato al Kosovo il quaderno speciale di dicembre 2006 "Kosovo, lo Stato delle mafie", da cui sono tratte le cartine di questo articolo. (clicca sulle carte per ingrandirle) Invece su limesonline abbiamo pubblicato (e sono disponibili on line) * Un Kosovo indipendente? videocarta del 10 dicembre 2007 * Il Kosovo e le mafie videocarta del 10 dicembre 2007 * Serbia: la vittoria di Tadic non risolve i problemi articolo del 7 febbraio 2008 * Russia: gli affari sono affari articolo del 30 gennaio 2008 * La Russia ha in serbo l’energia rassegna stampa del 28 gennaio 2008 * Belgrado spera in Putin, ma prepara le armi articolo del 17 dicembre 2007 * Kosovo, suona l’ora dell’indipendenza articolo dell’11 dicembre 2007 * Kosovo e Macedonia: il fiume Vardar come l’Ibar? articolo del 27 novembre 2007 * La balcanizzazione del Kosovo articolo del 2 ottobre 2007 * Kosovo: la non-soluzione Il punto di Lucio Caracciolo del 13 settembre 2007 In passato Limes su carta si è occupata della questione nel quaderno speciale dell’ottobre 2005 "I Balcani non sono lontani" e una serie di articoli del volume 3/2007 "Mai dire guerra". Articoli sul Kosovo sono presenti anche in "L’agenda di Bush" (1/2005), "L’impero senza impero (2/2004) "L’Europa americana" (3/2003), "Australia, l’Occidente agli antipodi" (4/2002), "Nel mondo di Bin Laden" (quaderno speciale 3/2001), "La guerra del terrore" (quaderno speciale 2/2001), "Gli stati mafia" (quaderno speciale 2/2000). Più in generale, consigliamo "Il nostro oriente" (6/2003), che tratta dell’est europeo, "I Balcani senza Milosevic" (5/2000) dedicato a tutta l’area dell’Ex Jugoslavia, e "Macedonia/Albania, le terre mobili" (2/2001).